11.

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"Se posso dirti, casa tua è tipo perfetta per girarci un film porno" commenta Tommaso, infilandosi tre popcorn in bocca.

Francesco ride, delle rughette dolcissime gli contornano gli occhi.

"L'obiettivo quando l'ho arredata era chiaramente questo, come hai fatto ad indovinare?"

Tommaso si guarda intorno, alzando le sopracciglia e "Sono perspicace" afferma. Poi indica la vetrata che dà sulla terrazza e "Tipo lì, vedi? Sesso contro il vetro" gli spiega, come se fosse ovvio.

Francesco gli lancia un popcorn in faccia, che lo colpisce sulla guancia, prima di fulminarlo con gli occhi.

E Tommaso sorride.

Non sa come sia possibile, ma non c'è imbarazzo tra loro, nonostante tutto quello che è successo. Forse perché, in qualche strano e contorto modo, non c'è mai davvero stato, nemmeno per un istante, come se fosse sempre e solo stato ovvio che sarebbe andata a finire così, tra loro.

Due giorni prima, davanti a quella macchinetta del caffè, si sono salutati con la promessa di ricominciare. E così è stato: il giorno dopo Francesco gli ha scritto con la scusa di mostrargli una foto buffa del suo gatto, Tommaso ha risposto con una faccina scandalizzata ed è stato come tornare a prima. Sono tornate le prese in giro, le conversazioni su Whatsapp che vanno avanti tutto il giorno, la voglia di conoscersi. E' tornata anche quella strana elettricità che li ha sempre uniti, ma in modo diverso: Tommaso adesso lo guarda, sa cosa significa averlo, sa che non può provare quello che prova, ma sa anche quanto è bello stare con lui, seduto su un divano bianco e nero, a lanciarsi popcorn e a ridere. E può essere abbastanza.

Sarebbe ovviamente ipocrita fingere che Francesco non gli piaccia, perché Tommaso continua a pensare al modo in cui si sono baciati, sfiorati, appartenuti ogni volta che ce l'ha di fronte. Ma ci sono storie che semplicemente non sono destinate ad essere, no? Storie che possono essere altro. Perché, nonostante l'attrazione fisica e mentale che chiaramente provano uno per l'altro, ci sono anche sorrisi discreti, gentilezza, la voglia di capirsi, di condividere, di scoprirsi. Il desiderio di scavare nello sguardo dell'altro per trovare quello che sta al di sotto.

"Tommaso, sei imbarazzante" è il commento di Francesco, con la fronte aggrottata e le mani impegnate a stappare una birra. Sono seduti a circa un metro di distanza, la ciotola dei popcorn tra loro e due birre appoggiate sul tavolino nero di fronte al divano.

Tommaso alza le spalle, facendogli la linguaccia.

"Va bene" si arrende, sbuffando. "La smetto di parlare di sesso, se proprio insisti."

"Dio grazie."

"Però sei davvero noioso" lo prende in giro.

Francesco lo guarda. Ha un'espressione strana sul volto. Si sta mordendo il labbro inferiore, come se non fosse sicuro di quello che sta per dire.

Non c'è imbarazzo, tra loro, ma c'è un gigantesco elefante nella stanza, che entrambi fingono di ignorare: hanno veramente fatto finta che quella notte non ci sia mai stata. Non ne hanno più parlato, non hanno accennato a nulla che riguardasse quello. E non si sono mai sfiorati, nemmeno per sbaglio.

"Quello noioso non era il tuo ragazzo?" borbotta Francesco, alla fine, forse dopo essersi convinto che può dirlo senza dover per forza affrontare anche il resto.

Tommaso fa un respiro.

"Lo era. Infatti non lo vedo da più di tre settimane" dice a quel punto, perché non può mentirgli. Sa che parlare di questo potrebbe far affiorare sensazioni che sta cercando di reprimere, ma vuole che Francesco sappia. Lo vuole con tutto se stesso.

Sempre un po' di me su di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora