-Isolamento

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"Non mi piegherai al tuo volere" dissi con fermezza ... che non avevo per niente, ma cercavo di essere convincente

"e tu cosa vuoi?" chiese curioso alzando un sopracciglio con sguardo malizioso

"te" questa parola mi uscì spontaneamente senza pensare , subito mi tappai la bocca capendo cosa avevo appena detto .. "la verità" disse la mia coscienza , ma non volevo ammetterlo

"il tuo corpo non mi rifiuta e a quanto pare neanche la tua lingua" disse alzandomi il mento con la mano libera , io cercai di non guardarlo

"ascoltati... gattina" mi sussurrò sensualmente all'orecchio , emisi un leggero gemito che subito cercai di sopprimere

"a quanto pare la mia bocca non è dalla mia parte, ma che ho da perdere?" pensai per poi avvicinarmi alle sue labbra e fare il primo passo.

 Lo baciai e subito ricambiò spingendomi con più ardore contro il muro , poi mi prese per i fianchi e mi appoggiò delicatamente a terra, mi tolse subito il pantalone ed iniziò a baciarmi le gambe salendo sempre più verso parti più sensibili continuando a guardarmi negli occhi, aspettando qualche sorta di approvazione da parte mia...che ricevette quasi all'istante .

Si alzò in piedi e si slacciò il pantalone facendo cadere la cintura a terra che guardò maliziosamente per poi guardare me con lo stesso sguardo voglioso , si tolse tutto rimanendo solo con quella camicia bianca che indossava sotto l'uniforme , si intravedevano i muscoli e le sue vene pulsanti e gonfie , un vero spettacolo per i miei occhi.

Si avvicinò alle mie gambe e mi tolse gli slip con delicatezza facendo scivolare le sue mani lungo tutte le mie gambe provocandomi svariati brividi di piacere.

"Sei pronta gattina?" mi sussurrò all'orecchio , lo guardai negli occhi ed annuii leggermente insicura , mi rispose con uno sguardo molto sicuro di quello che stava per fare ed entrò con una spinta dentro di me facendomi spalancare la bocca in una smorfia di assoluto piacere .

Continuò a spingere dentro di me con ritmo deciso e costante non lasciandomi neanche un secondo di tregua da quegli intensi gemiti che adorava ascoltare; ogni volta che rallentavo il respiro, lui spingeva più forte facendomi perdere ogni briciola di controllo .

Si staccò da me una volta avermi fatto raggiungere l'ennesimo orgasmo, ma non aveva il preservativo quindi cercò di trattenersi e non esagerò ulteriormente.

"Ti senti ancora uno spirito libero adesso, gattina?" chiese beffardo mentre si rivestiva , io era ancora stesa a terra mezza nuda , non mi ero ancora ripesa del tutto dall'accaduto.

Appena finì , si ricompose ed uscì dalla cella facendomi un occhiolino.

"Che bastardo" dissi sotto voce rivestendomi alla svelta "si, però ti è piaciuto" disse la mia coscienza .

Dylan i 5 giorni seguenti tornò a trovarmi , era lui stesso a portarmi il cibo , ma si limitava a darmi i comuni ordini di comportamento che da prassi dovevo seguire durante l'isolamento, come le distanze e gli orari da rispettare .

"Prigioniera 7294 i tuoi giorni di detenzione in isolamento sono finiti , mi segua in cella" mi spiegò una guardia aprendo la cella rinforzata e dietro di lui, c'era il direttore per controllarmi;  non mi rivolse neanche uno sguardo, mi scortarono durante tutto il tragitto, una volta arrivati davanti la mia cella , la aprirono, entrai e se andarono in silenzio.

Obey behind bars //Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora