-Imprevisto

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"Così rischierai di farmi impazzire" ansima, inizio a leccare delicatamente la punta del suo membro lasciandogli piccoli baci lungo tutta la sua lunghezza, ansima sempre più forte.

Appoggia le mani sui miei capelli e li stringe tra le dita, imprecando leggermente quando sente la mia bocca andare avanti e dietro, prima in modo delicato, poi con ritmo deciso e costante.

"Alzati" impone trascinandomi selvaggiamente sulla scrivania, mi posiziona a pancia in giù ed entra velocemente dentro di me, facendomi ansimare ad ogni suo movimento. Una volta finito mi gira verso di lui

"Come fai a farmi sempre perdere il controllo?" chiede sospirando mentre mi accarezza il viso

"dovremmo smetterla" dico per niente sicura delle mie parole

"si prigioniera 7294, dovresti essere punita esattamente come le altre, dovrò allungarti la condanna"

"no ti prego, non resisto più qui dentro, tu lo sai che sono innocente, ti prego fai qualcosa"

"mi dispiace Alice, non posso fare niente" dice ad occhi bassi continuando ad accarezzarmi

"sei il direttore, qualcosa potrai pur fare!" esclamo arrabbiata

"Per questa volta ti becchi solo la cella di isolamento, ma la prossima volta non potrò proteggenti" spiega sospirando

"devo uscire di qui" esclamo furiosa spostando bruscamente la sua mano, mi alzo e mi rivesto "forza chiama quelle fottute guardie"

"buona idea" dice ricomponendosi

"sei solo uno che approfitta del proprio ruolo per sottomettere le persone innocenti"

"uh la gattina ha tirato fuori gli artigli" dice leccandosi i denti , gli faccio il dito medio e mi dirigo verso la porta "addio gattina" sussurra , lo ignoro ed esco.

Delle guardie mi notano nel corridoio ed entrano nell'ufficio per eseguire i comandi del direttore.

"Una settimana di isolamento: potrai uscire solo per fare una doccia, non avrai né ora d'aria né la possibilità di andare in sala visite" spiegano le guardie mentre mi ammanettano e scortano verso la cella

"sisi, le so le regole" sbuffo.

Una volta in cella mi accascio in un angolo a piangere e poco dopo mi addormento per la stanchezza. 

Un paio di giorni dopo mi risveglio un pò strana, non mi sento affatto bene , mi gira la testa ed ho la nausea. Mi siedo accanto al lurido water della cella aspettando di vomitare, il tempo passa ma non accade niente, quindi mi alzo e cerco di farmi passare la nausea, ma la situazione peggiora.

Poco dopo sento la porta della cella aprirsi, ma non riesco a mettere a fuoco la figura che è appena entrata.. vedo delle macchie nere, poi buio... cado a terra senza forze.

"Volevo controllare come stesse la mia prigioniera pre-" è il direttore, il suo tono si incrina " O mio Dio Alice che succede?!" si fionda subito verso di me cercando di non farmi sbattere la testa a terra per la caduta.

"c'è qualcosa che non v-" non termino la frase che svengo tra le sue braccia.

         *Skipe Time*

Mi sveglio con un forte mal di testa "che cazzo è successo?" esclamo guardandomi intorno. Sono in ospedale, ma non mi sembra l'ala medica del penitenziario, lì ci sono finita solo un paio di volte per curare alcuni tagli e lividi dovuti a risse, ma niente di così tanto grave da svegliarmici dentro.

"Si è svegliata" sussurra un infermiere a qualcuno fuori la porta; entra Dylan o per meglio dire: il Direttore del penitenziario. Che vorrà? magari beffarsi di me.

"Finalmente ti sei svegliata, sei svenuta in cella non appena sono entrato" dice sedendosi accanto a me sul lettino

"che fine ha fatto il: sono il direttore e non può importarmi di te?" chiedo curiosa alzando il sopracciglio...

"Ero preoccupato Alice" il suo tono è mite e seriamente preoccupato.

"Wow! che onore! mi chiami anche per nome adesso" lo prendo in giro, stupita dal suo comportamento "sto bene, non c'è bisogno di tutte queste smancerie" dico notando dei fiori appoggiati sul comodino di fianco al letto.

Obey behind bars //Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora