Frenesia

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Lya aprí gli occhi e trovandosi ancora nella stanza delle terme con Ortica e Ortensia li sbatté piú volte cercando di levarsi il sonno forzato dalle palpebre. Le due sorelle la guardavano teneramente

«Ragazza ti spiace se ti prepariamo noi per l'incontro con gli altri abitanti della taverna?»

«Va bene fate pure»

Lya annuí con il capo e i suoi occhi si fecero verdi. Ortica indietreggió e si inchinó al cospetto dell'oracolo che parlava per mezzo della ragazza

«Oh grande Sibilla mi riveli il destino»

«Questo é l'inizio della fine Ortica, la fine dell'inizio» Lya chiuse la bocca e dalla pelle fuoriuscí una nebbiolina verde dovuta all'intruglio che poco prima Ortica le aveva spalmato sulla schiena. La ragazza si guardó intorno confusa senza ricevere spiegazioni.

«Dicevo, mi affido a voi» Lya si mise a sedere sul lettino tirandosi l'asciugamano addosso. Ortica e Ortensia si scambiarono uno sguardo d'intesa e le si avvicinarono con olii e profumi per toglierle dal corpo il forte odore dell'incenso. Quanto tempo era passato da quando avevano fatto qualcosa insieme? Non lo sapevano nemmeno loro, ma erano felici di farlo adesso. Le profumarono la pelle e i capelli, poi Ortensia si avvicinó a lei con una lunga stoffa bianca e gliela drappeggió sul corpo fino a formare una sorta di peplo greco che le fermó in vita con una cintura lavorata finemente a motivi che ricordavano fiori e cigni e le rimboccó la stoffa sulla cintura. Infine le rimise al collo le sue collane. Nel frattempo Ortica le acconciava i capelli in una lunga treccia che le arrivava a metá schiena e intrecció insieme alcuni lacci di stoffa decorati e fiori, infine le mise un diadema argentato sulla fronte che aveva nel mezzo una piccola pietra azzurra con screziature nere. Intanto Ortensia le allacciava i sandali dorati sul polpaccio e le sistemava le ultime cose. Lya per conto suo cercava di non muoversi troppo, ma era tremendamente curiosa di vedersi. Le due sorelle sistemarono gli ultimi ritocchi e si allontanarono un po' per vedere l'insieme, Lya rise quando le due donne si scambiarono il cinque.

La ragazza oramai pronta si avvicinó a un grande specchio e guardó il suo riflesso tramite questo che le rimandava un'immagine di una ragazza che lei con conosceva

«Poi ti faccio dare tutto il necessario affinché tu possa sistemarti decentemente qui da noi»

Lya aprí le porte del salone seguita da Ortica e Ortensia. Mille e piú sguardi le si posarono addosso e un vociare scomposto si alzó dalla folla quando Ortensia annunció che il protetto di Ade, Xander, sarebbe stato il maestro della ragazza e si sarebbe occupato di lei. Xander sbiancó: che diamine avevano in mente quelle due? Volevano far odiare la ragazza da subito? O volevano far odiare lui ancora di piú? Erano uscite di testa? Fece per ribadire, per rinunciare al compito quando gli arrivó un'occhiata eloquente da parte delle due sorelle. C'era sotto qualcosa per forza. Guardó la ragazza che era stata accerchiata da una marea di persone che la riempivano di domande a cui lei rispondeva con un sorriso tirato, di sicuro non era certa di quello che stava rispondendo. Certo che peró Ortica e Ortensia l'avevano conciata bene, sembrava la reicarnazione di Venere con quella freddezza tipica di Artemide.

«Bene ragazzi la ricreazione oggi é durata fin troppo» la voce di Ortensia sovrastó le altre «tutti alle proprie mansioni» si avvicinó a due delle sue figlie «Tu e tua sorella, visto che la conoscete giá, l'accompagnate a prendere tutto il necessario per il suo soggiorno e le mostrerete la strada per la stanza del maestro inseme a cui soggiornerá. Anemone e Peonia presero Lya sotto braccio e la trascinarono lontano da tutti.

«Allora Lya sei contenta?»

«Di cosa?»

«Sei in stanza con uno scarto di manicomio»

Quando meno te lo aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora