Figlia della falsitá

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《Che caratterino...》

《Hai ragione Efisio, è una gran testona!》 Xander scosse la testa guardando il compagno di squadra

《Come qualcuno che conosco io》 canticchió il ragazzo accanto a lui, Xander giró la testa di scatto riservandogli un'occhiataccia glaciale

《Non sono un testone!》
Efisio fischiettó superandolo con un'alzata di spalle

《Se lo dici tu...》 e raggiunse in uno scatto le ragazze saltando alle spalle di Loto che lo colpí senza alcuna pietá in un movimento fluido e aggrazziato con una gomitata alle costole

《Sei sempre fin troppo rumoroso》 Lya fissó i due sconvolta, mentre Yasu li ignoró completamente camminando con le dita nei passanti dei pantaloni corti, non era nuova a simili eventi tra i due. Loto si ricompose girandosi verso il gruppetto

《Io vado a dare a mia madre le notizie sul fronte della foresta, ho visto fin troppi satiri nel bosco per i miei gusti e la taverna è piena di ninfe. Non vorrei mai che smettessero di tener fede al patto e venissero a importunare le ragazze fuori dai Baccanali...》 sorrise mentre alla prima rampa di scale abbandonó il gruppo che proseguí con numerosi sbadigli di Yasu che sparí in un corridoio secondario salutandoli con la mano e dando loro appuntamento al loro "solito posto".
Lya, ben presto, si ritrovó sola con i due ragazzi che sembravano cosí affiatati

《Allora Lya》 cominció Efisio col suo tono di voce canzonatorio e quasi melodioso, aveva una voce che sembrava ti prendesse in giro 《Xander ha giá giocato la carta delle "mani d'oro"?》
il ragazzo divenne paonazzo e Lya scoppió a ridere

《Efisio...》 il ragazzo lo guardó interrogativo con il sopracciglio col piercing alzato 《si puó fraintendere...》
Sul volto di Efisio si allargó un sorriso prima che questi iniziasse a ridere arricciando il naso e mostrando due fossette
《Scusate, non ci avevo pensato》 disse innocente e la terreste non seppe se credergli o meno con quel suo sorriso furbo sul viso

《Certo, come no》Xander alzó gli occhi al cielo sbuffando leggermente

《Intendevo se ti avesse fatto giá sentire come suona il piano》 si corresse guardando Lya con un faccino innocente per poi riservarle un occhiolino furbetto, la ragazza annuí con le lacrime agli occhi: la faccia di Xander era stata imperdibile.

《Bhe, vi lascio anche io. Piú tardi ci vediamo, allora?》

Xander annuí e ben presto anche il protetto di Ermes sparì tra l'intricata serie di corridoi che quell'immenso albero cavo poteva ospitare.
I due, rimasti soli, camminavano in silenzio senza una meta specifica, come se si fossero messi d'accordo sul percorso da fare in precedenza. Sul viso di Lya vi era ancora l'ombra della risata che Efisio le aveva strappato prima, ma, a poco a poco, ombre piú viscide si impossessarono della sua mente. Si sentiva male improvvisamente. Dopo aver visto quella squadra cosí affiatata sentí la tremenda mancanza di Clara che gli eventi le avevano fatto ingiustamente accantonare tra i piú disparati pensieri. Chissá come si sarebbe trovata lí in mezzo lei che stravedeva per la mitologia greco-romana e faceva di quel periodo storico la sua droga quando non era impegnata in altro o a rimorchiare turisti.
Chissá cosa faceva ora, chissá quanto tempo era passato sulla Terra. Lya sospiró: Clara ce l'avrebbe fatta anche senza di lei, ma lei invece no e questo lo sapeva fin troppo bene. Eppure lí in quel mondo che sembrava essersi sviluppato parallelamente al suo si trovava a suo agio. Ninfe, centauri, fauni, nulla le sembrava piú cosí mistico, mitico, tutto era diventato normale da quando il baule di sua nonna l'aveva inghiottita, il che era tutto detto. Ben presto i suoi pensieri raggiunsero anche i cinque principi di cui sapeva cosí poco, ma che sembrava conoscessero molto di lei. Si sentiva una vile traditrice: loro si erano scoperti cosí tanto per portarla via da Joe e lei? Lei aveva impedito ció e ora loro erano chissá dove e lei sola, relativamente sola, per l'ennesima volta. Quel bagliore rossastro della sera precedente aveva risvegliato in lei istinti strani, come il legame con il pegaso e la brutta sensazione che nessuna delle persone a lei care fosse al sicuro. Guardó di sottecchi il ragazzo che silenziosamente le camminava a fianco col volto basso, sicuramente non ancora abituato alla sua compagnia cosí estranea a quella della sua divisione. E lui? Lui chi era? Chi era veramente Xander, l'escluso della tavola di Ade? Perchè tutti lí dentro lo disprezzavano? E poi cosa dovevano rivelarle di così scottante le due ninfe: l'amante e l'oracolo di Apollo? Cosa nascondeva quel posto dai luoghi macigi e mozzafiato? Cosa veniva nascosto a lei? Si fermó in mezzo al corridoio con l'impressione di essere stata raggirata dalle due ninfe, voleva risposte e le voleva in quel momento.

Quando meno te lo aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora