«Yawn...ma dove sono?»
Lya cercava di guardarsi intorno ma purtroppo non vedeva nulla
«e io che mi lamentavo dei risvegli per andare a scuola...questo é pure peggio. Ti addormenti abbracciata a un ragazzo, ti svegli legata come un salame in una stanza nemmeno tanto illuminata...stramitico»
Si zittí appena sentí una voce maschile che conosceva
«Hai fatto male a baciarti un fuggiasco»
Quella voce le fece venire i brividi come glieli faceva venire anni prima quando lei e il ragazzo dalla voce roca e...sí sexy si erano incontrati la prima volta anni fa.
Due occhi rossi dai riflessi neri comparirono a poca distanza da lei.
-Quegl'occhi mannaggia a loro e al loro possessore-
«Non sei cambiata tanto anzi sembri tale e quale a due anni fa»
Immaginó giá quel sorriso strafottente farsi largo sul viso del ragazzo.
Occhi, voce e sorriso si ricomposero come un puzzle nella mente della ragazza
«Joe» Lya sputó faticosamente quelle parole, quel nome.
«Lya che piacere rivederti»
Lya tossicchió per il "piacere" del ragazzo.
Nella sua testa rivisse il momento in cui si erano incontati anni fa
*inizio flashback*
Lya piangeva sconsolata seduta su una delle tante e tristi sedie dell'ospedale aspettando che il dottore le dicesse se almeno la madre si era salvata. Steve era arrivato e le aveva detto in quel momento, il peggiore, che l'aveva tradita. Il dolore che offuscava la mente della ragazza non era quello del tradimento, anche se l'idiota poteva dirlo in un altro momento, ma era la paura di rimanere sola. Un dottore triste in volto e con pronta la frase e le condoglianze di circostanza si diresse verso di lei per darle la terribile notizia. Lya si raggomitoló sulla sedia con le ginocchia al petto e la testa tra le mani mentre piangeva a dirotto. Non voleva rimanere sola. Qualcuno si sedette vicino a lei e inizió a piangere. Lya tiró fuori la testa dal suo "nascondiglio"e spió il ragazzo che le stava a fianco.
Un ragazzo alto dai capelli corvini e gli occhi rossi dai riflessi scuri arrossati ancora di piú per il pianto si stava torturando le mani mentre continuava a ripetere un monosillabo, lo stesso che rimbombava nella testa di Lya: NO.
Il ragazzo si giró e vide Lya intenta a osservarlo con gli occhi gonfi e pieni di lacrime non ancora versate. Ognuno rimase nel proprio dolore. Settimane dopo si erano rincontrati mentre Lya andava al cimitero per cambiare i fiori dei genitori. Lui le aveva offerto una tazza di camomilla calda e si erano presentati. Lui era Joe. Cominciarono a incontrarsi sempre piú spesso nel cimitero e poi davanti a una tazza di the o caffé. Una sera parlavano del piú e del meno quando lui le chiese il permesso di baciarla. Lya accettó e i due, uniti dal dolore di una perdita enorme si baciarono a lungo e senza problemi. Joe teneva compagnia a Lya e viceversa. Stavano insieme da un po' quando lui scomparve senza lasciare traccia.
*fine flashback*
Lya osservava il volto del ragazzo che le stava davanti
«Allora non sei scomparso»
«Persipicace la ragazza»
«Brutto pezzo di merda.» Lya cercava di liberarsi per poter dare una lezione al ragazzo. Una luce si accese nella stanza e dopo che Lya si abituó alla luce finalmente vide il volto del ragazzo che l'aveva abbandonata.
Joe aveva una maglia nera con i bottoni e il girocollo argentati; dello stesso colore era il simbolo che la maglia aveva disegnato sul davanti; dei jeans e un paio di scarpe da ginnastica completavano l'opera. Si era irrobustito parecchio dall'ultima volta in cui si erano visti. Per quanto Lya lo odiasse voleva abbracciarlo e non poteva staccargli gli occhi di dosso.
Il suo passato era tornato e se avesse bussato di certo non l'avrebbe fatto entrare nella sua nuova vita.
SPAZIOAUTRICE
Spero che il capitolo vi piaccia.
Avviso i lettori che purtroppo il 12 inizieró la scuola e quindi non potró aggiornare spesso la storia.
Grazie a tutti
Ciao e un bacio