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Fecero una gran colazione e si in camminarono verso la scuola.

Una classica scuola con centinaia di corsi e alunni. Jungkook scelse un misto tra belle arti e fotografia. Yoongi faceva musica è fotografia.

Quando il maggiore accompagnò il minore davanti alla classe di quest'ultimo il minore gli fece un dolce sorriso, che il maggiore non ricambiò, avviandosi verso le sue classi.

Si è vero Yoongi può essere un dolce gatto in casa mente dorme, ma rimane sempre "chiuso".

Passarono le ore, era ormai ora di pranzo. Jungkook andò nella mensa, si accorse della presenza del maggiore e si sedette al suo tavolo. Sentiva voci, tipo: "ma non ha paura di sedersi con lui?" oppure "se quello gli rivolge la parola allora dobbiamo avere paura". Jungkook si chiedeva: "perché quelle voci parlano di me e lo Hyung?".

«Jungkook, come sono andate le prime lezioni?» Yoongi aprì bocca rimanendo con lo sguardo a guardare i suo pranzo.

«Yoon Hyung ti posso fare una domanda?» chiese il minore titubante. E il maggiore fece segno affermativo.

«Perché ci guardano come se uno è un assassino e l'altro la vittima? C'è e strano, non faresti male neppure ad una mosca neanche se ti disturba nel sonno, per quanto c'è lo hai pensante» risata «è strano che abbiano paura... sei un gatto innocuo del tutto. Si vede che non ti conoscono-aspe neanche io ti conosco benissimo ma almeno ho imparato a conoscerti per quelle poche ore che ci siamo rivolti parola, si ma almeno è già qualcosa... è poi guardami in faccia mentre ti parlo sembra che mi ignori!?» disse il minore.

«Ti ho già detto che non riesco ad avere un contatto visivo. E poi non sono un gatto!? D'ora in poi abituati al fatto che ci guardino così, hanno paura di me essendo che sto sempre per conto mio, molte volte pensano che io sia un assassino, anche se è impossibile, come hai detto tu. Ora però mangiamo perché, uno si fredda e due ci rimangono altre ore» dedusse il maggiore inziando a mangiare.



Dopo ore incessanti di scuola, i due si incontrano davanti ad essa per percorrere la strada di ritorno di casa.

«Hyung?» lo chiamò il minore, il maggiore fece un cenno affermativo.

«Quando siamo in casa... posso usare uno dei nomignoli che stamattina ha usato tuo padre con te...? Ovviamente sempre utilizzando "hyung"» disse il minore.

«Quando siamo in casa puoi anche non usare hyung. Chiamami semplicemente Yoongi. È troppo presto per i nomignoli... non ci conosciamo ancora del tutto» confessò il maggiore prendendo le chiavi ed inserendole nella serratura, fece degli scatti e poi fece entrare prima il minore e poi entrò lui. Quest'ultimo richiuse la porta, si tolse le scarpe ed andò in camera buttandosi sul letto, cadendo in un sonno profondo.

Jungkook, varie ore dopo, si soffermò sulla figura del maggiore dormire è ne rimase incantato. Era completamente innocuo quando dormiva. Decise di accarezzargli delicatamente i capelli, verde menta.

"Quel colore si intona perfettamente con il suo odore" pensò.

Dopo buona mezz'ora pensò di andare a preparare la cena.

«Sono a casa ometti!» una figura maschile andò in cucina, è dalla voce roca e maschile, Jungkook capì che era il padre di Yoongi.

«Salve...» Jungkook non sapeva come chiamarlo.

«Appa, chiamami Appa se non è un fastidio per te ovviamente. Ma comunque dov'è quel bradipo di un gatto di mio figlio!?» chiese l'uomo sbuffando, e mettendo le mani sui fianchi, l'uomo. Jungkook ridacchiò.

«Dorme. È carinissimo mentre lo fa, non sembra neanche lui» confessò Jungkook mentre metteva il riso a giusta cottura.

«Capisco... È tu stai a cucinare mentre lui dorme!?» disse abbracciando il minore da dietro e poggiando il mento sulla spalla del minore. «Se ti da fastidio la mia posizione mi levo» sussurrò dolcemente. Non aveva alcuna intenzione di fargli qualcosa, era solo un modo per dargli affetto, essendo che a Yoongi non poteva dimostrarlo essendo che era a conoscenza che il figlio non riusciva ad avere un contatto fisico.

«N-non si preoccupi» balbettò Jungkook un po' in soggezione.

«Vado a svegliare Mentina che se no non si sveglia più» rise l'uomo, Jungkook rise per il nomignolo.

«MENTINA! SVEGLIA!» urlo l'uomo. Poi cominciò ad accarezzare il viso del figlio è senza accorgersene cominciò anche a parlare ad alta voce. «Mi spiace piccolo... se forse ti avrei creduto ora non avresti così timore del contatto fisico... forse non dovevo mai fidarmi di colei che ti ha fatto ciò... non te ne faccio nessuna colpa perché la colpa è mia... ho sbagliato... però ora guarda il lato positivo... potrai tranquillamente parlarne con Kookie se vorrai, quel ragazzo è più buono del pane stesso, ti capirà, penso. Be' ora meglio se ti sveglio» detto ciò gli bacio la guancia e dopo di che cominciò a scuoterlo.

«Sono sveglio...» biascicò con voce flebile e più roca del solito Yoongi, mentre apriva gli occhi e dopo di che sbadigliò.

«Bene ora si cena, Mentina» costatò l'uomo, ed entrambi si alzarono dal letto e andarono in cucina dove Jungkook aveva preparato la cena, bisognava solo apparecchiare.

Dopo la cena, mentre sparecchiavano, Yoongi inciampò nei suoi stessi piedi è finì sopra Jungkook, che con maestria non cade è tenne il maggiore in braccio come una sposa.

«Mentina, fattelo dire. Sei un imbranato, non hai fatto neanche un passo e già sei caduto, devi riposare di più ed essere più rilassato quando non dormi» ridacchiò dolcemente con un sorrisetto d'ironia l'uomo.

«M-ma Appa...» sussurrò Yoongi scendendo dalle braccia di Jungkook, il quale era arrossato abbastanza.

«Niente ma Yoongi. Sappiamo entrambi, non ti costa nulla rilassarti un po'» sorrise l'uomo, Juongkook era abbastanza perplesso.

«Kookie, siediti, dovremmo parlare» costatò con tono fermo l'uomo. «Dopo sparecchiamo»

Tutti e tre si sedettero.

«Inizio io. Jungkook come sai a Yoongi da fastidio il contatto fisico e visivo. C'è un motivo, ma non sarò io a dirtelo e poi è ancora un po' presto. Comunque, ti chiedo, Jungkook, di far rilassare Yoongi in tua presenza. È tu, Yoongi, si più sciolto con Jungkook. Siete fratellastri ora. Quindi Jungkook ha tutto il diritto di chiamarmi Appa, e tu, Yoongi, hai tutto il diritto di chiamare Eomma la madre di Jungkook. Essendo che io non voglio forzarvi, vi chiedo, -sopratutto a te Yoongi- di aprirvi l'uno all'altro, ovviamente non ora, quando sarete più in confidenza tra di voi. Jungkook ti dovrai abituare ad uno Yoongi completamente diverso, oltre anche alle mie attenzioni. Sono molto bravo a mostrarle fisicamente con un abbraccio o una carezza, quindi non temere il mio comportamento da... maniaco? Quello che sia. Volevo aggiungere: puoi parlare tranquillamente della tua sessualità Jungkook. Tua madre mi ha riferito che non sei etero, non preoccuparti non sono omofobo, accetto chiunque, ovviamente se dovrai portare la tua fiamma in casa, Yoon deve essere d'accordo, io lo devo solo sapere nient'altro» con questo discorso rivolse un sorriso ad entrambi come per dire "dite la vostra sessualità".

«B-be' si è vero non sono etero...» balbettò prima di venire interrotto.

«Jungkook non preoccuparti, sii aperto» l'incoraggiò l'uomo.

«S-sono Gay» confessò il minore abbassando il viso.

«Ti accettiamo pienamente» fece l'uomo. «Yoongi tocca a te» aggiunse in fine guardando il figlio.

«Neanche io sono etero... anche io sono Gay...» confessò Yoongi impassibile.

«Abbiamo risorto una questione. Ora affrettiamoci a sparecchiare» costatò l'uomo alzandosi ed iniziando a sparecchiare.

«Appa. Qui sparecchiamo io e Jungkook tu vai a riposare» disse con tono fermo Yoongi rivolto al padre. Il menzionato annuì è diede ad entrambi un bacio nei capelli, diede la buonanotte ed andò a riposare.

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Benvenuto... a te?   ||   YOU? NO-NODove le storie prendono vita. Scoprilo ora