Capitolo 2

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Oggi comincerò scuola mi sono già informata sul tutto,la fermata dell'autobus è a due case lontano dalla mia quindi in dieci minuti dovrei arrivarci.

Mi sveglio verso le sette e mi metto i pantaloni neri della tuta e una maglietta a maniche corte bianca niente di particolare dato che nella nuova scuola ci si mette la divisa che io andrò a ritirare prima di entrare in classe.
Lascio i capelli slegati nonostante so che mi daranno fastidio quindi il leghino sul polso è d'obbligo per me.

Prendo i soldi al volo mentre penso che dovrei cercarmi un nuovo lavoro.
Non ho nessun mezzo qui per trovare qualcosa mentre a Manhattan almeno conoscevo Margaret l'amica di mia madre che ha fatto tutto il possibile per aiutarci in qualche modo.

Sospiro frustrata dalla situazione mentre esco di casa non prima di aver preso lo zaino con due o tre quaderni e una penna.
Ritirerò quei tre libri che hanno detto mi serviranno a scuola dove ogni anno ne mettono qualcuno per le persone che non possono permettersi di spendere i milioni in ciò.

Esco velocemente e noto di essere in orario manca ancora un quarto d'ora quindi molto svogliatamente mi dirigo verso la fermata e quando arrivo mi siedo su una delle panchine apposite.
Nonostante io abbia ormai diciotto anni non ho la patente anche perché non ho la più pallida idea di come si guidi un'auto.

Noto che dopo qualche minuto si avvicina una ragazza correndo come se non ci fosse un domani e quasi mi scappa una risata ripensando alle corse che mi sono fatta io negli anni precedenti.
Ho avuto parecchi ginocchi sbucciati ma ce l'ho sempre fatta a prenderlo.

«Ti prego dimmi che non è già passato.»Dice e io rimango interdetta per un attimo guardandomi intorno.

«P-Parli con me?»Chiedo imbarazzata,non sono per niente brava a parlare con le persone.

«Si,vai a scuola giusto?»Mi chiede lei confusa per poi scrutarmi notando probabilmente il fatto che io non avessi la divisa.

«Si,comunque non è ancora passato.»La rassicuro io mentre lei si siede al mio fianco.

«Come ti chiami?»Mi chiede fissandomi e per un attimo penso al fatto di quanto sia strana la gente qua.

«Kristen tu?»Chiedo felice del fatto di non star balbettando.

«Ella piacere,per caso sei nuova?»Mi chiede mentre io annuisco.

«Mi sono trasferita da poco.»Dico mentre le si illuminano gli occhi.

«Perfetto!Io sono la ragazza che oggi ti farà fare il giro per la scuola.»Mi dice sorridendomi e io ricambio,almeno è gentile.

«Allora abbiamo quasi tutti i corsi insieme se vuoi per non sentirti sola potresti conoscere i miei amici,di solito non mi fido molto della gente che non conosco bene ma tu sembri così..dolce hai i tratti così delicati che tu fanno somigliare a una bambina.»Dice mentre le mie guance iniziano a prendere colore.

«G-Grazie e beh se non do fastidio mi piacerebbe conoscere qualcuno dato che non ho amici qui.»Non che a Manhattan ne avessi ma questo me lo tengo per me.

«Fidati di me se non mi sbaglio e io non sbaglio mai potremmo diventare grandi amiche.»Dice lei facendomi uno strano sorriso.

Avete presente quando uno fa una faccia del tipo 'fidati di me sono un esperto' ecco è proprio quello che ha questa ragazza in questo momento.

𝖶𝖨𝖳𝖧 𝖸𝖮𝖴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora