Quando il mattino seguente all'incidente di Sabrina la sveglia suonò alle sette in punto, Wesley era già sveglio e vigile.
Era disteso su un fianco ad osservare come un maniaco professionista Simon che dormiva. Con quei ricci biondi e l'espressione rilassata e placida sembrava sul serio un cherubino.
Aveva ancora dei leggeri cerchi violacei sotto gli occhi perché la sera prima aveva fatto fatica ad addormentarsi.
Spense subito l'aggeggio demoniaco e ritornò ad avvolgere Simon con le sue braccia. Il ragazzo borbottò qualcosa che Wesley non comprese e si ritrovò a sorridere perché in ogni circostanza, anche quando si comportava da ragazzino impertinente, era sempre troppo carino.
"Dimmi che non ti devi alzare," bofonchiò con la faccia incollata al petto di Wesley.
Il professore fece scorrere delicatamente le dita tra i ricci soffici di Simon.
"Non mi devo alzare," rispose, massaggiandogli il cuoio capelluto.Simon alzò il capo, poggiandosi con il mento sul petto di Wesley. Aveva il segno del cuscino stampato su una guancia e un occhio ancora chiuso. "Davvero?" domandò con voce rauca.
Wesley annuì. "Mi sono preso due giorni di ferie anticipate ieri, quando ho chiamato la scuola per dire che non avrei partecipato alle lezioni. Avrei ancora quei famosi compiti da correggere per domani, ma me ne occuperò questa sera."
Simon sbatté le ciglia bionde lentamente, si strofinò successivamente gli occhi con una mano. "Mi sento... rincoglionito," mormorò, prima di spalancare la bocca e sbadigliare. Wesley sentì la sua mascella schioccare.
"Puoi dormire ancora, se hai sonno," gli disse.Simon lo guardò attentamente. Un attimo dopo era seduto a cavalcioni su di lui. Lo osservava dall'alto, nudo e bellissimo.
"Sono sveglio e..." strusciò l'erezione considerevole contro lo stomaco di Wesley. Gemettero all'unisono. "... e sono arrapato, prof," aggiunse, continuando quel movimento ondulatorio.
Il fatto che dormissero entrambi nudi andava a loro vantaggio.
"Tu sei sempre su di giri, Simon," replicò Wesley, arpionando con entrambe le mani le natiche del ragazzo.
Aveva decisamente ancora voglia di sculacciarlo. Non ci pensò ulteriormente e gli assestò un colpetto sulla natica destra.
Simon sussultò, a Wesley si ingrossò l'uccello perché sì, era stato davvero soddisfacente."E questo?" chiese Simon e, dal tono di voce eccitato, Wesley percepì che il gesto era stato di suo gradimento.
"Avevo voglia di farlo da quel primo pranzo a casa di Annie e Sabrina," gli confessò.Simon sogghignò, gli occhi da gatto scintillarono di lussuria. Si mosse con il bacino fino a far finire il sesso rigido di Wesley tra i suoi glutei.
Wesley sibilò tra i denti e strinse con maggiore forza le natiche di Simon.
Simon mugolò e continuò la sua tortura oscillante.
Si inclinò con la schiena fino ad arrivare con il viso ad un soffio dalla bocca di Wesley. Gli afferrò con i denti il labbro inferiore, lo morse, lo succhiò, glielo torturò e Wesley andò fuori di testa. Roteò gli occhi, gemette forte ed alzò il bacino per andare incontro al movimento dei fianchi di Simon.
Stava andando a fuoco.
"Prof... hai due opzioni. O mi scopi o ti scopo io," mormorò sulla sua bocca. "Scegli pure. Io sono aperto a tutto."
"Ca..." iniziò a dire, poi buttò il capo all'indietro sul cuscino perché la stimolazione era troppa e rischiava di venire in un attimo.
"...zzo, prof," concluse Simon. "C'entra sempre il cazzo."
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Grazie per il cocktail (Red Moon Saga 1)
ChickLitTUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. Opera coperta da marcatura Patamu © Simon, dopo essere stato cacciato di casa a quindici anni dalla sua famiglia perché lo scoprirono a baciare un suo compagno di classe, ha vissuto per cinque anni con sua zia. A ve...