Capitolo 29 - Wesley

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"Secondo te, si è rotta? Le dobbiamo cambiare le batterie? Wes, perché non si muove?"

Simon continuava a sventolare le mani davanti al viso scioccato di Camille, che, seduta a gambe incrociate sulla poltrona nel salone di Wesley, non muoveva nemmeno un muscolo. Aveva la bocca socchiusa e gli occhi che fissavano qualcosa di poco definito.

Era rientrata da circa dieci minuti e non aveva ancora spiccicato una parola.

"Non capisco, è la prima volta che si riduce così per un semplice bacio," meditò Wesley.

"Oh, fidati, i baci di Zack non sono per nulla semplici," replicò Simon. A Wesley venne quasi un colpo della strega per come ruotò velocemente il capo verso il suo ragazzo.

Lo guardò, inarcando un sopracciglio. "Hai baciato Zack?" gli chiese, sentendo la gelosia incominciare a corrodergli lo stomaco.

Simon sogghignò. "Non solo, Wes. Ci ho anche fatto sesso con Zack," rispose tranquillamente.

"Cosa?!" dissero in contemporanea sia Wesley che Camille.

"Oh, guarda, si è ripresa," affermò Simon, sghignazzando.
"Hai fatto sesso con Zack?" parlarono nuovamente all'unisono i due amici.
Simon fece ribalzare lo sguardo da Camille a Wesley e viceversa. "Vi siete allenati parecchio per riuscire a parlare così, all'unisono?"

Wesley si mise le mani sui fianchi e, ignorando completamente Camille, che era finalmente rinvenuta dal suo stato di catalessi, guardò il suo ragazzo. Sentì un fuoco vivo ardergli le pareti dello stomaco e i muscoli delle spalle irrigidirsi.

"Hai davvero fatto sesso con Zack?" gli richiese.
Simon annuì. "Un paio di volte. Forse tre. Niente di che."
"Niente di che?" quasi squittì il professore.

Oh, suvvia, era davvero ridicolo. In fondo, Simon era giovane ed era quindi assolutamente normale che avesse fatto sesso con più ragazzi, ne era consapevole da tempo. Anche Wesley si era dato da fare, non era mica casto come una novizia.

Eppure... gli dava fastidio. Gli dava parecchio fastidio. Doveva ancora digerire bene la sua relazione particolare con quel rompi... scatole di Bran.

"Okay, okay," disse, prima di prendere un profondo respiro. "Ci sta. Zack è un bel ragazzo."

"Trovi che sia un bel ragazzo?" domandò Simon, socchiudendo le palpebre in direzione del professore che roteò gli occhi al cielo perché quella situazione bizzarra si stava trasformando in una commedia. Come al solito.

"Simon, basta, altrimenti non ne usciremo più! Non eri in ritardo?"
"Ti stai liberando di me?"

Wesley si fece cadere senza forze sul bracciolo della poltrona dove era seduta Camille.
Si passò una mano tra i capelli. "Simon, pur volendo - e non lo voglio -, liberarsi di te è impossibile."

Simon ridacchiò e fece un occhiolino a Wesley. "Vero. D'accordo, allora vado. Ahimè, ci vedremo domani," disse. Si avvicinò al professore e gli stampò un bacio sulla bocca, mordicchiandogli il labbro inferiore. "Vederti geloso mi ha fatto un po' arrapare," bisbigliò, nel vano tentativo di non farsi sentire da Camille. Tentativo inutile, visto che seduta accanto al professore.

"Non è una novità, il tuo perenne stato di euforia. Forza, vai a lavoro, o sentiremo le urla di Michael fin qui."
Simon sospirò, melodrammatico, poi fece un occhiolino a Camille. "Ottima scelta. Te ne intendi bene di carne di manzo."

Camille ridacchiò, imbarazzata. Wesley diede una spintarella al ragazzo. "Sparisci," gli disse.
"Mi piace quando mi dai gli ordini, prof."
"Simon!"
"Okay, okay, me ne vado."

Grazie per il cocktail  (Red Moon Saga 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora