Quando Wesley guardava Simon esibirsi sul palco del Red Moon sentiva sempre il corpo che piano piano gli prendeva fuoco.
Non riusciva proprio a scollargli gli occhi di dosso. Era pura lussuria in movimento.
Dalle casse del locale uscivano le note sensuali di Positions di Ariana Grande mentre Simon, Zack, Tom e Luca si muovevano ritmicamente, con i corpi perfetti in bella mostra. Come al solito, Wesley avvertì un certo inturgidimento nel coinquilino del piano di sotto.
Non era particolarmente geloso del lavoro che svolgeva Simon perché aveva compreso per quale motivo lui lo facesse. Gli servivano i soldi e Michael quelle due serate a settimana come spogliarellista gliele retribuiva bene.
Certo, ogni tanto gli veniva la voglia di andare con una motosega a tranciare le mani di tutti gli uomini squallidi che cercavano di toccarlo ovunque, ma si conteneva perché era una persona adulta e ragionevole. Sapeva che Simon non provava alcun piacere a sentirsele addosso.
Una mano che stringeva un fazzoletto di carta gli occultò di colpo la vista. Wesley scacciò via quella mano invadente perché sapeva bene a chi appartenesse.
"Dovresti asciugarti la bocca, prof."
Il professore fulminò con gli occhi quel rompiscatole di Bran.
"Prima o poi imparerai a farti i fatti tuoi," replicò Wesley con voce infastidita.Bran ghignò. "Come sei scortese, prof. Alla scuola per cervelloni non ti hanno insegnato che si accettano sempre i fazzoletti che ti vengono offerti gentilmente?"
Wesley sentì la palpebra dell'occhio destro fremere per l'irritazione che gli provocava ogni volta che interagiva con quel ragazzo.
Già non era stata di per sé una bella giornata, poi, se si andava ad aggiungere quel rompiscatole di Bran, a Wesley veniva voglia di rompersi una bottiglia di vodka in testa o di romperla in testa a lui.
O meglio, la giornata era iniziata bene, era andato a correre con Simon, si erano divertiti e all'improvviso tutto il buon umore era crollato a picco a causa di un messaggio di Stephan. Di nuovo.
Dannato, maledetto, fedifrago figlio di una buona donna.
A Simon per poco non era venuta una crisi isterica. Ha urlato talmente tanto che Emily si era andata a nascondere nella doccia.
Il messaggio citava testuali parole:
Sarò a Rockford per lavoro tra due giorni. Potremmo incontrarci per un caffè.
Wesley ovviamente non aveva risposto e non lo avrebbe fatto nemmeno in un futuro prossimo. Aveva messo una montagna sopra la sua storia con Stephan e non aveva alcuna intenzione di compiere altri passi falsi per mandare a rotoli la sua relazione con Simon.
Amava Simon; amava passare del tempo con lui. Adorava perfino bisticciare per delle stupidaggini; del tipo, cosa mangiare per cena, se una pizza o un caesar salad o perché Simon aveva il vizio di lasciare la bottiglia del bagnoschiuma sempre aperta quando si faceva la doccia da Wesley.
Nonostante il delirio del momento, Wesley aveva faticato a non ridere quando Simon, dopo aver letto il messaggio aveva urlato: "Un caffè? Quel figlio di puttana vuole bere un caffè con te? Io glielo avveleno con del cianuro, cazzo!"
Quel ragazzo era troppo drastico ed impulsivo, ma, ahimè, Wesley era sceso a patti con sé stesso e aveva compreso che lo amava anche per la sua testardaggine, per il suo essere così drastico e a tratti melodrammatico. Aveva imparato ad amare anche le sue crisi di gelosia.
"Nella scuola per cervelloni non mi hanno mai nominato alcun tipo di fazzoletto," rispose a Bran che continuava a sogghignare fastidiosamente.
"Allora, ti sei perso l'insegnamento più importante," replicò.
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Grazie per il cocktail (Red Moon Saga 1)
ChickLitTUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. Opera coperta da marcatura Patamu © Simon, dopo essere stato cacciato di casa a quindici anni dalla sua famiglia perché lo scoprirono a baciare un suo compagno di classe, ha vissuto per cinque anni con sua zia. A ve...