Mi svegliai infastidita dal sole che batteva contro i miei occhi, cercai di muovermi ma mi trovavo incastrata in una gabbia umana di gambe e braccia di Jace. Cercai di sciogliermi dalla stretta senza svegliare il mio socio, se così può essere definito. L'aveva detto lui che la nostra era una società, quindi in teoria eravamo soci. Anche se di solito due soci non finiscono per sposarsi, anche se per una buona ragione. Mi alzai stufa di stare a letto, il giorno prima era l'ulimo giorno in cui dovevo lavorare. Tecnicamente ora ero disoccupata, anche se con la ristrutturazione del teatro avrei avuto molto da fare. Non conoscevo l'appartamento di Jace anhe se non mi stupli quando vidi che era ad un piano molto alto, credo di aver capito che gli piacciono le grandi altezze.
Andai verso quella che mi sembrava la cucina e misi su l'acqua per prepararmi un thè; a casa mia avrei fatto qualcosa in più, ma preferivo non fare casini. Mentre stavo sorseggiando il mio thè al limone sentii la vocina di Chris piagnucolare. Non credevo che fosse in casa dato che non l'avevo visto tutto il giorno, ma effettivamente non ero stata molto a casa di Jace ultimamente. Posai il thè sull' isola della cucina per dirigermi verso la stanza da cui proveniva il piagnucolio; aprii una porta poco lontana da quella dove avevo passato la notte per entrare in una cameretta che chiaramente apparteneva ad un bambino. Era colorata completamente di verde e su ogni parete animali della giungla erano dipinti senza troppi dettagli.
Chris si trovava sotto le coperte, con testa sotto il cuscino mentre piangeva soffocando le urla nel cuscino. "Chris..." dissi accarezzandolo "Cosa c'é piccolino?" lui tolse la testa da sotto il cuscino e sorrisi vedendo la sua faccia su cui erano impresse le pieghe delle lenzuola. "Stai qui con me?" "Ma certo." sussurrai cercando di confortarlo. Mi sedetti vicino a lui con la schiena appoggiata alla testiera del letto e dopo che mi fui sistemata lui appoggiò la testolina bionda sul mio petto abbracciandomi. "Hai fatto un brutto sogno?" lui annuì con forza stringendosi al mio petto ancora di più. Anche Chris, come suo padre, aveva gli occhi di un bel color acquamarina, ma i lineamenti erano molto più dolci anhe a causa della giovane età. "C'era un dinosauro enorme he veniva a casa e mangiava papà e io restavo sotto il letto e poi mangiava anche te e io rimanevo da solo qui, ma avevo paura." sorrisi cercando di confortarlo, avevo ancora addosso la maglia che ricordo Jace mi aveva infilato, ma sebben avessi tutte le gambe scoperte, non mi sentivo in imbarazzo davanti al piccolo Chris. Continuai ad accarezzargli la testa per un po' pensando al fatto che mi aveva in qualche modo inclusa in un suo incubo e che quindi la mia presenza per lui non era una cosa passeggera; di solito si fanno incubi su persone a cui si tiene e mi stupii del fatto che forse lui teneva a me. "Andiamo a mangiare?" domandai dopo un po' e lui mi sorrise mostrando i denti davanti mancanti. "Voglio la cioccolata però." "Non so se c'é la cioccolata, possiamo andare a prendere i cornetti però." lui sorrise entusiasta, sembrava veramente che i cornetti lo rendessero felice.
"Andiamo?" "Dobbiamo apettare che papà si alzi, se non ci trova si spaventa." "Uffa! Dorme sempre!" "Chi é che dorme sempre?" chiese una voce alle nostre spalle, cioè alle mie spalle dato che Chris era seduto in braccio a me accarezzandomi i capelli. "Tu!" urlò Jace ridacchiando ma senza staccarsi dal mio collo. Dopo poco sentii il divano su cui eravamo seduti pendere verso la mia destra e salutai con un sorriso l'uomo dai capelli neri. "Allora vuoi lasciare Demi o hai intenzione di rimanere così per molto ancora." Chris mise il broncio stringendo di più il mio collo e rispose "Guarda che non é solo tua." Risi per la sua risposta e per la faccia sbigottita di Jace, immaginai un Chris adolescente litigare con suo padre: sarebbe stata sempre una battaglia persa. Magari i due non si assomigliavano molto, ma avevano lo stesso carattere dominante.
"Se non mi lasci non posso vestirmi e tu non mangerai nessun cornetto." gli dissi io sfiorandogli con un dito il nasino arricciato. "Va bene, però tu sei anche mia vero?" sorrisi all'affermazione "Sono tutta tua." "Hey ma non é giusto!" urlò Jace fingendosi geloso mentre io mi avviavo verso la camera di Jace in cui avevo lasciato i vestiti del giorno prima.
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"Comunque anche questo é un modo per farci vedere un po' in giro..." disse Jace in ascensore. Dopo che avevo detto a Chris he ero tutta sua lui si era avvinghiato a me come una cozza e per questo decisi di portarlo in braccio: tanto era piccolo e leggero. "Poi darai anche una buona immagine con Jace in braccio." il piccolo sembrava non ascoltare neanche quello che stavamo dicendo tutto preso a passare le dita tra i miei capelli.
"Siete così carini." Disse ad un tratto Jace mentre eravamo per strada, io a malapena vedevo la strada davanti a me siccome la mia visuale era parzialmente oscurata dal corpo di Chris. "Lo so che siamo carini." risi io guarando quegli occhi chiari in cui spesso rimanevo incatenata. "Sembra proprio chentu piaccia a Chris vero campione?" "Sì. " disse sicuro di sé il bambino che aveva appoggiato la testa sulla mia spalla sinistra. Non ci volle molto prima che io potessi vedere i primi fotografi prendere alcune foto del nostro 'quadretto familiare', non appena ne vide alcuni Jace decise di darmi la mano mentre sorrideva con disinvoltura agli obbiettivi. Io invece procedevo a testa bassa.
"Non ti vergognare, loro vogliono solo vederti in viso tesoro." mi sussurrò Jace vedendo che ero molto imbarazzata. "Mi vergogno." lui scrollò le spalle "Fai come Chris, se ne sta fregando." in effetti era vero, il bambino stava di nuovo giocando con i miei capelli e non sembrava intenzionato a smettere.
"Eccoci qui!" esclamò ad un tratto Jace fermandosi davanti ad un locale molto carino, Chris cominciò a scalciare per scendere e io lo lasciai sciogliendo le braccia indolenzite. Entrammo con nonchalance e ogni volta che incontravamo qualche obbiettivo Jace si stringeva a me e qualche volta mi lasciava dei baci sulla guancia per alimentare i gossip. Nulla doveva andare storto.
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Shakespeare Theatre// Demi Lovato !IN STATO DI REVISIONE E CORREZIONE!
Fanfiction"Finalmente avevamo trovato il nostro angolo di infinito da cui guardare le stelle. " Demi é una donna libera ed indipendente che vive a New York, la città dei sogni, dove cerca di ricostruire una vita che le era stata portata via. Imposta la sua n...