Scendemmo dalla macchina in una gabbia di ossa, stretti l'un l'altro mentre continuavamo a cercare i nostri corpi, per sentirli vicini, uniti, pronti di nuovo a mescolarsi. Salimmo in ascensore baciandoci, non credevo che avrei trovato il tempo per respirare, era tutto un continuo scambi di baci leggeri accostati a baci profondi, passionali: eravano in un vortice lussurioso in cui sarei ricaduta cento, mille altre volte. Quando l'ascensore si fermò al piano dell'appartamento di Jace dovemmo fermarci un istante, lui aprì la porta scordandosi poi di chiuderla a chiave e senza neanche accendere la luce continuammo a baciarci. Jace mi prese per le cosce facendomi saltare su di lui e mentre mi toglieva la giacca lasciandola cadere a terra ci conduceva verso a sua camera da letto. Era più spaziosa di come la ricordavo dal mattino precedente, sembrava più peccaminosa ora. Jace mi sbattè contro la porta dando poi due giri di chiave, dopotutto Chris dormiva poco più in là e non sarebbe stato piacevole essere interrotti da lui. "Oh, Demi...sei così..." "Shhh..." gli feci io mettendogli un dito sulle labbra che lui morse. "Ahia!" urlai fingendo che mi facesse veramente male, volevo tenergli il broncio ma non resistetti. Mi avvicinai di nuovo alle sue labbra e questa volta con foga maggiore lo spinsi contro di me. Sentivo la sua erezione premere contro la mia coscia e non pensai che andare a letto con Jace avrebbe potuto portare il nostro 'contratto' ad un piano ben diverso da quello attuale.
Scesi dalle sue braccia e cominciai a sbottonargli la camicia che dopo pochi secondi era sul pavimeto insieme al mio vestito e ai suoi pantaloni. Ora solo delle minuscole barriere di tessuto ci separavano e l'eccitazione era tangibile da parte di tutti e due. "Lo sai che se continuiamo cambierà tutto vero?" mi chiese Jace. In tutta risposta mi gettai di nuovo sulle mie labbra conducendolo verso il grande letto big size, non me ne importava un accidente di quello che sarebbe successo dopo.
Lui era sopra di me il reggiseno era già volato via da un pezzo e con i denti mi tolse le mutandine, mentre io con ben meno pazienza sfilai velocemente i suoi boxer. Feci un urletto quando mi penetrò e lui mi fulminò con lo sguardo, se avessi fatto troppo rumore Chris si sarebbe potuto svegliare e allora addio nottata. Continuai ad aggrapparmi a lui mentre cominciavano ad ondeggiare insieme, conficcai le unghie nella sua schiena e la bocca sulla sua spalla per evitare di urlare di nuovo. Quando arrivammo all'apice Jace si accasciò di fianco a me sorridendomi, quel sorriso mi fece battere il cuore ad una velocità pazzesca. Un sorriso dopo aver fatto sesso cosa significa? Guardammo per un po' il soffitto in silenzio quando sentii la mano di Jace cercare la mia sotto le lenzuola che ci coprivano. Mi strinse di più a sé e aggrovigliammo le gambe. "Questa non é quella ufficiale..." cominciò Jace rompendo il silenzio che si era formato "Ma ascoltami. Demetria Devonne Lovato, vuoi sposarmi in nome di tutto quello che abbiamo passato in queste tre settimane?" sorrisi anche se era tutta una semplice finzione "Sì, lo voglio." Jace mi baciò la fronte e io affondai la testa nella sua spalla.
"Nella proposta ufficiale ci saranno anche i fuochi d'artificio..." disse scherzando, sperai vivamente che non fosse così; ma stavo cominciando a provare qualcosa per quest'uomo dai capelli neri.
-----
Per la seconda volta in pochi giorni mi ritrovavo nello studio di Andy Burton; eravamo diventati quasi amici e devo dire che mi piaceva molto passare del tempo con lui. Ero passata da lui perché sarebbero iniziati presto i lavori e io non volevo trascurare nulla di quello che sarebbe stato il teatro mio e di Jace.
Jace... non riuscivo a smettere di pensare a lui dopo la notte che avevamo passato, sapevo che tutto avrebbe preso una piega diversa, ma speravo vivamente che non rovinasse il rapporto precario che stavamo formando. Sentivo di essermi ormai troppo immischiata nella sua vita per uscirne di colpo, mi ero troppo abituata all'idea di avere qualcuno vicino a me e non volevo abbandonarla. Avevo anche lasciato la mia casa nel Bronx e avevo traslocato già tutti i miei vestiti nell'armadio di Jace e quindi mi sentivo ormai integrante di quella casa, di quell'atmosfera. Mi stavo abituando a Jace.
STAI LEGGENDO
Shakespeare Theatre// Demi Lovato !IN STATO DI REVISIONE E CORREZIONE!
Fanfiction"Finalmente avevamo trovato il nostro angolo di infinito da cui guardare le stelle. " Demi é una donna libera ed indipendente che vive a New York, la città dei sogni, dove cerca di ricostruire una vita che le era stata portata via. Imposta la sua n...