Appuntamento
Avevo avuto l'intera mattina per scegliere l'abbigliamento adatto per la mia prima uscita con Mirko, ma tra stanchezza e pensieri su genitori non sinceri, poteri ereditari ed esseri non umani in incognito, ero riuscita a fare ben poco. Avevo provato diverse volte allo specchio, senza essere mai soddisfatta.
Erano passati cinque mesi dall'ultima volta che ero uscita con un ragazzo che mi piaceva (a parte Rydios, ma lui era una eccezione, era uno Spirito Guida e non era nemmeno del mio Piano), e mi sentivo impreparata.
Diedi una sistemata ai capelli, definendo al meglio le onde con la piastra, poi passai al viso, truccando leggermente gli occhi, e mi infilai un paio di jeans insieme a un maglione blu aderente e a una giacca elegante dello stesso colore.
Il citofono suonò intorno alle tre di pomeriggio, puntuale come mi aspettavo. Ero sola in casa, i miei erano usciti dopo pranzo per andare in un centro commerciale, e mi avevano detto sarebbero stati via a lungo.
Non li avevo ancora affrontati su quello che avevo scoperto la sera prima, avevo cercato di comportarmi come sempre, anche se era difficile, considerando che il mio istinto suggeriva di evitarli o in alternativa, di far uscire le emozioni negative e i dubbi che avevo, in un unico sconnesso getto di parole.
Mi arrivò un messaggio di Mirko, diceva: "Sono qui"; presi un ampio respiro e cercai di calmarmi. In strada, c'era davvero quel Mirko, il ragazzo di Tuenno.
Uscii di casa, e lo vidi. Era appoggiato distrattamente alla sua moto nera, accostata in doppia fila qualche metro più avanti del mio portone.
«Ciao Sofi.»
Mi salutò con un sorriso che gli illuminò i suoi caldi occhi scuri, e io mi sentii fortunata a essere colei che lo stava ricevendo.
«Ciao Mirko.»
«Stai benissimo con queste onde», commentò, passandomi le dita nei capelli in un gesto rapido e inaspettato. «Quasi mi dispiace farti mettere il casco.»
«Grazie», risposi, stupita che si fosse accorto della mia pettinatura. «Il percorso fino al parco è breve, potremmo andare a piedi, se ti va.»
«Non se ne parla. Ti porto io.»
Mi diede il casco e si mise in sella, facendomi segno di salire. La visione di lui alla guida, delle sue gambe strette in jeans neri, del suo giubbotto di pelle marrone, e dei suoi capelli castani sotto il sole, mi diede una forte sensazione allo stomaco.
Mi sedetti dietro di lui e passai discretamente le braccia intorno alla sua vita. Notai attraverso lo specchietto che stava sorridendo rilassato, e mi lasciai andare anche io.
«Si parte.»
Fece scaldare il motore e nel giro di pochi istanti stavamo attraversando le vie del centro, con l'aria fredda in viso. Mi avvicinai di più a lui, per ripararmi dal vento e mi godetti il calore del suo corpo a stretto contatto con il mio.
STAI LEGGENDO
Astral - Il nostro piano
Fantasía🏆 WATTYS 2021 WINNER 🏆 Sofia abita a Milano, ha due amiche con cui segue le lezioni in università, Nadia e Fabiana, e un ragazzo che le piace da sempre, Mirko, ma la sua vita viene improvvisamente sconvolta quando si rende conto di essere in grado...