17. In trappola

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"Era bella

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"Era bella. Lo era quando gli permetteva di viverla al completo e smetteva di tirare su i suoi dannati muri tutte le volte che lui riusciva a buttarne giù un pezzo."

🥀

Ah, com'era strana la vita.
Com'era inaspettata.
Se gliel'avessero detto, non ci avrebbe mai creduto.
Se le avessero detto che si sarebbe svegliata nello stesso letto di un ragazzo che rappresentava tutto quello che fino a quel momento aveva sempre evitato, stretti l'uno contro l'altro, dopo una notte a fare l'amore, non ci avrebbe assolutamente creduto. Probabilmente avrebbe pure riso.
E soprattutto, dal momento in cui, sembrava essere l'unica cosa a renderla felice il fatto di svegliarsi in quel modo e con quell'esatta persona. Eppure era la realtà, un dato di fatto.

Heaven si alzò dal letto, cercando la felpa di Harry tra l'ammasso di vestiti sul pavimento ed infilandola dalla testa dopo averla trovata.
Lui stava ancora dormendo quando lei uscì da quella stanza, per recarsi in cucina e preparare qualcosa per la colazione. Non era casa sua, ma ormai sentiva come se lo fosse e sapeva quanto Harry adorasse trovare la colazione pronta. Diceva sempre di sentirsi molto coccolato e adorava questa cosa. D'altronde, da uno che è egocentrico per natura, non puoi aspettarti altro.

Si destreggiò tra fornelli, padelle e uova strapazzate; una tazza di caffè macchiato per lui, una di latte per lei. Una cosa però catturò la sua attenzione: il cellulare del ragazzo sul piano colazione.
Nella foga del giorno prima, aveva abbandonato portafoglio e telefono su quel piano, non curandosi del fatto che dalla sua stanza, se avesse squillato, non l'avrebbe mai sentito. E quella mattina era lì, con lo schermo che continuava ad illuminarsi, segnando l'arrivo di qualche messaggio.

Heaven non voleva curiosare tra le sue cose, non voleva infrangere la sua privacy, voleva fidarsi di lui e credere di non aver motivi per insospettirsi, ma un nome, un solo nome, che comparve su quel display, fece in modo che tutto quel credere, si affievolisse: Camilla.
Non sentiva parlare di quella ragazza da un po' ormai, da quando lei e Harry si erano messi insieme e sapeva che non la vedesse più, o almeno così credeva; d'altronde era quasi sempre con lei, passavano intere giornate insieme e se non erano insieme, lui era in ospedale. Quando avrebbe potuto incontrarla?

Ma non si erano visti neanche mai in sua presenza, né tanto meno lei gli aveva mai chiesto qualcosa. La presenza di Camilla nella vita di Harry era passata completamente in secondo piano, da quando Heaven si sentiva troppo presa da ciò che stavano vivendo.
Per cui, non pensando a nessuna delle conseguenze che potevano venirne fuori dalle quelle azioni curiose, prese quel cellulare e lo sbloccò.

Ci vediamo questa sera?
-Cami. xx

Questo era solo il primo di tanti messaggi e risaliva al giorno prima.
In quelli successi invece gli chiedeva perché non le avesse ancora risposto, che fine avesse fatto.
Heaven sentì le mani tremarle ed il cuore batterle forte, mentre una sensazione di fastidio e gelosia pervadeva la sua mente ed avvolgeva il cuore nel suo petto. Sapeva che era gelosia, perché l'aveva già provata, soprattutto con Camilla.

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