23. Mi senti?

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"Mi senti tra le ossa e dentro l'anima? Mi senti vivere dentro di te?"

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"Mi senti tra le ossa e dentro l'anima? Mi senti vivere dentro di te?"

🥀

Ci aveva pensato a lungo.
Senza sosta per tutti i giorni seguenti, Heaven non aveva fatto altro che pensare e ripensare alle parole di Harry.
Aveva rimuginato su ciò che lui le aveva detto, cocendosi dentro le sue stesse paure e insicurezze.
Per anni aveva tenuto fuori dalla sua vita qualsiasi altra persona per non doversi mai trovare ad affrontare una lotta tra i suoi sentimenti e le sue paure. Aveva accettato la possibilità di non avere più figli, ma non accettava l'idea che qualcuno avrebbe dovuto condividere quella vita con lei, senza rendersi conto che tutto quello che doveva fare era semplicemente fidarsi di ciò che provava, di ciò che sentiva dentro il cuore ogni qualvolta che chiudeva gli occhi e pensava a quel ragazzo dagli occhi verdi.

Ci era arrivata piano, molto lentamente, continuando a ricordare e acquisendo con estrema lentezza la certezza di aver sbagliato, di aver lasciato che fosse la paura a vincere, senza permettere a ciò che provava di tirare fuori tutta la sua potenza.
Quando poi quella certezza si era insediata nella sua mente come un'idea fissa e stabile, era stata travolta dalla consapevolezza di aver fatto un errore e di voler rimediare.

Non aveva provato a chiamarlo, piuttosto era andata diverse volte al White Rose nella speranza di incontrarlo, ma Jack e Sally le avevano detto che neanche loro lo vedevano da un po'.

«Mi dispiace, Heav. Non viene da giorni e l'ultima volta che l'ho sentito mi è sembrato abbastanza... provato.» le aveva detto Jack.
«Che intendi per provato

L'amico aveva sospirato e si era appoggiato al bancone con i gomiti, guardando attentamente la ragazza. Non voleva chiederle nulla perché poi non voleva intromettersi nei fatti loro e nella loro relazione, ma conosceva Harry da anni e sapeva che dietro il suo essere seccato, c'era sempre qualche motivo che l'aveva pienamente ferito.

«Heaven, è successo qualcosa tra di voi?»

Lei deglutì e spostò lo sguardo altrove.
«Noi ci siamo lasciati.»

E a quel punto si era intromessa anche Sally, affiancando Jack, portandosi una mano sul fianco e guardando Heaven con la fronte corrucciata.

«Beh, non è allora palese il motivo? Harry stravede per te. Non credo di averlo mai visto tanto preso da una ragazza.»

A quelle parole Heaven si sentì sempre peggio, sempre più in colpa e sempre più cosciente di aver commesso uno sbaglio.

«Sapete gli orari dei suoi turni in ospedale?» aveva chiesto.

Jack cercò nell'archivio del suo cellulare un vecchio messaggio in cui Harry gli aveva scritto i suoi orari nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno, per poi inoltrarlo all'amica.

Oggi dalle 14 alle 20.

Si ripromise che ci sarebbe andata, che l'avrebbe trovato e che ci avrebbe parlato, costi quel che costi.
Per cui, quel pomeriggio, poco dopo l'ora di pranzo, non perse tempo a dirigersi al St. Thomas e a chiedere informazioni ad un'infermiera, che poi scoprì si chiamasse Chloe Johnson, su dove potesse trovare il Dottor Styles, la quale gli rispose che era impegnato nel suo giro di visite e che se non era un'urgenza, doveva aspettare.
Heaven acconsentì.

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