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Juliet

Clary si alzò e mi venne incontro, era veramente bellissima. Indossava un vestitino nero che valorizzava le sue forme.

<<C: amica mia, sei splendida>>, si complimentò ossevandomi

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<<C: amica mia, sei splendida>>, si complimentò ossevandomi.

<<J: anche tu non scherzi>>, feci lo stesso.

Mi prese per mano e ci accomodammo accanto agli altri che nel frattempo stavano cercando di far comprendere a Dylan la situazione.

<<D: quindi, Clary e Tyler sono figli di Veronica e Archie, migliori amici di Betty e Jughead. Cheryl è la cugina della madre di Juliet, sta con Toni e i loro figli sono Jason e Rose. Kevin, Fangs, Reggie e Josie sono vecchi amici delle superiori e sono rispettivamente genitori di Liam e Gordon. Mi sfugge qualcosa?>>.

<<J: no, hai capito tutto alla perfezione e prima del previsto>>.

<<R: sei così intelligente>>, disse Rose praticamente appiccicata al moro e passandogli un dito sul petto.
Strinsi le mani in due pugni e cercai di guardare altrove.
Sapevo che Dylan aveva notato un cambiamento nel mio umore, così sorrise e assecondò il flirt di mia cugina.

Le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei si mise a ridere. In effetti sembrava un'oca e questo mio pensiero mi fece alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa leggermente.

<<R: che c'è Juliet? Ti da fastidio qualcosa?>>.

Il resto del gruppo si girò a guardarmi, compreso lui.
Stronzo.

<<J: no, è che la tua risata mi ricorda qualcosa>>, sorrisi falsamente.

<<R: cioè?>>.

<<J: aspetta, fammi pensare...ci sono! Un gatto stitico che si sta strozzando con una palla di pelo>>.

Gli altri cercarono di trattenere le risate.

<<R: invece di insultarmi senza motivo, come fai ogni volta, perché non ammetti che sei gelosa?>>.

Sentii lo sguardo di Tyler addosso, che fino a quel momento era rimasto in religioso silenzio.

<<J: pff, smettila di dire stronzate>>.

<<R: tanto non sarà mai tuo>>.

<<J: con questo che vorresti dire?>>.

<<R: che Dylan non si abbasserebbe mai a mettersi con una come te>>.

<<J: e come sarei? Sentiamo>>.

<<R: una stronza assassina>>, rispose sorridendo perfida.

Sapeva che quello era un tasto dolente. Decisi di non rispondere. Gli altri avevano calato il viso, tranne O'brien, che continuava a tenere gli occhi su di me.

E dopo un silenzio alquanto imbarazzante cominciammo a cenare riprendendo a chiacchierare normalmente.

<<D: sapete, invidio veramente il rapporto che avete, sembrate fratelli>>, ammise il moro.

<<Ja: siamo cresciuti insieme, in un certo senso è come se lo fossimo>>.

<<T: non ci sono segreti tra di noi>>.

<<C: ci vogliamo bene, siamo una grande famiglia. Insomma considero più Juliet come sorella che Tyler come fratello>>, le diedi un bacio sulla guancia sorridedo.

<<T: tanto sappiamo tutti che sei stata adottata>>.

<<C: quello semmai tu>>.

Scoppiammo a ridere.

<<D: e non si sono mai create situazioni imbarazzanti?>>.

<<G: del tipo?>>, domandò.

<<D: non so, provare dei sentimenti per uno dei membri del "gruppo">>.

Notai Jason e Clary guardarsi per poi arrossire e girarsi da tutt'altra parte. Erano così carini.

<<G: n-no, ma che d-dici?>>, balbettò.

Gordon era abbastanza agitato, solo io sapevo cosa nascondeva.

<<L: invece di chiedere di noi, parliamo un po' di te>>.

<<D: cosa vuoi sapere?>>.

<<L: c'è qualche ragazza che t'interessa al momento?>>

I suoi occhi incrociarono i miei e sorrise leggermente.

<<D: forse>>.

Lo sguardo di Rose passava furente da me a Dylan.

<<L: e invece da dove vieni?>>, continuò.

<<D: ehm...dalla California>>.

<<T: che città?>>.

<<D: San Diego>>.

<<C: ci siamo stati una volta>>.

<<R: ricordo, spiagge bellissime, ma mai quanto i ragazzi, non mi stupisco che tu venga da lì>>.

Alzai gli occhi al cielo. Ridicolo e Rose erano diventati due sinonimi ormai.

<<L: sei figlio unico?>>.

<<D: no>>.

<<L: e i tuoi genitori?>>.

A quella domanda Dylan si ammutolì e il suo volto si fece più cupo.

<<D: l-loro sono...morti>>, lo guardammo dispiaciuti.

<<L: m-mi dispiace, ho sbagliato a chiedere>>.

<<D: tranquillo, non potevi saperlo...s-scusatemi un attimo>>.

Si alzò di scatto e uscì fuori prima che potessimo rispondere.

<<R: cazzo Liam, devi sempre rovinare tutto!>>.

<<L: tu non sei triste per lui, ma per la scopata mancata di stasera>>.

<<R: e anche se fosse?>>.

<<Ja: Dio Rose, ma un po' di cuore>>, la rimproverò suo fratello.

Il mio sguardo era fisso sui gradini che il moro aveva salito poco prima. Mi misi in piedi e senza esitare mi avviai.

<<T: Juliet dove stai andando?>>.

E senza rispondergli andai fuori.

Spazio autrice
Amatemi, me lo merito.

A future for us ~ Riverdale after yearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora