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Juliet

Avevo la testa appoggiata sul petto di Dylan e nel frattempo disegnavo dei cerchi immaginari sui suoi addominali.

<<D: sono sfinito>>, ammise accarezzandomi la testa.

<<J: chissà come mai>>, ridacchiai.

<<D: intanto ti ho fatta venire tre volte>>, gli diedi un colpetto.

<<J: immagino tu sia soddisfatto>>.

<<D: moltissimo>>, sorrise e mi strinse a sè affondando il viso nei miei capelli.

<<J: amore, che ore sono?>>, prese il suo telefono e lo accese controllando la schermata di blocco.

<<D: sono le 23:30>>, disse.

<<J: cazzo>>, mi alzai di scatto prendendo la mia roba e rivestendomi.

<<D: ehi, che succede?>>, chiese confuso seguendo i miei movimenti.

<<J: devo tornare a casa, avevo detto a mia mamma che non avrei fatto molto tardi>>, cercai di sbrigarmi.

<<D: non puoi chiamarla e dirle che rimane qui?>>, domandò come se fosse la cosa più semplice al mondo.

<<J: se ci tieni a essere ucciso da mio padre allora va bene>>, deglutì e scosse freneticamente la testa facendomi ridere.

Si rivestì anche lui e mi accompagnò alla porta.

<<D: preferisci che ti accompagni?>>.

<<J: nono, tranquillo. Non è la prima volta che cammino qui di notte>>, risposi riferendomi a quando lo venni a cercare la notte di mesi e mesi prima.

<<D: va bene, però fila subito a casa e non fermarti mai>>, mi raccomandò.

<<J: Dyl, non preoccuparti>>, cercai di tranquillizzarlo.

<<D: e se dovessi notare qualcosa di strano non esitare a chiamarmi, va bene?>>.

<<J: sì amore.->>, gli diedi un bacio a stampo e sorrisi, <<-Sei tenero quando ti preoccupi per me>>.

<<D: sei la mia ragazza, è normale>>, allacciai le braccia dietro al suo collo.

<<J: sai, il mio desiderio si è avverato>>, gli svelai.

<<D: oh, e in cosa consisteva?>>.

<<J: nel farci riappacificare>>, spiegai meglio e sorrise.

<<D: ti amo>>.

<<J: ti amo anch'io>>.

Fece unire le nostre labbra.

<<D: a domani piccola>>, mi salutò.

<<J: a domani>>, ricambiai e andai via.

...

Le strade del Southside erano deserte e devo ammettere che l'atmosfera era alquanto inquietante.

Sentii dei rumori dietro di me, così accelerai il passo finché qualcuno non mi afferrò il braccio facendomi girare.

Aveva il viso coperto da un passamontagna nero ma potevo intravedere i suoi occhi chiari.

Cercò di bloccarmi ma riuscii a liberarmi spingendolo e correndo via.

Mi seguii e mi afferrò per i capelli facendomi cadere all'indietro e sbattere la testa sul marciapiede.

L'ultima cosa che sentii fu la suoneria del mio cellulare, poi il buio.




A future for us ~ Riverdale after yearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora