24.

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Juliet

Mi svegliai tra le braccia di Dylan che, invece, stava ancora dormendo.
Sfruttai quel tempo ammirandolo.

All'improvviso sentii dei passi e cercai di svegliare il mio ragazzo.

<<J: cazzo Dyl svegliati>>, lo smossi il più possibile.

Lui mugolò qualcosa di incomprensibile e si girò.
Il rumore si fece sempre più vicino così feci l'unica cosa che mi venne in mente, lo spinsi giù dal letto.

In quell'esatto istante la porta si aprì mostrando mio padre.

<<Jug: ciao tesoro, ti ricordo che alle 13:00 dobbiamo essere dal nonno>>, disse affacciandosi.

<<J: oh, sìsì, certo>>.

<<Jug: va tutto bene? Ho sentito un rumore prima>>.

<<J: sarà stato qualche gatto da fuori, niente di preoccupante>>, inventai sul momento.

<<Jug: perché le coperte sono a terra?>>, chiese indicando il mio letto.

<<J: s-sentivo caldo>>, sorrisi fintamente.

<<Jug: va bene, a dopo amore>>, 4ispose poco convinto.

<<J: a dopo papà>>, lo salutai.

Sospirai quando uscì e mi alzai chiudendo la porta a chiave.
Mi avvicinai a Dylan che era ancora stesso a terra.

<<J: ehi, stai bene?>>, domandai preoccupata.

Alzò il viso dal pavimento e si girò verso di me.

<<D: mi hai buttato giù dal letto, come dovrei stare? È vero che mi hai salvato da una morte certa, ma potevi svegliarmi in modo più gentile>>, si massaggiò la testa. Probabilmente l'aveva sbattuta nell'impatto.

<<J: ci ho provato, ma non mi hai ascoltata>>.

<<D: eh va bene.->>, si alzò e mi venne incontro baciandomi poi, <<-Buongiorno piccola>>.

<<J: buongiorno anche a te>>, ricambiai.

<<D: a quanto ho capito più tardi devi uscire, vero?>>.

<<J: sì>>.

<<D: alle 18:00 vieni davanti Pop's>>, corrucciai le sopracciglia.

<<J: perché?>>, chiesi confusa.

<<D: è una sorpresa>>.

<<J: odio le sorprese>>, alzai gli occhi al cielo.

<<D: questa volta dovrai accontentarti>>.

<<J: eh va bene, ora vai prima che mio padre ci scopra e commetta un omicido>>, dissi ironicamente...forse.

Rise scuotendo la testa e mi prese per i fianchi lasciandomi un bacio più lungo rispetto a quello precedente.

<<D: a dopo piccola>>, mi salutò.

<<J: a dopo Dyl>>, gli sorrisi ormai incantata.

Uscì dalla finestra e sospirai accarezzandomi le labbra.

...

Il pomeriggio con il nonno passò bene, c'erano anche la zia Jb e nonna Alice.

Alle 18:00 mi permisero di andare via e seguii le indicazioni di Dylan.

<<D: ma come sei vestita?>>, chiese ridendo. In effetti ero un po' buffa ma mi piaceva.

<<J: sto così male?>>, domandai facendo un giro su me stessa

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<<J: sto così male?>>, domandai facendo un giro su me stessa.

<<D: nah, sei molto carina>>.

<<J: sono la tua mamma natale>>, avvolsi le braccia attorno al suo collo.

<<D: è qualche sorta di gioco erotico?>>

<<J: ma cosa...no.->>, gli diedi un colpetto sulla nuca e lo baciai. <<-Molto spesso nel South Side i genitori non hanno abbastanza soldi per comprare i regali ai propri figli, quindi ogni anno mi travesto e ci penso io. Mi piace regalare un giorno diverso a ognuno di loro>>, gli spiegai.

<<D: che fidanzata buona che ho>>.

<<J: stai zitto e ora muoviti che sto morendo dalla curiosità>>, gli diedi qualche colpetto sulle spalle per convincerlo a sbrigarsi.

<<D: va bene va bene, come sei impaziente>>.

Salimmo in macchina e mise in moto.
Durante il viaggio mise una mano sulla mia coscia stringendola leggermente.
Arrivammo in pochi minuti.
Eravamo di nuovo al lago e durante il tramonto era anche meglio.

<<J: è stupendo>>.

<<D: lo so.->>, mise le mani sui miei fianchi appoggiando il mento sulla mia spalla, <<-Ma in realtà è un altro il motivo per cui siamo venuti>>.

<<J: ovvero?>>.

Mi porse una bustina, mi girai verso di lui guardandolo confusa e l'aprii.
All'interno vi si trovava una collana con un ciondolo a forma di luna con un sole incastonato.

<<D: ti piace?>>, chiese

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<<D: ti piace?>>, chiese.

<<J: l'adoro, grazie davvero, ma non dovevi>>, sorrisi ammirandola.

<<D: di nulla, ti aiuto a metterla?>>, propose e glieli diedi in mano.

<<J: sìsì>>, scostai i capelli di lato e me la mise.

<<D: ti sta benissimo>>.

<<J: ma perché l'hai fatto?>>.

<<D: in primis perché è Natale, ma anche per farti capire che sei bella come la luna e illumini il mio giorno come il sole>>.

<<J: ruffiano, dove l'hai letta questa?>>.

<<D: era così evidente?>>.

Risi e senza pensarci due volte lo attirai a me facendo scontrare le nostre labbra.

<<J: sei un cretino...ma aspetta, io non ti ho preso nulla>>.

<<D: mi basti tu piccola>>.

Ripetei il gesto di qualche secondo prima approfondendo il bacio.
Alla fine mi riportò a casa e mi addormentai stringendo la collana in mano sorridendo.

A future for us ~ Riverdale after yearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora