16.

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Juliet

E invece era Dylan.
Quando finì di salutare mia madre puntò i suoi occhi su di me e rimase letteralmente a bocca aperta.
Così sorrisi e mi avvicinai a lui.

<<J: ciao Dylan>>, lo salutai.

<<D: c-ciao Juliet>>, disse squadrandomi.

<<J: che ci fai qui? Dov'è Tyler?>>, domandai non vedendo il mio migliore amico.

<<D: sono qui perché devo portarti io al ballo, Tyler ha avuto un contrattempo>>.

<<J: oh, va bene e Rose?>>, domandai fintamente interessata, con un po' di astio nella voce devo ammettere.

<<D: ci penserà lui>>, rispose e annuii sorprendentemente sollevata.

Dopo aver dato un ultimo abbraccio ai miei genitori uscimmo e salimmo in macchina, dove mise subito in moto.

<<D: comunque...->>, mi girai a guardarlo, <<-Volevo dirti che stai proprio bene così piccola, sei meravigliosa>>.

Arrossii e gli lasciai un bacio sulla guancia.

<<J: grazie...anche tu non sei male>>, ammisi.

Aveva i pantaloni neri, una giacchetta a righe bianche e nere e una camicia bianca.

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...

Quando arrivammo, scendemmo, mi porse il braccio ed entrammo a scuola.

La palestra era piena di alunni e quando notammo i nostri amici ci avvicinammo subito a loro.

Clary era favolosa. Aveva un vestito blu aderente nel corpetto e morbido nella gonna:

 Aveva un vestito blu aderente nel corpetto e morbido nella gonna:

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Delle scarpe argentate col tacco:

Delle scarpe argentate col tacco:

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A future for us ~ Riverdale after yearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora