16# Derek lo sa.

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Non volevo credere ai miei pensieri, e cercai di mandare via quell'idea strana che mi era balzata per la testa. Cercai di concentrarmi sul caso.

«Appena arrivati Scarlett e Reid, voi andate sulle scene del ritrovamento, Derek e Emily voi invece dal medico legale. David e JJ invece verranno con me e ci stabiliremo in commissariato e intervisteremo familiari e amici!» Disse Aaron.

Se non volevo minimamente pensarci, la divisione di Aaron non era propriamente favorevole a quelli che erano i miei piani per quei giorni di lavoro.

Arrivammo sul luogo del ritrovamento.

«Strane le circostanze vero?» disse Spencer.
«C-che?Cosa?» risposi balbettando. Per una frazione di secondo pensai che mi avesse letto nel cervello, poi capii che si riveriva alla scena del ritrovamento.
«Vicino ad entrambi i corpi la scena è ordinata, il che dimostra di essere un S.I organizzato e metodico, mentre i corpi sono disposti in maniera casuale, una adagiata sul fianco e una a pancia in giù, simbolo invece di un S.I impulsivo e disorganizzato; in più ci sono queste rose in entrambi i luoghi del delitto, che dimostrano pentimento!» specificó Reid.
«E se l'S.I fosse in preda a un delirio spinto da qualche sorta di missione? Il delirio spiegherebbe l'amputazione e il modo in cui sono stati posizionati i corpi, la missione invece le rose e il pentimento. » aggiunsi.

Tornammo in commissariato e facemmo il punto della situaIone per spiegare il profilo.
Gli altri avevano scoperto che entrambe le vittime seguivano un corso extra scolastico di anatomia. Probabilmente era lì che l'S.I aveva adocchiato le sue vittime.

«L S.I che stiamo cercando ha tra i 20 e i 45 anni. Fa parte del comprensorio universitario di Tijuana. Ha esperienze e conoscenze medico-chirurgiche. Può essere uno studente dell'ultimo anno, come un professore o qualsiasi impiegato che ha queste esperienze. Il suo fattore di stress è causato da una donna, mora e occhi azzurri. Le vittime sono un surrogato di questa donna. Può aver subito un lutto, oppure uno shock di qualsiasi tipo. É in preda a un delirio il che lo rende disorganizzato e tendente a commettere errori di qualsiasi tipo. Prova rimorso per le vittime, e durante l'atto di abbandono dei corpi lascia dei fiori, come se stesse omaggiando la vita di queste persone. » iniziò a spiegare Hotch.
«È proprio per questo atto di rimorso che crediamo che o conoscesse personalmente le vittime o porta avanti una missione e le vittime sono "perdite necessarie" per la sua causa!» aggiunsi io.
«Caratterialmente questa persona ha un'indole estroversa, visto che non abbiamo trovato nessun segno di lotta nei corpo delle donne uccise. È una persona ammaliante, simpatica magari, con cui le vittime non si sono sentite a disagio a parlare prima di essere rapite e poi uccise.» aggiunse David.
«Ma allo stesso tempo almeno nelle ultime due settimane questa persona manifesta dei cedimenti psicologici. È stressato, magari aggredisce verbalmente qualcuno e poi chiede scusa, giustificandosi di essere stressato oppure che ha un carico eccessivo di lavoro!» spiegò Spencer.
«Crediamo che l'S.I possa essere uno studente di quel corso o un ex studente, un professore, o un assistente, ma ciò non esclude qualsiasi persona addetta al personale universitario! Una cosa è certa, è un uomo.» terminò Emily.

Ci mettemmo al lavoro, Garcia ispezionò i database di tutti gli studenti, dei professori o degli assistenti. Spiccarono due nomi in particolare: Juan Fernandez, studente di chimica e compagno del corso delle due ragazze e Franco Yaima, professore del corso di Anatomia.
Portammo Juan in commissariato, mentre Franco fu interrogato direttamente nel suo ufficio.
Io e Derek intervistammo Juan.
Oltre le solite domande di routine per l'alibi, che il ragazzo aveva per entrambi i rapimenti, gli chiedemmo un po' dello svolgimento del corso, così da capire da ogni prospettiva come l'S.I potesse aver adocchiato le sue vittime.
«Raccontaci un po' del corso, Juan! Come si svolge, quanti studenti ci sono, i docenti come si comportano?» chiese Derek.
«È un corso extra-scolastico, per avere un punteggio più alto che si accumula per poi avere un posto di lavoro sicuro nelle aziende affiliate all'università. Più attività hai nel tuo curriculum, più possibilità hai di essere scelto per un percorso lavorativo o di stage con queste aziende. C'è chi spazia per avere un background più ampio come Julia e Camila, chi invece si focalizza su un campo specifico come me!» ci informò provato dalle circostanze della sala interrogatori il ragazzo.
«Le conoscevi?» gli chiesi.
«No, non credo neanche si conoscessero tra di loro. Sai, siamo circa duecento studenti che frequentiamo questo corso. Però entrambe erano tra le prime della classe. » disse il giovane.
«Come fai a saperlo?» gli domandò Derek.
«I risultati dei test. Vengono esposti in bacheca con il nome e il numero del tesserino universitario!» affermò Juan.
«Durante queste ultime due settimane hai notato nuovi studenti o nuovi professori?» intervenni io.
«No, non possono esserci nuovi studenti. Dall'inizio dello svolgimento del corso, nessuno può iscriversi, e non ricordo di aver visto facce nuove. Però...» rispose il ragazzo.
«Però?» chiesi io insistendo.
«Non penso possa essere importante, ma il Sig. Yaima si è assentato per due settimane. È diventato papà!» affermò il ragazzo sorridendo.
«Che bello! E chi ha preso il suo posto?» domandai.
«Il direttore di dipartimento! Maurizio Reyes!» rispose.
Ci alzammo per andar via dopo aver ringraziato il ragazzo e averlo rilasciato.

«Non capisco! I nomi delle ragazze possono essere stati presi di mira dal risultato dei voti dei test. Ma come sapeva l'S.I dove vivessero?» Si stava chiedendo tra se e se Derek.
«Il codice del tesserino universitario! Nel database universitario ci sono tutte le informazioni necessarie per conoscere anche cosa mangia a pranzo uno studente!» risposi.

Derek chiamò prontamente a Penelope chiedendole di controllare chi avesse accesso a quei dati.
Nel frattempo arrivarono i ragazzi, e confermarono l'alibi del docente che come detto anche dal ragazzo era in paternità.

«Pronto Scarlett?» disse Penelope al telefono.
«Garcia sei in viva voce!» la informai.
«Le persone che hanno l'accesso ai dati sono: il segretario dell'ufficio immatricolazioni studenti, i professori e il direttore di dipartimento!».
Ci guardammo io e Derek e capimmo che era arrivato il momento di indagare su Mauricio Reyes.
«Garcia, trova ogni informazione possibile sul direttore, Mauricio Reyes. Il suo nome è già uscito due volte!» affermò Derek.
«Alla velocità della luce! Passo e chiudo!» rispose Penelope chiudendo la chiamata.

Nel frattempo che stavamo aspettando notizie da Penelope andai a prendermi un caffè.
Ero davanti al distributore quando si avvicinò a me Derek.
«Che cosa le passa per la testa a questo dolce zuccherino?» mi chiese Derek sorridendomi.
«Oh, niente che riguarda il caso! Il mio cervello è off per questi dieci minuti» risposi dirigendomi verso la porta d'uscita per fumare una sigaretta.
Lui venne con me fuori!
«Oh questo lo so! Sono palesemente problemi di cuore!» affermó.
«Hai origliato il discorso di stamattina con Emily?» gli domandai ridendo. Non mi dava fastidio se avesse ascoltato, anzi!
«Non intenzionalmente!» mi rispose con un sorriso a cento denti.
«Ti sei resa conto che con Anthony non va perché sei attratta da qualcun altro?» aggiunse.
Sbarrai gli occhi. Essere amici con dei profiler era davvero una scocciatura, non avevo mai un po' di privacy o di mistero.
Annuì.
«Non so se sono attratta o mi piace! Però...» mentre stavo provando a spiegarlo lui scoppio in una risata, che era tra l'essere inopportuna e super tenera.
«Si chiama effetto Spencer Reid!».
MA ERA COSÌ PALESE?
Preferii il silenzio a rispondere e guardai verso l'orizzonte sorridendo. Qualcuno mi aveva scoperto!
«Si nota così tanto?» chiesi.
«No, in realtà per niente! Ma oggi quando raccontavi ad Emily ho notato che avevi lo sguardo fisso su una sola persona. Allora ho capito!» Mi spiegò.
«Prenditi tempo per capire, poi prova a parlargli! Potresti stupirti!». Mi diede un bacio in fronte e rientrò in commissariato.
«Ragazzi, credo che dobbiate andare ad arrestare il direttore! Mauricio Reyes, nato e cresciuto a Tijuana, 42 anni. Sposato a 30. La moglie da poco deceduta per diabete. Prima della sua morte però, le era stato amputato un arto per via dell'avanzata del diabete. Indovinate quale? È morta un mese fa!»

Corremmo ad arrestarlo e si scoprì che prima di uccidere le ragazze le teneva in prigionia facendole prendere il posto della donna. La Moglie tra l'altro da giovane, all'età in cui si erano conosciuti somigliava molto alle vittime, e studiava anatomia, la prima della classe. L'uomo confesso che le adescava chiedendole di andare in ufficio per disguidi sulla loro immatricolazione e da allora.. vi lascio immaginare cosa succedeva.
Il rimorso e le rose non era per una missione sul suo disturbo delirante, ma erano perché erano i fiori preferiti di sua moglie. Ogni volta commemorava la loro relazione e la sua morte.

Tornammo a casa il giorno dopo ed io ero pronta ad affrontare Anthony.

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