39# Problabilità da escludere

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104 GIORNI DOPO, SPENCER REID POV:
Quella mattina mi svegliai più felice del solito, Scarlett sarebbe tornata l'indomani finalmente a casa, o meglio, qui a Quantico. In questi mesi, sorprendentemente, avevamo trovato del tempo per vederci e passare del tempo insieme. Delle volte tornava lei, altre invece la raggiungevo io. Dall'ultima volta che l'avevo vista però, erano passati 21 giorni. Parlavamo sporadicamente per telefono, più frequenti invece erano le videochiamate la sera. Spesso le facevamo nei miei pochi minuti di pausa a lavoro e la squadra si intrometteva spesso. Mancava a tutti!
Erano le sette ed io stavo preparando il caffè prima di andarmi a preparare per andare a lavoro. Sentii la porta aprirsi lentamente e d'improvviso presi la pistola allarmato.
All'aprirsi della porta puntai l'arma alla persona misteriosa dall'altra parte. Il mio stupore tu tanto al vedere Scarlett dall'altro lato della porta.
«Sono io!» urlò Scarlett spaventa.
Tirai un sospiro di sollievo prima di realizzare che lei era a casa in anticipo!
«Che ci fai qui? Io.. io ero sicuro che tornassi domani!» dissi confuso ricontando i giorni sulla punta delle mie dita.
«Sorpresa!» mi disse spalancando le braccia aspettando un abbraccio.
L'abbracciai entusiasta di vederla.
«Chiamo Hotch, gli dico che mi prendo una giornata di pausa!» le proposi.
«Non c'è bisogno, Aaron già lo sa!» disse fiera di se e della sorpresa riuscita Scarlett.
«Ti ha detto si?» chiesi confuso.
«In realtà è stato lui a proporlo!» rispose Scarlett dirigendosi verso la camera da letto per lasciare i bagagli.
«Mi ha detto che mi avresti potuto aiutare per cercare un appartamento!» urlò dall'altra parte della casa.
Rimasi senza parole, perché io avevo programmato tutto per domani, e avrei voluto farla una proposta importante.
«Non possiamo farlo domani?» le chiesi.
«Perché? Che programmi hai per oggi?» chiese con ragione Scarlett!
«N-No, niente, certo! Ma dopo pranzo okay?» le dissi.
«Scusa, vado a fare una chiamata e torno subito!» aggiunsi fuggendo fuori casa.

«Pronto? Salve, sono il Dr, Reid.. c'è stato un imprevisto per domani sera, va bene se anticipiamo la cena per oggi a pranzo?» chiesi al responsabile del ristorante in cui avevo pianificato parlarle.
«Non abbiamo posto per oggi a pranzo signore!» rispose la signorina del ristorante educatamente.
Quando avevo ormai perso le speranze, dall'altra parte del telefono rettificarono: «No aspetti, ho un tavolo libero per le 12:00!».
«Alle 12:00 in punto sarò lì, la ringrazio a dopo!». Chiusi la telefonata e corsi in casa.

«Oggi andiamo a pranzo fuori, alle 12:00!» dissi sorridendo a Scarlett.
«Va bene! Ma tutto okay Spence? Sembri un po' troppo energico per essere le sette del mattino!» disse Scarlett sorridendo e prendendo i vestiti in mano dirigendosi verso il bagno per farsi una doccia.
«Tutto okay!» le risposi dandole un bacio in fronte ed aprendole la porta del bagno.
Lei entrò in bagno ridendo e ancora confusa.

Io, invece, giravo e rigiravo in camera camminando su e giù perché non ero pronto  per questo momento. Ripetevo in me il discorso che mi ero preparato e sembrava ogni volta più stupido di prima. Controllai se in tracolla ci fosse tutto quello di cui avevo bisogno, e si.. non stavo dimenticando nulla.
Avevo bisogno di parlare con qualcuno!

Chiamai quindi mia madre che già sapeva di Scarlett e in tutta sincerità era molto impaziente di conoscerla. Le spiegai le mie intenzioni, le chiesi qualche consiglio e mi rassicurò nel fare quello che il cuore mi suggeriva.

Dopo un'ora, Scarlett era pronta per uscire e fare una passeggiata, io invece un po' meno, ma potevo farcela.
Uscimmo ed andammo nel parco dietro al Bureau.
«Come mai mi hai portato qui?» le chiesi.
«Era da tanto che non ci venivamo insieme!» mi rispose.
«Sai, quando eri via ci venivo spesso quando la tua mancanza si sentiva particolarmente!» mi disse sorridendo.
Poi si alzò dalla panchina, mi afferrò la mano e disse «Andiamo a salutare gli altri, mi sono mancati tanto!».

Andammo a salutare la squadra e l'entusiasmo degli altri era tanto nel rivederla.
Io cercavo di dimostrare felicità, perché lo ero particolarmente, ma ero altrettanto in ansia per il pranzo.
Aaron lo notò, e con una scusa mi chiese di andare in ufficio da lui.
«Tutto okay Spencer?» mi chiese.
«No, cioè, si... oddio non lo so!» gli risposi balbettando.
«Che succede?» chiese indicandomi con la mano di sedermi pure.
«Oggi porterò a pranzo Scarlet.. e.. avevo pensato di chiederle di trasferirsi da me.. e quindi.. beh, andare a convivere!» dissi togliendo dalla tracolla una nuova placca per il portone con il mio e il suo nome inciso.
«Ma è bellissimo Reid!!» disse Aaron alzandosi da dietro la scrivania e congratulandosi.
«Sono terrorizzato Aaron! E se dicesse di no? Non sono preparato per questo!» chiesi abbassando lo sguardo pieno di ansia e timore che lei rifiutasse.
Aaron guardò Scarlett dalla vetrata del suo ufficio e rispose: «Per una volta, questa è una probabilità che puoi escludere!».

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