MI CONOSCE TROPPO BENE

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DYLAN

Dopo aver provato a riscrivere il messaggio per sette volte, alla fine le scrivo:
- Domani studiamo di nuovo? Ti offro il pranzo ;) -Lancio il telefono sul letto e mi ci butto sopra, ansioso della sua risposta che arriva dopo due secondi:

- Si, certo. Ci vediamo al bar dopo scuola? - 

- Certo. A domani. Notte El. - 

Sorrido vedendo che anche lei mi augura la buonanotte. 


La mattina dopo mi sveglio per colpa dell'odiosissima sveglia. Dopo cinque secondi realizzo. 

Oggi vedo Ella. Cacchio. Mi alzo velocemente dal letto. Che cavolo mi metto?

Dopo venti minuti, scendo a fare colazione in camicia bianca e jeans. 

Apro la porta di casa e trovo Noah con le ragazze che mi aspettano per andare a scuola. 

Poso subito gli occhi su Ella e sullo scollo del suo vestito a fiori. È bellissima. Le lentiggini si sposano con il colore verde dei suoi occhi e i capelli chiari. 

Ci scambiamo lunghe occhiate ed entrambi arrossiamo. 

- Andiamo? - dice Noah.

- Ehm, si. certo. - rispondo, un po' imbarazzato.

Saliamo tutti in macchina del mio amico che tutte le mattine ci accompagna. Io e lui sediamo davanti mentre le ragazze stanno dietro. 

Arrivati a scuola, ci salutiamo e ci dividiamo per andare nelle diverse classi. 

Dopo quelle che sembrano dieci ore, finalmente esco e raggiungo Ella che mi aspetta al bar. 

- Hey, El. - la saluto.

Lei è girata, i capelli castani che le ricadono dolcemente sulle spalle.

- Hey! Ho già ordinato per te, dato che non arrivavi. - mi fa l'occhiolino e io mi sento morire.

Arrivano i panini e io ricevo il mio preferito. Lei ha ordinato per me quello che prendo sempre anche io. Mi conosce troppo bene. Chiacchieriamo e dopo un'ora usciamo dal locale.

- Dove andiamo a studiare? - chiede

- Ti porto in un posto bellissimo e super rilassante. - 

La prendo per il polso e raggiungiamo in macchina il mio posto preferito al mondo, il lago vicino al bosco. Lei mi ringrazia con un sorriso e corre a sedersi sul bordo dell'acqua. 

- Ti piace? - le chiedo.

- Se mi piace? Lo adoro! - 

Si alza per abbracciarmi e io la stringo forte, lasciandole un veloce bacio sui capelli profumati di pesca. 

- Ora però studiamo, abbiamo perso fin troppo tempo. - mi dice, staccandosi. 

Lei mi fa odiare la fisica più di quanto non la odi già. 

Ci sediamo sull'erba fresca e per un'ora cerca di spiegarmi la luce e la sua propagazione, che io ugualmente non capisco. 

- Facciamo una pausa? - chiedo.

- Certo. Vado a prendere in macchina una cosa, ho portato la merenda. - le sorrido e mi alzo per raggiungere l'auto. 

Appena mi giro per tornare da lei, le gambe mi cedono e devo appoggiarmi ad un albero per non cadere.

Ella è con i piedi nell'acqua e si sta spogliando, rimanendo in intimo, per fare il bagno. Mi avvicino lentamente a lei, che si gira vedendomi. 

- Fa caldo, ti va di fare un bagno? - mi chiede, mettendo le mani sui fianchi.

- Certo che mi va. - 

Butto a roba sul prato e mi sbottono la camicia e i pantaloni per rimanere in mutande. 

La prendo per mano e corro entrando nel lago fino alle costole. 

La schizzo e lei, per ripararsi, prende un lungo respiro e scende sotto l'acqua gelida. Improvvisamente, la sento strattonarmi le gambe e tirarmi verso il basso. Risaliamo in superficie ridendo.

Ha i capelli appiccicati al collo e il sole brilla sul suo viso, facendo risaltare i suoi occhi chiari. Mi avvicino a lei, le prendo i capelli mettendoglieli dietro l'orecchio e lei non si oppone. Mi fissa e siamo a pochissimi centimetri di distanza. 

- Sei bellissima. - le dico e subito dopo arrossisco, sorprendendomi di averlo detto ad alta voce.

Mi sorride e mette una mano sulla mia guancia bagnata. Abbasso il viso alla sua altezza e le nostre labbra si sfiorano.
Lei mi bacia e subito dopo si stacca, confondendomi.

- Devo andare a casa. -

- Ah, si. Ok. Ti accompagno. -

Si riveste velocemente e sale in macchina. Dopo aver recuperato tutto, salgo anche io e partiamo.

La riaccompagno a casa e lei scende mormorando dei saluti.

- Ella, aspetta! - la fermo, allungandomi ad afferrarle in braccio. 

- Cosa c'è? - mi risponde, girandosi.

- Quando ci rivediamo? - le chiedo.

- A scuola. Ciao. -

Mi lascia in macchina, con i capelli bagnati e la mente confusa più che mai. 

Best friends... maybe || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora