SAREBBE BASTATO UN SECONDO

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DYLAN
-Cazzo- reagisce Noah.

Penso a Ella. Dove sarà?

Realizzo che oltre a Sarah non ha mai avuto tante amiche, mi rendo conto di quanto sia stata forte per superare la sua morte e che non si merita un'altra sofferenza per colpa mia.

-Dobbiamo andare da lui- dico, improvvisamente.

-Cosa? Adesso devi chiarire con mia sorella. Che cavolo t'importa di Jackson? Se non andate voi, non avrete problemi-

-Ci verrà a cercare in ogni caso... Ti sei dimenticato cosa ti ho detto? Lui la vuole ad ogni costo, verrà qua anche sotto una tempesta se dovesse-

Noah sospira.

-Scusa, sono un cretino. Troviamo Ella. Vi meritate la vacanza che vi ho rovinato.-

Sorrido, in fondo è per questo che è il mio migliore amico.

ELLA

L'ennesima lacrima scende dritta fino al mento e cade nel collo del mio maglione.

Mi strofinò gli occhi con due dita e torno a guardare l'orizzonte.

Sono di nuovo qui, dove pensavo di non dover tornare mai.

Dove venivo sempre da bambina quando avevo dei problemi. Non venivo qua da un anno. L'ultima volta era stata per Sarah, adesso è per Dyl.

Le scogliere di "Cliff Street" mi hanno sempre affascinata. Da quassù si vede meglio il tramonto.

Però avrei preferito trovarmi nel letto della mia migliore amica, mentre lei mi accarezza i capelli consolandomi.

Alzo la testa verso il cielo.

Improvvisamente sono volta da un impulso di rabbia fortissimo e con uno scatto sono in piedi sul dirupo.

-PERCHÈ? PERCHÉ LEI? PERCHÉ NON ME? PERCHÉ NON QUALCUN ALTRO? ERA TROPPO GIOVANE! ERA FELICE!- urlo verso il nulla, in preda ad un disperato bisogno di sfogarmi.

Cado in ginocchio e ho la gola secca per il pianto e le urla.

-Potevi prendere me. Potevi risparmiarmi tutta questa sofferenza. Perché fa così male?- sussurro, toccandomi il petto che vibra ad ogni mio singhiozzo.

Passano minuti di silenzio e poi inizia a squillarmi il cellulare. È Dylan.

Mi sono dimenticata di bloccarlo. Rimedio subito.

Ripongo il telefono in borsa e cerco di ricompormi. Faccio lunghi respiri e mi asciugo il viso bagnato.

Faccio per alzarmi quando perdo l'equilibrio e cado giù.

DYLAN

-Su, rispondi... CAZZO!- riattacco per la centesima volta. Ella mi ha bloccato. Non vuole sentirne di me.

Noah mi porge il suo telefono mentre guida.

-Prova di nuovo. Magari si era allontanata un secondo...- mi propone, con poche speranze di convincermi.

Sbuffo e mentre compongo il numero di Ella, un lampo di genio mi attraversa la mente.

-"CLIFF STREET"!- urlo, felice.

-Eh?- Noah gira un attimo la testa confuso.

-Ma certo! È un posto dove va sempre. Non ci sono mai stato ma qualche volta Ella lo ha nominato mentre parlavamo. È lì che è andata dopo Sarah...-

La macchina quasi sbanda per un attimo e poi Noah torna concentrato. Lo vedo serrare la mascella e non oso commentare il suo comportamento.

Cerco sul GPS la scogliera e appena la trovo, indico al mio amico le strade da percorrere.

Sfrecciamo sull'asfalto sforando di parecchio il limite consentito.

Arrivati, spalanco la portiera e mi precipito a cercare Ella.

Mi guardo in torno e non la vedo, tutt'intorno è silenzioso.

Sto per arrendermi quando sento qualcuno urlare con un filo di voce, un centinaio di metri più in là.

Corro in quella direzione e non appena vedo Ella, mi si ferma il cuore.

L'afferro per le braccia e la tiro su con tutta la forza che ho in corpo. Con fatica si tira su e cadiamo sull'erba.

La stringo forte a me mentre le accarezzo i capelli.

Sarebbe bastato un secondo e non avrei più potuto vedere il suo sorriso smagliante.

Mi si attorciglia lo stomaco al solo pensiero.

La sento singhiozzare con la testa incastrata tra la mia spalla e il mio collo.

-Tranquilla, va tutto bene- mi sento stupido ma non so cosa dirle.

Lei si fa forza nelle braccia e si stacca da me, allontanandosi.

Vorrei stringerla ancora ma non posso biasimarla, chissà cosa penserà di me adesso. Sospiro.

-Come avete fatto a trovarmi?- mi dice, senza guardarmi negli occhi

-Per tua fortuna, mi ricordo a memoria tutte le nostre bellissime chiacchierate- le sorrido.

Prendo il cellulare e chiamo Noah, per avvisarlo.

Lo vedo correre verso di noi e in neanche cinque secondi, ci è vicino.

Abbraccia la sorella ed entrambi scoppiano a piangere per le emozioni contrastanti.

Mi allontano e torno alla macchina, dove decido di aspettarli.

Tornano mano nella mano, entrambi sorridendo.

Ella non mi guarda più come prima, adesso sembra sollevata.

Noah è riuscita a convincerla che non l'ho tradita. Hanno chiarito.

Scendo dal sedile e l'aspetto mentre lei mi corre incontro.

La alzo in aria e la stringo forte a me.

-Scusa, scusa, scusa- inizia a dire.

La blocco immediatamente baciandola.

Sento le sue labbra stirarsi in un sorriso e le asciugo con un pollice la lacrima sotto all'occhio destro.

-Ti amo Ella, non ti tradirei mai. Mai.- la guardo negli occhi.

-Ti amo Dyl, da ora in poi mi fideró ad occhi chiusi di te.- mi sorride.

-Piccioncini, qua la neve ci aspetta...- Noah ci interrompe.

Appoggio delicatamente la mia ragazza a terra.

-Hai ragione, la neve ci aspetta- dico, guardandola.

Ed il migliore dei regali è il suo sguardo sorpreso e un bacio come ringraziamento.

Jackson passerà sul mio cadavere prima di riaverla.

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Hy everybody! Eccoci con un nuovo capitolo!

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Lucrezia e Viviana <3

Best friends... maybe || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora