FORSE DOVEVA ANDARE COSÌ

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ELLA

Porca miseria. Che cavolo ho fatto? Perché non gli ho detto nulla? Perché non l'ho abbracciato, per fargli capire che anche io gli voglio bene? Perché sono scappata?

Starà malissimo. 

Mi mordo le unghie nervosamente, pensando a quello che avrei potuto fare ma che invece non ho fatto. Che stupida.

Ora gli scrivo. No, non gli scrivo. Vado da lui e ci parlo.

Prendo le mie cose, decisa ad andare da lui. 

Apro la porta e mi ritrovo Sarah. Che cavolo però!

- Ciao! Dove stavi andando? - mi chiede. 

- Ehm... - inventati un scusa Ella, che diamine! - In realtà stavo andando a casa tua, volevo parlarti. - 

- Carina la storia. Adesso dimmi dove stavi andando. - mi fa un sorriso. 

Non riesco a nasconderle niente. 

- Da Dylan. Oggi si è "dichiarato" e io sono scappata. Si merita delle spiegazioni... - abbasso lo sguardo, sentendomi in colpa.

Lei fa un lungo respiro e poi mi abbraccia.

- Vedrai, troveremo una soluzione. - 

Entra in casa e si gira improvvisamente, facendomi sobbalzare.

- Illuminazione! Troverò un altro accompagnatore per la festa di William di venerdì, e tu lo dovrai invitare, inventandoti una scusa. - 

- Va bene, anche se in realtà mi aveva già invitato lui quel giorno al parco... - dico, temendo che si arrabbi.

Invece, scuote la testa sorridendo, come se se lo aspettasse. 

- Che aspetti? - mi chiede

- Cosa intendi? - 

- Vai da lui! Devi dirgli che nonostante tutto il casino vuoi ancora andarci! Ti aspetto qui. - mi fa l'occhiolino e mi spinge fuori di casa.

È la migliore amica del mondo. 

Arrivata davanti casa sua, penso a cosa dire, ma sono bloccata. Improvvisamente si apre la porta e vedo Dylan pronto a uscire. Ha gli occhi rossi e lo sguardo triste. 

- El, che ci fai qui? -  mi dice mentre si passa una mano sulle guance per nascondere le lacrime.

Mi blocco. Non riesco a parlare.

- Ti ricordi quando mi hai invitato per andare insieme a te alla festa di William? Allora ci andiamo? - 

- Ehm, si. Se vuoi... - 

- Bene, allora ci vediamo domani. - sorrido, giro i tacchi e me ne vado.

Perché me ne sto andando, di nuovo? Sento il suo sguardo triste alle spalle eppure continuo a camminare, senza girarmi.


- Ella! Dobbiamo andare a comprare dei vestiti FIGHISSIMI! - urla Sarah appena torno a casa.

- Si, andiamo adesso? - 

- Che dici? - sventola le chiavi della sua nuova auto come per incitarmi a uscire, di nuovo. 

- Va bene, va bene. Prendo i soldi e arrivo... - 

La raggiungo e dieci minuti e vari sballottamenti dopo, arriviamo al negozio.

Usciamo dopo un'infinità con due vestiti e vari accessori. Sono emozionata per domani. Cosa succederà?

DYLAN - IL GIORNO DOPO

Metto un po' di profumo e sbottono i primi bottoni della mia camicia bianca. Sono pronto. Spero solo di arrivare pulito e profumato fino a casa di El. 

A giudicare da quanto sono stressato e da quanto sudo, sembra un'impresa impossibile. 

Prendo le chiavi della macchina, saluto mia mamma e raggiungo casa sua. 

Il dito mi scivola quando suono il campanello, giuro

Esce a fianco di Sarah e Noah ma rimango imbambolata davanti a lei. Non riesco a dire nulla. Sono totalmente imbambolato. Riprenditi Dylan, che cavolo!

La fisso e lei arrossisce. Dio, quanto è bella. Ha un bellissimo vestito rosso con un generoso scollo a V con la gonna glitterata che le arriva poco sopra la caviglia. Ha dei tacchi bordeaux abbinati alla collana.

Ha un collo così sexy... no! Concentrati! 

- Ehm, vogliamo andare? - Sarah mi riporta alla realtà. Qualcuno faccia santa questa ragazza.

- Si, certo. - Scendo le scale e, come tutti i gentiluomini, apro la portiera ad El.

Entrati in macchina, ci dirigiamo a casa di William. Dio che ansia. Appena lo vediamo, io e Noah lo salutiamo e vedo che le ragazze entrano in casa. 

ELLA

Sono così agitata. Dylan è bellissimo. Ha una camicia bianca aderente con i primi tre bottoni sbottonati e dei jeans neri. 

Entrate in casa, vado diretta a bere, seguita da Sarah.

- Allora cosa pensi di dirgli? - mi chiede lei, mentre sto sorseggiando il mio secondo cocktail.

- Nulla. Ci comporteremo come bravi amici. - sottolineo l'ultima parola tristemente. 

- Non ci credo! - sbotta lei, sorridendo. 

- Cosa? Sono spettinata? - dico. 

- Ma no! Sei innamorata. Si vede lontano un miglio che ti piace. Perché non gli parli? - 

Io arrossisco. Forse ha ragione o forse è solo colpa dell'alcool.  

- Vado a cercarlo. Grazie Sarah. - 

Annuisce sorridendo, l' abbraccio e vado a cercare Dylan tra la folla. 

Non lo vedo da nessuna parte. Dove cavolo è?!

Esco, per prendere un po' d'aria. Fa freddo e il mio vestito sbracciato non aiuta. Sta iniziando a piovere. Ed è in quel momento che lo vedo, mentre parla con una ragazza in giardino. 

Mi avvicino a lui e mentre lo chiamo, si avvicina a lei e la bacia. 

Mi sento svenire

Resto immobile a guardarli. Mi accorgo che è Camila, la sua ex. 

Sta baciando la sua ex, davanti a me. Almeno non sa che sono qua. 

Eravamo amiche io e lei. Ci parlavamo, almeno. Poi lei l'ha lasciato. È chi è che l'ha consolato durante tutte le sue crisi? Io. Ella Scott. Nessun'altro. Nemmeno Noah. Solo io. 

Adesso però sono io quella con il cuore spezzato da consolare. 

Mentre sono immersa nei miei pensieri, lui mi vede. Sta per dire qualcosa quando Camila lo afferra per il colletto e, per dispetto, lo bacia di nuovo. Sto per vomitare.

Scoppio a piangere e corro via. 

Fa una smorfia triste e lascia che me ne vada, senza fermarmi.

Forse doveva andare così.

Best friends... maybe || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora