8 - Alloro, McNuggets e OTP
Speravano di trovare Apollo lì dove lo avevano lasciato. Ma naturalmente, se fosse stato così, sarebbe stato piuttosto noioso. Non si stupirono nemmeno più di tanto quando scoprirono che all'interno del museo del dio non c'era più alcuna traccia. ― Nella mia top ten divina, Apollo sta perdendo posizioni in classifica ― commentò Leo. Dubitava però che al dio gliene importasse qualcosa della classifica mentale di un insignificante semidio.
Piper non prese altrettanto filosoficamente la scomparsa di Apollo. ― Fantastico ― disse in tono acido. ― Che diavolo ci facciamo ora con questo tripode?
― Intanto usciamo da questo posto ― suggerì Jason. ― Dovessero esserci altre keres nascoste in mezzo alle statue.
L'idea fu approvata all'istante. Con il tripode come souvenir per il giro turistico, Leo trotterellò dietro Piper e Jason verso l'uscita. La National Gallery di Washington era stata meno noiosa del previsto. Anzi, era stata decisamente sorprendente. Per riassumere, Leo aveva incontrato un probabile piccolo semidio (o solo un ragazzino pazzo che vedeva pony su un arcobaleno), aveva aiutato una dività (il che non guastava mai), e aveva ottenuto una specie di profezia che annunciava la sua morte (al momento personalmente interpretata come un semplice memento mori: prima o poi, morirai). Il tutto piombando a Washington su un pegaso alato. La giornata era stata piuttosto intensa. E non era ancora finita.
Il sole di metà pomeriggio indicava che di tempo ne era passato. Leo aveva anche una certa fame. Combattere contro i mostri gli apriva lo stomaco. Puntò un chioschetto di hot dog con sguardo famelico e richiamò l'attenzione dei suoi amici. ― Hey, ragazzi! Merenda?
Jason avrebbe voluto dire di no, Leo poteva leggerglielo in faccia. Per tutti gli dei, quel ragazzo era troppo responsabile! Era tutto dovere, dovere, dovere e ancora dovere. Aveva decisamente bisogno di darsi una rilassata. Ammorbidì l'espressione solo quando Piper gli rivolse un mezzo sorriso. ― Io ho una mezza fame ― ammise lei. ― Meglio cercare Apollo con la pancia piena.
Così si incamminarono verso il chioschetto. Il brontolio dello stomaco di Leo era così forte da coprire la sua vocina interiore che gridava: "Attento! Pericolo! Pericolo! P-E-R-I-C-O-L-O!"
Quando si rese conto che la ragazza che preparava gli hot dog aveva un colorito piuttosto verdognolo era troppo tardi per tornare indietro. In fondo, pensò Leo, poteva semplicemente avere un po' di influenza. Oppure poteva essere reduce da una battaglia di paintball. Ma le ipotesi non reggevano. La ragazza era proprio verde. Ed era anche bellissima. ― Salve! Hot dog?
Leo era troppo impegnato a sbattere le palpebre con fare allibito per poter rispondere. Si fece avanti Piper. ― Salve. Uhm. Sì, grazie. Tre.
La ragazza si mise all'opera per completare l'ordine. Si muoveva in modo strano, un po' meccanico. ― Ehm, sei sicura di sentirti bene? ― le chiese Jason.
― Benissimo, grazie! E tu come te la passi, Fulmen?
― Devi averlo preso per qualcun altro ― si intromise Leo. ― Lui si chiama Jason.
E Jason aveva di nuovo estratto il gladio. Anche Piper era arretrata di un passo, mettendo su la sua espressione "allarme mostri". Leo era piuttosto confuso, ma aveva comunque la certezza che non si stesse mettendo troppo bene per il suo hot dog. ― Che sta succedendo?
― Leo, Fulmen è un epiteto di Giove ― si prese la briga di spiegare Jason. ― Verdolina sa un po' troppe cose, per vendere hot dog.
― Verdolina tua sorella ― ribatté la ragazza. ― Metto l'alloro, nel panino? Con il ketchup non sta bene, ma se scegliete la senape...
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Cuore a motore
Fanfiction[HOO FanFic! COMPLETO!] Iniziati i lavori nel Bunker 9 per la costruzione dell'Argo II, Leo Valdez, figlio di Efesto, dovrà rimediare al piccolo inconveniente di non poter donare il proprio cuore alla nave. Ma scoprirà che anche l'amore, a volte, è...