2 - Un diversivo (o un detersivo?)

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2 - Un diversivo (o un detersivo?)

Jason era la versione bionda di Superman. Bello, con il fisico di una statua romana, gli occhi di un blu elettrico spiazzante. Leo li conosceva tanto bene da sapere che a guardarli a lungo si poteva intravedere una profonda tristezza, dovuta a un sacco di cose. Jason era figlio di Giove, la versione romana di Zeus - in qualunque cosmogonia comunque il capo supremo delle divinità - e aveva un passato abbastanza travagliato, al quale di recente Era - o Giunone, o Tia Callida o come vi pare - aveva dato il colpo di grazia. Sbam: azzeramento della memoria. Jason si era ritrovato in mezzo ai semidei greci senza ricordare niente della sua vita precedente. Con l'aiuto di Leo e Piper ne era in qualche modo venuto fuori... Eppure aveva sempre quell'aria da eroe lacerato per cui le ragazze impazzivano. Soprattutto Piper.

Jason era anche il fratello di Thalia, ma questo era un pensiero che Leo cercava di accantonare in un angolo remoto del cervello. Perché non sapeva di preciso come ci si doveva comportare se ci si innamorava della sorella del proprio migliore amico... Tanto per cambiare, era una faccenda complicata. Lo disse anche Piper, anche se con altre parole. Dopo aver sproloquiato su Jason per un'eternità, e dopo aver ascoltato ogni singola parola pronunciata da Leo, sentenziò: ― Questo sì che è un bel casino.

Leo si prese la testa tra le mani, quasi a volersi strappare i capelli. ― Lo so, Pip! Se non la smetto di pensare a Thalia, non posso completare l'Argo II! E se non completo l'Argo II, non possiamo andare a recuperare quel Percy Jackson. E se non possiamo recuperare quel Percy Jackson...

― Okay! ― scattò Piper. ― Ho capito il concetto. Ma non posso aiutarti, Leo. Essere una figlia di Afrodite non... ― Piper lasciò la frase sospesa. Per risparmiargli l'agonia di dover esprimere a parole un concetto che le faceva male, Leo annuì come a dire che aveva capito. Essere una figlia di Afrodite non significava avere a portata di mano tutte le risposte per i problemi d'amore. Per niente. ― Però ho un'idea ― disse Piper. E forse non aveva tutte le risposte che Leo cercava, ma era pur sempre una ragazza. Ergo, era una di quelle macchine perfette che Leo non avrebbe mai saputo riprodurre nel Bunker 9. ― Sono tutto orecchie, Pip.

― Quello che ti ci vuole è una chiacchierata con un esperto ― disse lei, con voce convinta. Leo alzò un sopracciglio con fare scettico. ― Vuoi mandarmi da uno psicologo? 

Piper liquidò la domanda con un gesto delle mani. ― Mia madre potrebbe esserti d'aiuto ― continuò ― ma di solito, per casi come questi, chiede sempre favori in cambio anche solo di un piccolo parere. Non mi sembra una buona idea stringere un compromesso con una dea proprio in questo momento. Lo sai, la situazione non è delle migliori. Ma c'è qualcun altro che potrebbe aiutarti. 

― Stai per dire lo psicologo, me lo sento ― disse Leo. Gli occhi caleidoscopici di Piper brillavano per l'eccitazione, adesso. Il che era decisamente preoccupante. Scattò in piedi, trepidante. ― Eros! ― esclamò. Leo si accigliò ancora di più. ― No, ti prego, Pip. Uno psicologo che si chiama Eros è... terrificante. Dico davvero, non credo di volermi stendere sul suo lettino...

Di immortales, Leo! Sto parlando del dio dell'amore! Se ti dico Cupido capisci chi intendo?

― Ah! ― esclamò Leo. ― Quel bambino ricciolino con l'arco e le frecce con la punta a forma di cuore? 

La mascella di Piper si spalancò come in un cartone animato. Sembrava sconvolta per la descrizione appena fornita da Leo. Perché, Eros - o Cupido o come diavolo si chiamava - non era un bambino ricciolino? ― Tu credi che sia ancora un putto? ― chiese Piper in tono scioccato. 

― Hey ― Leo mise fisicamente le mani avanti ― io non ho insultato nessuno. Non mettermi in bocca cose che non ho detto!

Piper si picchiò la fronte con un palmo aperto e richiuse la mascella. Anzi, la serrò. ― Va bene. Lasciamo perdere. Il punto è che Eros saprebbe sicuramente consigliarti nel migliore dei modi. In fondo, il suo lavoro è gestire cuori, e tu hai bisogno... 

Cuore a motoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora