17 - Questione di ἔρως

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17 - Questione di ρως

Piper non perse tempo: usò subito la lingua ammaliatrice. ― Divino Eolo, forse è il caso di parlarne ― Si fermò un istante, come in cerca di qualcosa da dire. Poi si illuminò con un'idea. ― Lei per caso gestisce anche la rete wi-fi della costa est?

― Internet veloce a banda larga ― confermò Eolo. ― Connessione wireless via radio. Sei cliente, Piper McLean?

Piper mise su uno dei suoi sorrisi da Miss Mondo. ― Io? No, ehm, in realtà... Sono venuta fin qui per chiederle di illustrarmi le offerte e il piano tariffario.

Eolo chiuse lo sportello della mongolfiera, assicurando gli ultimi passeggeri. ― Non sporgetevi, non dimenatevi e non buttate di sotto cartacce! ― Lasciò le cime, liberando il pallone aerostatico. Poi si voltò verso Piper, con le iridi scure simili a carboni ardenti. ― Le tariffe sono senza canone, puoi attivarle on-line.

― Ottima scelta di marketing ― commentò Leo.

Eolo si voltò a fulminarlo. Poi si accigliò, capendo di stare per essere raggirato. ― Hey, voi non siete qui per i miei piani tariffari, sciocchi semidei. Siete qui per morire, me lo stavo scordando! ― Alzò la faccia barbuta al cielo, in direzione opposta a quella della mongolfiera. ― Zef, amico!

Un turbine di vento fresco ed estivo si abbatté sul Disney Resort, alimentando per effetto collaterale l'incendio ancora divampante all'ingresso. ― Non promette bene ― notò Leo.

― E' Zefiro ― disse Jason.

I tre semidei restarono a fissare il vento materializzarsi in una forma umana, quella di un ragazzo vestito stile Miami Beach, con i colpi di sole e gli occhi di un azzurro quasi bianco.

― A me sembra più un modello di intimo ― fece Leo.

Piper, che era rimasta a bocca aperta di fronte all'apparizione, non poté fare a meno di concordare con una lieve inclinazione della testa. ― Per tutti i fratelli di Anteros...

― Che sarebbero anche i tuoi ― disse Leo.

― Salve, bella gente! ― esordì Zefiro, con uno strano accento esotico. ― Vecchio Eolo, come butta?

Eolo gli fece un cenno di saluto con la mano. ― Devo preparare il prossimo giro turistico e uccidere questi semidei. Mi serve una mano, e a uccidere sei più bravo tu. Perciò vedi di sbrigarti e di fare un lavoro pulito, o non ti pago gli straordinari, questo mese! ― Detto questo girò sui tacchi e si avviò verso il gabbiotto di vendita dei biglietti dell'Eolo-cottero.

― Odio questo lavoro ― borbottò Zefiro, una volta rimasto solo. Poi fece un sorriso a trentadue denti ai semidei. ― Allora, chi vuole morire per primo?

Jason estrasse il gladio romano, intenzionato a combattere, ma Piper lo fermò stringendogli la mano intorno al polso, come a dire di aspettare. ― Divino Zefiro, mia madre ti manda i suoi più cari saluti! Dice che non ti vede dal giorno della sua nascita, ma tiene sempre con sé quella bella fotografia di voi due insieme...

― Ah, una figlia di Afrodite! ― esclamò Zefiro. ― Qual buon vento!

― Pessima battuta ― notò Leo. Ma fece del suo meglio per mostrarsi amichevole e sorridere. ― Divino Zef... Posso chiamarti Zef, giusto? Ecco, in nome della vecchia amicizia con mamma Afrodite non è che per caso... ― Strizzò l'occhio, ammiccando verso la parte non in fiamme del Resort. ― Eh? Eh?

Zefiro corrucciò la fronte. ― Che?

Piper si picchio la faccia con un palmo della mano. ― Quello che il mio amico vuole dire è che stiamo cercando di avere udienza da Eros. Se tu, Divino Zefiro, potessi chiudere un occhio sugli ordini di Eolo e aiutarci sono certa che mia madre si mostrerebbe molto riconoscente...

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