9 - Orsetti gommosi nel tardis di Afrodite

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9 - Orsetti gommosi nel tardis di Afrodite

Afrodite aveva un sorriso perfetto, su una faccia perfetta, dalle espressioni perfette e tutto perfetto. Dire che era bellissima era praticamente un'ovvietà. Ma la sua bellezza aveva un qualcosa di tetro, alla percezione di Leo. Qualcosa di oscuro. "E' una dea", ricordò a se stesso, "ecco cosa c'è di oscuro e tetro". Gli dei avevano degli aspetti macabri da non sottovalutare, e guai a dirglielo: avrebbero fatto di tutto per nasconderli. Ma ciò che veniva nascosto, Leo in cuor suo lo sapeva, prima o poi avrebbe trovato il modo di venire a galla... ― Leo Valdez ― esordì Afrodite. ― Ho sentito dire che stai andando a fare una visita a mio figlio, a Orlando.

Leo sbiancò e deglutì contemporaneamente. Strizzo gli occhi un istante, maledicendo se stesso, le sue bugie, la sua cotta per Thalia e tutto ciò che gli venne in mente di maledire lì su due piedi. Dei compresi. Poi arrivò la voce di Jason. ― Di che sta parlando?

― Mamma, devi aver capito male ― si affrettò a dire Piper, guardando di traverso Leo. ― Siamo alla ricerca del bronzo celeste potenziato... ― Stava usando la sua lingua ammaliatrice, ma con la dea non sarebbe bastata. Afrodite le piantò addosso uno sguardo gelido. ― Tesoro mio. Un'impresa in nome dell'amore e credi che la mamma non ne venga a sapere niente? Mi offendi, Piper. Davvero.

― Qualcuno vuole dirmi che succede? ― Jason era sempre più irrequieto. Leo non riusciva a guardarlo in faccia.

― Piper, amore ― disse Afrodite ― ti dispiace spiegare al tuo fidanzato come stanno davvero le cose? Io e Leo Valdez abbiamo qualcosa di cui dover parlare. In privato ― E detto questo, la dea afferrò Leo per un polso e se lo tirò vicino dolcemente, facendolo precipitare insieme a lei nell'oblio.

L'oblio più rosa e zuccheroso che Leo avesse mai immaginato. Soffici nuvole di zucchero filato si stendevano all'infinito in ogni direzione. Odore di mele caramellate e pancakes. Tepore da bagno caldo e fumante. Si sentiva Snoop Dogg nel video di California Gurls. Sperava solo ci fosse anche Katy Perry nuda, lì da qualche parte. Ma notò con una punta di dispiacere che all'infuori di se stesso e Afrodite, quel paradiso era deserto. Se non si consideravano gli orsetti gommosi che passeggiavano allegramente mano nella mano, saltando da una nuvoletta all'altra... Leo sbatté le palpebre con forza. ― Sto sognando?

La risata di Afrodite risuonò piuttosto reale nel suo orecchio. ― Più o meno. Sei privo di sensi dentro il taxi con Piper e Jason. Ma sei anche qui con me.

Uno scherzetto piuttosto ingegnoso. Un tiro basso proprio da dea dell'amore. Ma Leo aveva altri problemi a cui pensare. La consapevolezza di aver tradito la fiducia di Jason con le sue bugie, aver ingannato uno dei suoi pochi veri amici... ― Non preoccuparti, figlio di Efesto ― Afrodite interruppe i suoi pensieri. ― Il biondino sembra tutto muscoli e niente cervello, ma ha un cuore grande. Saprà capire le tue ragioni. In ogni caso, non siamo cui per parlare di amicizia

Leo non sapeva cosa pensare al riguardo. Ma aveva ragione Afrodite. Jason andava lasciato un attimo da parte. Il paradiso di zucchero filato sembrava attendere tutt'altro tipo di conversazioni. Ma Leo si sentiva la lingua appiccicata al palato e non riusciva a spiccicare una parola. La dea sembrò notarlo e si lasciò sfuggire un sorriso. ― Conosco ciò che ti affligge veramente, Leo Valdez. Ho visto anche che mia figlia ti ha consigliato di non disturbare il mio giudizio. Saggio, da parte sua. Un tratto che non ha ereditato da me, la saggezza. 

Leo continuava a sentirsi a disagio e a non sapere che dire. E in realtà, anche a cercare ancora una coscia di Katy Perry tra le nuvolette. ― Ehm... già... ― fu il concetto migliore che riuscì a elaborare.

― Concordo con lei ― proseguì Afrodite. ― La tua situazione delicata richiede sicuramente un apporto più incisivo di quello che potrei fornirti io. Eros saprà farti ragionare. Oppure impazzire. Dipenderà da te. 

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