Eravamo arrivate da diverse ore e Charlotte aveva passato gran parte di quel tempo a ballare con Alan o con altri ragazzi e anche con qualche sua amica. Sembrava divertirsi tantissimo. Al contrario, io avevo danzato solo una volta con lei e una con i miei fratelli per poi rintanarmi su un piccolo divano nell'angolo della stanza. Forse non ero realmente morta, ma lì dentro ero un fantasma... nessuno mi aveva invitata a ballare. Così ero rimasta a fissare i miei fratelli danzare con diverse ragazze (sicuramente Gilbert stava avendo più successo) o Charlotte. Qualche volta mi ero concessa di studiare anche il principe, esattamente come stavo facendo in quel momento. Era bellissimo, sembrava quasi perfetto... il che non era una buona cosa, dal mio punto di vista la perfezione porta con sé qualcosa di oscuro che finisce sempre per ferire chi la circonda.
Un po' come guardare un perfetto principe danzare con la sua futura splendida moglie.
Il primo ballo di un evento mondano come quello, da tradizione, era riservato al re e alla sua regina. Poi veniva il principe ereditario con la futura moglie, in questo caso, e a seguire i suoi fratelli. Era stato bello vedere la piccola Lia ballare con un bambino poco più grande di lei. Anche Everard li guardava sorridendo.
Solo quando il re lasciava la stanza iniziavano le vere danze. Infatti non fece nemmeno in tempo a chiudersi la grande porta alle spalle che la musica era già cambiata e i ragazzi si erano buttati in pista. Da quello che sapevo, per esperienza, i reali a quel punto raggiungevano il lato opposto del castello dove passavano il resto della serata con gli amici più intimi. Solo ai principi era concesso restare. Una volta, con Everard, ci eravamo intrufolati in una di quelle feste esclusive, nascondendoci sotto un tavolo, ma era così noiosa che ci eravamo addormentati uno sull'altro. Fortunatamente ci aveva scoperto mia madre, che si era limitata a farci uscire di nascosto. Al tempo ero poco più piccola della principessa Lia.
Stranamente il ricordo mi fece sorridere più di quanto credessi, chissà perché lo avevo scordato. Mi ero divertita veramente tanto con Everard.
«Come va, Emeline?» chiese Charlotte sedendosi accanto a me, era accaldata e si sventolava una mano inguantata davanti al viso.
«Mi sento invisibile» mormorai facendola ridere. «Posso farti una domanda, Charlotte?»
«Certo» rispose lei bloccandosi di colpo.
«Come hai fatto a capire che non stavate più giocando, tu e Alan?» domandai ripensando al suo discorso di poco prima.
«Ad un certo punto abbiamo smesso di rincorrerci e ci siamo fermati a parlare, a quel punto ho capito di essere innamorata di lui» rispose con un sorriso ampio e le guance preso un tocco di rosso più intenso.
«Forse fuori da Salem c'è un Alan anche per me» sussurrai abbassando lo sguardo.
«Ne sono certa!» disse Charlotte rassicurante. «E quando il principe Everard sistemerà le cose con loro, potrai tornare qui con il tuo Alan e saremo di nuovo una famiglia. Passeremo il Natale insieme.»
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SALEM Noi e Loro
Paranormal*Primo Volume* Nel regno di Salem nulla fu più lo stesso quando si scoprì l'esistenza della magia e delle Streghe: donne che operavano contro la natura e contro l'uomo, donne che non meritavano di vivere. Per questo ben presto cominciarono a bruciar...