XVIII

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Adelaide si guardò allo specchio con estrema tristezza

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Adelaide si guardò allo specchio con estrema tristezza. Da lì a qualche ora avrebbe dovuto sposare Everard, eppure non si sentiva più così sicura, probabilmente perché aveva cominciato a provare sentimenti veri per il Principe Ereditario. Adelaide era arrivata a Salem credendo di essere innamorata di Ivan, un uomo ricco che viveva nel suo regno, rendendosi subito conto che aveva già superato da tempo quel dolore e non solo, si era presto accorta che Everard non era poi così male: aveva un sorriso caldo e i suoi occhi brillavano ogni volta che parlava. D'altronde si era presentata a palazzo con l'assoluta convinzione di trovarsi di fronte un uomo depresso e disgustoso, invece si era resa conto ben presto che Everard era in realtà una persona squisita... sfortunatamente non aveva il benché minimo interesse per lei. Il cuore del principe di Salem era già occupato da una dolce misteriosa fanciulla dagli occhi di zaffiro.

Adelaide si alzò di scatto buttando a terra tutte le mollette e la tiara che erano adagiati davanti a lei. Ormai da mesi aveva accettato il fatto che Everard non le sarebbe stato fedele, come non le era stato fedele Ivan, ma sapere che il suo cuore apparteneva incondizionatamente ad un'altra donna era doloroso. Sarebbe stata quella misteriosa ragazza l'unica a cui lui avrebbe pensato, un fantasma che sarebbe sempre stato tra di loro. Adelaide non poteva accettarlo!

Solo il pensiero che Everard avrebbe potuto avere un figlio da lei la stava disgustando, forse perché riteneva che suo marito avrebbe amato quel bambino molto più di quelli che avrebbe potuto avere da lei. In fondo era il risultato di un amore vero e non dell'essenziale bisogno di dare a Salem un erede.

Con le lacrime agli occhi, Adelaide si sedette di nuovo davanti al grande specchio e guardò un'altra volta la sua bellissima immagine, ormai consapevole che tra le due era lei l'amante. Lei rappresentava tutto ciò che odiava nella donna che si era presa Ivan. Doveva fare qualcosa, doveva dire la sua in quella situazione che la stava tormentando ormai da mesi! Non poteva sposare Everard senza parlare con lui.

In quel momento una delle cameriere entrò adagio nella stanza, sembrava quasi titubante. Infatti si fermò a qualche passo dal letto, molto lontano dalla principessa Adelaide.

«Milady, le ragazze sono pronte. Se volete possiamo entrare per prepararla» disse con voce insicura, cercando di capire i pensieri della sua signora attraverso il vetro, ma quando il suo sguardo si scontrò con il diadema a terra un brivido le percorse la schiena. Tutte le sue cameriere conoscevano la vera natura di Adelaide.

«No» disse la principessa scattando in piedi. «Mandate a chiamare il principe Everard.»

«Milady...» sussurrò la ragazza. «A Salem non è consentito vedere lo sposo il giorno delle nozze.»

«Nel mio regno non è così» rispose seccamente Adelaide. «E non mi fanno paura delle vecchie e stupide superstizioni. Chiamate Everard subito!»

La ragazza fece un breve inchino e corse fuori, lasciando di nuovo Adelaide da sola con i suoi pensieri. Lentamente si infilò la vestaglia di seta e la chiuse in vita guardando il giardino del palazzo dalla finestra. Quel giardino che un giorno sarebbe stato suo, ma che forse non avrebbe mai sentito tale. E in quel preciso istante si rese conto che lei avrebbe fatto qualunque cosa per ottenere il regno di Salem e il cuore del suo re, anche uccidere personalmente quella misteriosa ragazza.

"Nessuno mi ferirà ancora!" pensò rabbiosa riportando alla mente il volto del suo primo vero amore, colui che aveva frantumato il suo cuore.

Everard entrò di corsa nella stanza ancor prima di quanto credesse Adelaide, anzi in realtà avrebbe scommesso che non sarebbe venuto. Invece, con sua immensa sorpresa, si rese conto che indossava già l'abito ufficiale.

La principessa restò ad osservarlo quasi ammaliata, forse perché quella divisa gli stava alla perfezione, anzi il colore verde della giacca dava un risalto particolare ai suoi occhi, rendendoli quasi luminosi. Inoltre non si vedevano più quei solchi neri che fin dal suo arrivo avevano contornato i suoi occhi verdi. Era così perfetto che per un attimo Adelaide si trovò a trattenere il respiro, mentre una strana sensazione allo stomaco le faceva tremare le gambe. Qualcosa di denso e caldo cominciò a scivolare nelle sue vene, dando nuova forza al suo corpo.

«Tutto bene, Adelaide?» domandò Everard chiudendo la porta e facendo un passo verso di lei e i suoi occhi si scontrarono con il disastro che ricopriva il pavimento, ma non commentò. Anzi, si spostò in avanti di un altro passo e per un breve attimo Adelaide ebbe l'impressione che il principe volesse abbracciarla per consolare il suo dolore, ma forse era solo una sua impressione, perché Everard si bloccò fin troppo lontano e restò a studiarla con sguardo confuso.

«Mi hanno detto che volevi parlarmi urgentemente» disse lentamente, scandendo ogni parola. «Riguarda le nozze? Se ci sono problemi possiamo rimandare...» aggiunse e Adelaide percepì in quelle parole una sorta di strana speranza. "Everard non vuole sposarmi" questo fu il suo pensiero.

«Riguarda il matrimonio, ma riguarda di più noi due» disse Adelaide con fare fiero.

Everard sorrise scuotendo la testa. «Esiste un noi due?»

«Ancora una volta: questo è il problema» confermò Adelaide puntando i suoi occhi in quelli verdi di lui. «Ti proibisco di rivedere quella misteriosa donna del ballo dopo le nozze, ti proibisco di tradirmi con lei.»

«Fammi capire: mi stai dicendo che posso farlo con tutte, tranne che con la misteriosa fanciulla di cui tutti parlano?» chiese Everard ridendo e allontanandosi da Adelaide. «Perché?»

«Se ti da fastidio, non mi tradire proprio» urlò Adelaide ormai fuori di sé.

«Non avevo intenzione di farlo» la rassicurò Everard con tono serio. «Oggi ti farò una promessa che non ho intenzione di spezzare. Non sono quel tipo di uomo.»

«Bene» disse Adelaide incrociando le braccia.

«Un'altra cosa» disse il principe raggiungendo la porta. «Credo che dovremmo cambiare la nostra destinazione per la luna di miele.»

Adelaide lo guardò confusa. «Ma il tuo amico? Lord Bradstreet la potrebbe prendere a male se non saremo presenti alle sue nozze.»

«Starei peggio io a partecipare» disse Everard abbassando lo sguardo e afferrando la maniglia. Adelaide capì cosa volesse dire il suo futuro marito con quella frase, ma sentiva comunque nel suo cuore una strana emozione, simile alla speranza, farsi largo. Forse lui voleva semplicemente passare con lei quelle due settimane di lontananza da corte. Solo lei e lui.

«Mi sembra un'idea fantastica» disse Adelaide sorridendo. «Avremmo occasione di conoscerci meglio in questo modo.»

Everard al suono di quelle parole scoppiò in una fragorosa risata che spezzò l'entusiasmo di Adelaide sul nascere. «No. Non illudetevi, principessa! Non cambieremo destinazione per dare una speranza a noi, questo matrimonio è basato su una scelta casuale che io ancora non approvo. Voglio solo lasciarmi il passato alle spalle, dimenticarmi per sempre di lei.»

Così dicendo Everard uscì dalla stanza lasciando Adelaide circondata da enormi demoni invisibili.

Così dicendo Everard uscì dalla stanza lasciando Adelaide circondata da enormi demoni invisibili

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Buongiorno!

Dunque, cosa ne pensate di Adelaide? La vostra opinione su di lei è cambiata?

Volevo ritagliarmi questo angolino anche per chiedervi scusa se rispondo ai commenti con anni di ritardo, ultimamente la vita vera mi assorbe molto tempo😞. Sappiate però che amo moltissimo quello che scrivete e che presto tornerò a leggere le vostre storie! ❤️

Baci.

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