«Gilbert, non farmelo dire... ti prego» questo fu l'ultimo pensiero che riuscii a comunicargli quasi in lacrime, poi il silenzio totale. Il mio silenzio...
Sapevo che Gilbert avrebbe fatto tutto il possibile per proteggere in nostro principe e anche me, tuttavia non avevo il coraggio di dire a Everard cosa stessi per fare... forse perché me ne vergognavo profondamente.
«Mary?» chiese Thomas davanti a me, poi, lentamente, si fece più vicino e mi posò una mano in vita. Il mio sguardo si spostò verso Lia nascosta tra il divanetto e il tavolo rotto. Ci stava guardando intensamente e questo mi fece sentire ancora più in colpa. Così, con un grosso nodo alla gola, spostai il mio sguardo verso il finestrino che mostrava la stazione da cui eravamo partiti. Sospirai, mentre Thomas mi attirava ancora di più a sé... i suoi occhi puntati nei miei dicevano tutto senza parlare: era una trepidante attesa la sua. Come se una bugia potesse veramente colmare il vuoto che sentiva dentro, accendere il fuoco di una speranza che non esisteva.
«Mary, stanno arrivando?» chiese Thomas con voce roca, il suo viso davanti al mio e la sua mano alla base del mio collo. Sentivo il suo cuore battere nelle mie orecchie, ma lo ignorai, concentrandomi invece sui rumori fuori dalla porta. Passi decisi, il rimbombo di tacchi... era sicuramente Ann.
«Sì, sono qui fuori» sussurrai tornando a guardare Thomas, ma dentro di me mi sentivo ancora morire, non solo per come avevo trattato Everard, ma anche perché, ancora una volta, i soldati avevano ragione: noi siamo tutte dei gatti!
La magia della porta andò sfumando, così annuii e Thomas tirò un profondo respiro prima di parlare. «Andrà tutto bene, amore. Ne usciremo, come sempre. Ti ho premesso che avremmo lasciato Salem insieme e lo faremo! Affronteremo anche questo come abbiamo affrontato tutto negli ultimi nove anni. Ti amo, Mary» disse. Il cuore cominciò a pompare freneticamente nel mio petto.
«Ti amo anch'io, Tom» dissi con voce flebile. Lentamente mi alzai sulle punte appoggiando delicatamente le mie labbra su quelle di Thomas, il quale spostò la sua mano sulla mia schiena attirandomi a sé in modo da avere un contatto maggiore. Sapevo che quel bacio faceva parte del piano e anche che doveva essere il più credibile possibile: Ann doveva pensare di aver interrotto un nostro momento intimo, così lo avrebbe riferito a Adelaide e lei a Everard.
In pratica volevo distruggere il cuore dell'uomo che amavo.
Perciò placai l'impulso di spostarmi malamente e buttai le braccia sul collo di Thomas, qualcosa dentro di me però era straziato da un pianto silenzioso e senza lacrime. Uno squarcio che divideva in due la mia anima... perché sì, le labbra di Thomas sapevano di tradimento.
Mamma, quando ero piccola, mi raccontava spesso la storia dell'amore. Una favola che non comprendeva cavalieri dall'armatura scintillante, dame in pericolo, streghe cattive, sortilegi o principi e principesse. Nessun regno da salvare. Nessuna corona.
Mamma mi raccontava di un amore eterno, ma che di eterno non aveva nulla.
Mamma mi raccontava di un amore che nasceva e moriva dentro di noi ogni giorno. Di un amore che andava coltivato e aggiustato costantemente... un amore che non poteva tutto, ma che tutto poteva. Un'eterna contraddizione.
Mamma mi raccontava di un amore magico. Una magia che non era riservata solo alle streghe, ma che apparteneva ad ogni essere umano. Un amore che nasceva a occhi chiusi e moriva nella certezza che non era perfetto, ma magnifico.
Mamma diceva che in quanto strega io avrei colto questa magia prima di altri, sarei stata guidata dalla Dea verso l'uomo che avrebbe distrutto e guarito il mio cuore. E a quel punto il mio potere avrebbe brillato più di una stella.
Mamma, quando ero piccola, mi illuse che il mondo fosse diverso. E come una stupida io le credetti, bramando disperatamente quell'unica magia che io, strega, non potevo controllare.
Mamma mi mentii.
Tuttavia compresi il mio grande errore solo quando dovetti scegliere tra l'uomo che amavo e le persone che lui amava. Salvare il mio amore o delle vite... ed io avevo scelto il male peggiore. Non potevo permettere che facessero del male alla mia famiglia o a quella di Everard, perciò avevo deciso di assecondare la proposta di Thomas e Gilbert, spezzando così il legame con il futuro re di Salem. In pratica avevo spinto il principe a credere che alla fine avessi preferito scappare con Thomas che lottare per lui.
Perché mamma, quando ero piccola, si era dimenticata di dirmi che la sua era solo una storia: nella vita reale esistono principi e principesse, streghe cattive, corone pensanti e regni da salvare.
Buongiorno!
E con questi due capitoli si conclude il primo volume di Salem!
(Nel prossimo capitolo troverete i ringraziamenti❤️)
Cosa ne pensate? Quale personaggio avete amato di più? Vi è piaciuto il finale? Fatemi sapere le vostre opinioni o impressioni! 😍
Grazie a tutti per avermi fatto compagnia anche in questo magico percorso.💕 Non so come spiegarvi quanto mi abbiano fatto piacere i vostri commenti o le vostre stelline o le vostre visualizzazioni! Grazie di cuore ❤️
Mi scuso per gli errori che avete trovato, sto cercando di sistemarli.
Detto questo, spero di vedervi nel prossimo volume!
Baci.
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SALEM Noi e Loro
Fantastique*Primo Volume* Nel regno di Salem nulla fu più lo stesso quando si scoprì l'esistenza della magia e delle Streghe: donne che operavano contro la natura e contro l'uomo, donne che non meritavano di vivere. Per questo ben presto cominciarono a bruciar...