Capitolo 2

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È pomeriggio inoltrato e Mew e Gulf sono ancora nel letto a rotolarsi tra le coperte nell'appartamento del corvino.

"Ancora ... non ... ti sei ... stancato ..?" domanda Gulf mentre si dimena cercando di prendere aria da un Mew che sta torturando non solo il suo pene ma anche i suoi capezzoli.
"Non so cosa mi provochi Gulf ... ma questa fame di te non mi sazia" dice per poi prendere il pene del corvino nella bocca. Hanno perso il conto di quante volte hanno fatto sesso, di quante volte hanno raggiunto l'orgasmo... il corpo di Gulf è pieno di succhiotti, morsi e lividi ... quello di Mew pieno di altrettanti succhiotti, lividi e graffi ... una vera e propria guerra dove si direbbe nessuno abbia perso.

"Non ti trattenere ... mi piace il modo di quando stai per esplodere e mi tiri i capelli ..." dice Mew soffiando sul pene mentre la mano ha sostituito la sua bocca.
"Dopo ... di questo ... muoio di sicuro" dice Gulf e poco dopo grida ancora il nome di Mew in preda al piacere.
Crolla senza forze e senza fiato sul letto accompagnato dal sorriso del castano che lascia un bacio sulle labbra per poi staccarsi e andare a riempire la vasca per concedere un bel bagno caldo sia a lui che al suo amante.

"Allora ... vai via?" dice Gulf sulla porta mentre saluta Mew.
"Devo ... mio padre domani deve parlarmi e voglio riposare ... se resto qua nuovamente, non riuscirò a trattenermi, abbiamo bisogno di riposare entrambi, nel vero senso della parola" dice mentre guarda con adorazione quel magnifico viso.
"Quando potremmo vederci di nuovo?" domanda Gulf.
"Sabato sera vengo a prenderti, hai un appuntamento con me"
"Non ricordo di averlo sentito e accettato"
"No infatti ora te lo sto dicendo e non c'è bisogno che accetti, perché non è una richiesta" dice Mew guardando fisso Gulf negli occhi per poi avvicinarsi e dire all'orecchio "ti ricordo che ti sto corteggiando ... quindi sabato si va ad un appuntamento e qualunque cosa avevi in programma spostala" poi bacia le sue labbra rendendole ancora più gonfie e rosse di quanto non lo siano già. "Hai il mio numero e io ho il tuo ... se hai bisogno chiamami e correrò da te" dice infine Mew prima di voltarsi e dirigersi verso l'ascensore.
Il cuore di Gulf batte all'impazzata, mai si era trovato davanti un uomo di questo genere. Sicuro. Determinato. Passionale. Possessivo.
Sabato sera ha un appuntamento. È talmente felice da non crederci ... talmente felice da ringraziare il padre per non aver cenato con lui ed essersi ritrovato al bar dove c'era anche Mew.
Rientra in casa e dopo aver chiuso la porta, si dirige in camera e si butta sul letto, è stanco morto e dolorante, avrebbe preferito che le lenzuola odorassero ancora di loro, ma Mew le ha cambiate perché erano sporche ... ehm di ciò che avevano fatto. A dire la verità Mew si è preso cura di lui in modo eccellente. Ha cucinato, preparato il bagno e cambiato le lenzuola. Gli ha massaggiato le spalle doloranti, le braccia, la schiena ... ha ricevuto talmente di tante di quelle attenzioni che ha paura di esserne dipendente. E quando se ne andrà cosa succederà?
Per quanto il castano abbia lasciato intendere che non lo abbandonerà... Gulf infondo al suo cuore sa che prima o poi succederà... perché fanno tutti così... e alla fine rimarrá solo come sempre.

Mew una volta arrivato al suo appartamento si dirige in doccia e poi si getta sul letto. È emozionato e felice  come non si sentiva da tanto. Gulf gli piace .. gli piace decisamente e non solo per il suo corpo, anche se ancora non lo conosce bene riesce a vedere nei suoi occhi neri quanto sia bello anche dentro. Di nascosto gli ha scattato una foto mentre dormiva, ha metà volto rivolto verso di lui, le labbra socchiuse e i capelli scompigliati che gli ricadono sulla fronte e si intravede il morso che gli ha fatto. L'ha usata come blocco del cellulare e guardando quella foto si addormenta con il sorriso sulle labbra.

Quando Mew arriva alla società  l'indomani alle 08 precise, va direttamente nell'ufficio del padre.
"Cosa devi dirmi?"
"Buongiorno anche a te figliolo"
"Non perderti in smancerie, non è da te, almeno che non hai qualche brutta notizia da darmi."
"Come sei permaloso e parla con rispetto a tuo padre!"
Mew si siede di fronte al suo vecchio e in tono professionale riprende a parlare con il padre.
"Cosa mi deve dire Mr. Suppasit?"
Il vecchio guarda il figlio negli occhi, un giorno sarà un grande dirigente e non vede l'ora di avere anche dei nipoti.
"Lunedì avremo una riunione con Mr.Hart, verrà anche sua figlia Rachel, voglio che tu la conosca e ci sarà anche quel bastardo di Kanawut."
"Papà ti ho già detto e ripetuto milioni di volte che non la sposerò" dice Mew  in tono scocciato.
"Ma perché? È bella, di buona famiglia ... e poi una donna vale l'altra su! Se ti devi innamorare fallo di lei"
"Ma senti quello che dici? Una donna vale l'altra? Ma che razza di considerazione hai delle donne? Anche per mamma era così? Ti sarebbe andata bene qualunque donna?" domanda Mew al padre ora infuriato.
"Non parlarmi di lei ... ti ha abbandonato Mew, ci ha abbandonati!" grida il vecchio.
"Questo è sempre ciò che dici tu! E se sei stato tu a farla scappare eh? Con questo carattere di merda che ti ritrovi..."
"Ti ho detto di portarmi rispetto Mew Suppasit e poi non sai come sono andate le cose quindi non hai diritto di dire nulla. Il mio non era un invito, lunedì conoscerai Miss Hart e presenzierai alla riunione, fine della storia. Non accetto rifiuti. Oltre ad essere mio figlio sei anche un mio dipendente e fai ciò che ti ordino. Ed ora vai!" grida il padre al figlio.
"E perché non mi dici mai nulla ... non hai considerazione di me padre, dici che sono tuo figlio ma mi tratti sempre come uno dei tuoi dipendenti, non ti sei mai interessato a me e alla mia vita. Sai perché non voglio sposarla? Perché sono gay papà,  mi piacciono gli uomini, contento?" urla Mew sputando tutto ciò che ha nel suo cuore ... è stanco di obbedire, è stanco di nascondersi ... non dopo che forse ha trovato la sua persona.
"Mew Suppasit!" grida il padre avvicinandosi al figlio e dandogli uno schiaffo in pieno viso sulla guancia destra.
"Come osi parlarmi cosi eh? Ti ho cresciuto io! Come puoi pensare che non ti consideri mio figlio o che non sappia della tua vita." grida il vecchio vicino a Mew " Si, so che ti piacciono gli uomini e finalmente me lo hai detto!! Ma ciò non toglie che tu ti sposerai e avrai dei figli! Non mi interessa della tua vita sessuale, puoi anche avere una relazione al di fuori del matrimonio con quanti uomini tu vuoi. L'importante è che tu la tenga nascosta a qualunque costo. È l'apparenza quella che conta!! Agli eventi pubblici e dell'azienda tu starai con tua moglie!" dice per concludere Mr. Suppasit.
Mew è rimasto senza parole ... dallo schifo. Non pensava che suo padre fosse quel genere di persona, come può pensare che Mew faccia quello che ha detto?! Tradire ... fingere ... ma di cosa stiamo parlando? Con faccia disgustata e amareggiata, si volta e lascia l'ufficio. Il dolore sulla sua guancia non è nulla in confronto al dolore che prova nel suo cuore.
"Sylvia, io torno a casa che non mi sento bene" dice rivolto alla segretaria per poi andare via, nel frattempo spegne anche il cellulare.

Gulf quella mattina si è svegliato allegro e pieno di energia, ha dormito come un ghiro. Ripensa a Mew e a quanto sia stato bene con lui, prende il telefono che vorrebbe mandargli un messaggio ... ma poi ci ripensa e lo posa. Si dirige in cucina e si prepara la colazione. Poi chiama il suo amico Micheal a Londra e gli racconta dell'incontro di Mew. È stato la prima persona che ha conosciuto quando è arrivato lì e da allora gli è sempre rimasto vicino, l'anno prima è convolato a nozze, Gulf gli ha fatto da testimone e alla nascita del figlio, Brian, anche da padrino. Gli è stato più vicino lui che il suo vero padre, per Gulf è come un fratello maggiore.

È metà mattina quando è sdraiato sul divano intento a riposarsi mentre legge un libro, che sente il campanello della porta. Meravigliato da chi possa essere si alza e va ad aprire. Inutile dire di quanto sia scioccato che alla porta ci sia Mew.

"Cosa ci fai qui ..?" dice sorridendo per poi tornare serio quando vede la sua faccia cupa. Mew senza dire altro abbraccia il corvino stringendolo a se.
"Ehi ... Mew ... cosa ti succede?" domanda lentamente Gulf mentre lo porta dentro.
In cucina gli prepara una tazza di the e la mette sul tavolino.
"Puoi anche non dirmi nulla, però ti prego non fare quella faccia ... " dice Gulf dopo un poco di tempo che Mew resta in silenzio. Non sa cosa fare, non sa come comportarsi.
Poi decide di alzarsi e lo abbraccia da dietro, posando la sua testa tra il collo e la spalla.
"Non so se possa farti sentire meglio .. ma so che gli abbracci fanno bene al cuore." dice facendo un leggero sorriso per poi posare un lieve bacio sulla guancia che ora vista più attentamente è rossa.
Non sa cosa sia successo, istintivamente abbraccia più forte Mew, come se volesse prendersi il suo dolore o qualunque cosa sia.
Il castano si volta e guarda quel viso vicino al suo ... non ha insistito nel sapere cosa fosse successo, gli ha dato ciò che ha sempre voluto ... vicinanza, affetto ... e muta comprensione.

"Grazie Gulf" dice poi girandosi per abbracciarlo. Il corvino non sa perché lo sta ringraziando,  infondo non ha fatto nulla, ma sente già che Mew si sta rilassando vicino al suo corpo, come se ciò che gli fosse capitato lo abbia per un momento messo da parte.

Odio&Amore {MewGulf♡}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora