Odio&Amore {MewGulf♡}

Capitolo 13

"Mr. Suppasit, Mr. Kanawut è arrivato" dice la segretaria dopo aver bussato alla porta.
"Grazie Sylvia, portalo qui nel mio ufficio" dice per poi aspettare.

Dopo la visita di Miss Hart, Suppasit non ha perso tempo chiamando il suo nemico, è stato vago nella conversazione, preferisce parlargli faccia a faccia.

"Allora Suppasit, cos'è successo?"
"Guarda tu stesso!" dice lanciandogli la busta con le foto all'interno.
Kanawut sorpreso la apre e Suppasit riesce a vedere ogni singola emozione attraversare il suo volto; sorpresa, incredulità  ... e rabbia.
Come sospettava Suppasit, il suo nemico non sapeva che suo figlio fosse gay.

"Chi ha scattato queste foto?" chiede con voce dura Kanawut.
"Le ha portate stamane Miss Hart. Non voglio annoiarti con chiacchiere inutili, in sintesi Rachel crede che i nostri figli l'abbiano raggirata, illusa, presa in giro, chiamalo come ti pare. E lei sospettando che noi non sapessimo nulla ... si è data da fare"
"Tu ... lo sapevi?"
"Che mio figlio è gay o che ... stesse col tuo?!" dice sarcastico "la prima si, la seconda ... No" pronuncia l'ultima parola con un nodo alla gola. Se i suoi presupposti sono giusti .. beh la situazione si risolverà da sola.
"A quanto pare tu non ne sapevi nulla"
"Come cazzo faccio a saperlo se mio figlio è stato per anni lontano da me?!" sbraita l'altro.
"Quindi sei d'accordo con me sul dividerli..." lascia in sorpreso la frase.
"Al momento sono arrabbiato per essere stato all'oscuro di tutto, voglio sapere cosa ha lui da dirmi ... anzi da dirci, tu non vuoi sentire che ha da dire tuo figlio?"
Suppasit pensa alla domanda appena posta ... e sinceramente no. Ha già avuto un discorso simile con Mew, lui vuole solo fare in modo che si lascino.
"No" ribatte solamente.

Kanawut guarda il volto impassibile di Suppasit. E non può pensare che ancora una volta le loro famiglie sono destinate ad incrociarsi ... sembrerebbe una maledizione.
Per quanto lui sappia di non essere stato un buon padre, odia il fatto che Gulf gli abbia nascosto la sua sessualità ... da quando la sua povera moglie è morta, ha fatto di tutto per non far mancare nulla al figlio, ma infondo non gli ha dato forse, l'unica cosa che gli serviva, la sua vicinanza.

"Suppasit, come ti ho detto vorrei chiedere spiegazioni a mio figlio" detto ciò di tutte quelle foto ne prende un paio e se le porta con sé.
"Kanawut ... sai che a prescindere da cosa tu vorresti fare, non lascerò MAI che mio figlio stia insieme al tuo. MAI lascerò che un Suppasit si leghi a un Kanawut. Ci siamo capiti?"
Mr. Kanawut non dice una parola, non serve con Suppasit, sa che molto probabilmente ha ragione.

Kanawut tornato nella sua azienda, non può credere a come le cose si siano evolute. Che scherzo del destino.
"Marge, fai venire mio figlio nel mio ufficio, è urgente" dice alla segretaria.
"Si, signore."

"Papà, dimmi" dice Gulf una volta entrato nell'ufficio, sono passati pochi giorni da quando lui e Mew si sono sposati, e dovendo tenere la cosa al momento segreta, ogni giorno che va a lavoro si toglie la fede, uno strazio per il suo cuore.
"Da quando va avanti?"
"Eh? Cosa?" Chiede stupito.
"Questo" e gli mostra le foto.
Gulf è raggelato sul posto, brividi freddi gli percorrono la schiena, e ora?
"Allora? Aspetto una risposta"
Bene ... è arrivato il momento di dire la verità.
"Da non molto a dire il vero ..."
"Perché? Perché nonostante sapessi che era un Suppasit?"
"Papà... io non lo sapevo quando l'ho conosciuto, altrettanto lui"
"Quindi ... immagino che lo avete scoperto al giorno della riunione."
"Mhh"
"Bene, lascialo Gulf, è un Suppasit ... non ... aggravare le cose"
"Cosa? Col cavolo! Lo amo e non lo lascio" dice in modo ferreo guardando negli occhi il padre.
"Suppasit non lascerà che suo figlio stia con te!"
"Ma perché? Perché vi odiate così tanto? Io non lo capisco."
Kanawut sospira alla cocciutaggine del figlio, ha preso i lati migliori suoi e di sua madre.
"Figliolo ... vabene. Te ne parlerò" ormai cosa serve tenerlo segreto?! È Suppasit che gli cova rancore, il suo è solo un riflesso dell'odio dell'altro.