Ricordo ancora la dolce frenesia di quando a cinque anni assaggiai la mia prima creme brulee. Ricordo la mia prima esperienza con i frutti di mare a dieci anni e della paura che provavo vedendo il dottore con la siringa in mano in camera mia, pronto a farmi guarire dalla mia prima intossicazione alimentare. Una volta guarito, mio padre non riuscì a tenermi per più di un mese lontano da quel nuovo frutto proibito, ma per fortuna la seconda intossicazione non arrivò mai. In cambio negli anni a venire avrei ricevuto altri tipi di dolore, come quello provato per l'assenza di mia madre. Un'assenza che non aveva nulla a che fare con la comprensibile morte; un'assenza voluta da lei stessa, il giorno in cui decise di lasciare me e mio padre per scappare con il proprietario di un'agenzia di viaggi che aveva conosciuto quando era andata a prenotare i biglietti per andare in vacanza al Lago di Garda. Alla fine era andata al Lago di Garda, ma con lui. Avevano anche avuto la brillante idea di trasferirsi lì. Avrei preferito che fosse morta.
Mio padre ha sempre cercato di sopperire alla sua assenza e non è mai crollato, non ha mai dato in escandescenza o sputato una lamentela, sebbene si fosse trovato da solo con un bambino pre adolescente di undici anni da crescere e le bollette di casa da pagare. Ma anche lui era un uomo e sapevo che, sebbene cercasse di non darlo a vedere, soffriva. Lo scoprii quando mi portò per l'ultima volta a lavoro con lui. Era estate, mia madre era già andata via da sei mesi e mio padre lavorava come aiuto chef in un ristorante in centro. La crisi economica aveva colpito anche la tranquilla città pugliese in cui vivo ed il ristorante dove lavorava mio padre è stato solo uno dei tanti esempi che lo dimostra.
"Stefano, sai quanto mi dispiaccia dirlo, ma i tempi sono duri e dei tagli sono necessari" disse il datore di lavoro a mio padre, porgendogli una busta con il suo ultimo stipendio. Lavorava a nero, quindi qualunque tentativo di contestazione legale non sarebbe valso a niente. Quella sera, quando tornammo a casa, fu la prima ed unica volta in cui sentii mio padre perdersi in un pianto soffocato nel silenzio della notte.
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Come cibo per la vita
RomanceCosa vi aspettate quando in una storia entra in scena il solito bel ragazzo dallo sguardo ammaliante? Che si comporti da prevenuto snob egocentrico? Andrea non è nulla di tutto ciò. Ma è sicuramente uno che ci sa fare con le ragazze. Tutte tranne...