Il liceo classico della mia città è molto diverso dallo scientifico, il liceo che frequento. La differenza sostanziale non nasce dalle materie scolastiche o dall'architettura del palazzo, ma dalle persone che le frequentano. Lo scientifico era da molti considerato -e non a torto- il liceo dei cannati. Ovviamente ci sono le eccezioni. Io del resto dopo il primo tiro fatto il secondo anno non ho più toccato nulla, neanche le sigarette. Il gusto rivoltante del fumo non aiuta pensando al fatto che faccia anche male. Non ne vale proprio la pena a mio parere. Sta di fatto che, a prescindere da chi fumasse o meno, la maggior parte dei ragazzi del mio liceo non era molto raccomandabile, in particolar modo i ragazzi della mia classe, formata prevalentemente da genere maschile. Il liceo classico era tutto un altro mondo, la dimensione d'alta moda e di classe parallela alla nostra. Perfino i ragazzi in quella scuola facevano la ceretta alle gambe. Nulla da ridire ma io penso che uno dei pochi privilegi fisici rispetto alle donne -come il non avere quel doloroso, a detta di tutte, ciclo mestruale- sia proprio quello di non dover fare la ceretta. Perché rinunciarvi?
Le ragazze poi, che durante le assemblee d'istituto si truccano e vestono come se dovessero andare ad una festa solo per fare le sfilate in corridoio neanche fosse una passerella, sono davvero ridicole. Anche i professori sono più snob ed altezzosi. Un giorno vidi una professoressa -di storia e filosofia mi sembra- fuori da scuola squadrare un mio amico solo perché aveva le braccia ricoperte da tatuaggi. Avrei tanto voluto metterle uno specchio di fronte e farle rendere conto che la cosa veramente rivoltante fosse quella specie di acconciatura a spazzola arancione che si ritrovava in testa.
"Ciao Andrea!"
Gaia mi ha visto da lontano e mi sta salutando con la mano. Le sue amiche fanno finta di non avermi visto e non mi degnano di uno sguardo. Non penso sia perché le disgusti il mio aspetto, il modo in cui a volte mi squadrano da lontano quando pensano che io non le veda lo conferma. Sono cambiato parecchio dal bambino minuto del catechismo.
Faccio un cenno a Gaia con la testa e continuo per la mia strada.
Non ho mai capito perché con Gaia fossi così introverso. La timidezza non fa parte del mio carattere. Certo non ho mai fatto lo spavaldo del cazzo per conquistare una ragazza ma non mi sono mai neanche mangiato le mani per poter spiaccicare parola in sua presenza. Neanche le ragazze che ho frequentato sono state mai molto timide. Perfino alcune ragazze del classico un po' più trasgressive, hanno mostrato di essere parecchio spinte quando cercano quel brivido in più, sebbene il giorno dopo ritornino ad essere le solite impettite che se la tirano.
La mattina alla prima ora c'è sempre una grande confusione tra i corridoi della scuola e quasi si fa fatica a farsi strada per entrare in classe.
Non faccio in tempo ad entrare in aula che una persona mi si aggrappa al collo.
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Come cibo per la vita
RomanceCosa vi aspettate quando in una storia entra in scena il solito bel ragazzo dallo sguardo ammaliante? Che si comporti da prevenuto snob egocentrico? Andrea non è nulla di tutto ciò. Ma è sicuramente uno che ci sa fare con le ragazze. Tutte tranne...