Capitolo 19

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"Credo che dovremmo andare" mi dice Gaia in un sospiro.

"Sì, andiamo" afferma la mia bocca, sebbene la mia mente pensa a quanto vorrebbe farla restare con me fino al momento della riapertura della biblioteca.

Ma sono consapevole che l'atmosfera è diventata troppo densa e non voglio -il mio subconscio si dimena e bestemmia- affrettare i tempi. Gaia è più di una conquista e non rischierei di perderla, spaventandola con i miei modi istintivi.  

Il cigolio della porta d'entrata e dei passi che vengono verso di noi fanno sgranare gli occhi di Gaia.

Cavolo. Proprio adesso doveva passare il custode a controllare?

Si tratta di un vecchio vedovo, magro e con i capelli bianchi dal viso gentile. Il Comune gli ha assegnato la custodia notturna della biblioteca, ma si fa vivo raramente, e per lo più, le poche volte che viene, si siede e legge un libro per un paio d'ore per poi andar via. L'ho già incontrato di notte e non è una minaccia. Si può tranquillamente aggirare, o nei peggiori dei casi, rimanere nascosto fino a quando non decide di andarsene.

Sapendo che ogni tanto si facesse vivo, una volta entrato nella biblioteca ho sempre avuto cura di chiuderla a chiave dall'interno, così da non fargli accorgere della mia presenza.

Beh, quasi sempre. Emano un verso soffocato di frustrazione. La presenza di Gaia deve avermi distratto.

"Dannazione! Ho dimenticato di chiudere la..."

"Chi c'è lì?" mi interrompe la voce del custode nella stanza accanto, ancora in cerca dei responsabili dell'effrazione in corso. Il fascio luminoso della torcia però si sta dirigendo sempre più verso di noi. Dobbiamo agire.

Afferro Gaia per una mano, facendole prima segno col dito di fare silenzio, e la trascino verso la rientranza tra la porta ed un enorme scaffale, che tante volte mi ha permesso di fuggire senza essere visto.

Il custode, come previsto, ci passa d'avanti senza accorgersi di noi.

Io e Gaia siamo attaccati, corpo a corpo l'uno di fronte all'altro, única posizione che ci permetta di entrare in quel piccolo spazio. Riesco a capire l'agitazione che Gaia prova in questo momento dal rumore sordo dei battiti frenetici del suo cuore. Eppure allo stesso tempo uno scintillio nei suoi occhi castani mi trasmette il fervore che combatte in lei, più forte della paura.

Il custode è abbastanza lontano da poterlo aggirare senza che ci senta. Anche Gaia se ne accorge ed esce dalla rientranza senza far rumore. Dopo di lei, esco anche io e ci dirigiamo verso l'uscita.

Abbiamo quasi raggiunto la porta, quando un tonfo sordo cattura la mia attenzione. Il cellulare di Gaia cade a terra e lei si pietrifica per lo spavento. Mi chino per prendere il cellulare prima che il vecchio ci raggiunga. Ha sentito da dove proviene il rumore e si sta dirigendo verso di noi in tutta fretta.

"Fermi voi!" ci urla dietro.

Gaia sembra riprendersi e corre al mio fianco fuori la vecchia biblioteca cittadina.

La macchina è sulla strada di fronte l'edificio da cui siamo scappati. Prendo il telecomando della macchina da dentro la tasca del jeans ed apro gli sportelli.

Ci fiondamo nell'auto e l'accendo di tutta fretta, facendo sforzare il motore, che brontola rumorosamente.

Sfrecciamo di fianco al custode, il quale ci sbraita contro qualcosa che non riesco a capire.

Siamo senza fiato e la macchina é immersa nel silenzio, fino a quando non sento la risata squillante di Gaia riempirlo. Dopo un attimo di incertezza, mi scopro a ridere insieme a lei. È come se un attacco di ridarella ci avesse improvvisamente colpiti e non volesse più andar via.

"È stata l'esperienza allo stesso tempo più pazza e divertente che abbia mai vissuto" sghignazza Gaia tra una risata e l'altra.

"Devo immaginare che sia positivo. Credevo non mi avresti rivolto più la parola dopo aver visto la tua faccia terrorizzata quando hai sentito entrare il custode". Davvero per un attimo ci avevo pensato. Non mi è mai capitato di dover attuare una fuga al mio "primo" appuntamento, e non voglio che Gaia pensi che sia qualcosa che mi accade di frequente.

"Non ero terrorizzata! ...solo sorpresa" si difende "Pensavo di potermi affidare alla tua esperienza da scassinatore, invece ci hai fatti beccare" mi accusa bonariamente.

"Prima di tutto non sono uno scassinatore, ho le chiavi. E secondo, se non sbaglio sei stata tu a far cadere il cellulare, rivelando la nostra presenza" controbatto "A proposito, tienilo prima che me ne dimentichi". Le restituisco il suo cellulare, che avevo messo nella tasca della giacca.

"Grazie, mio salvatore" fa lei ironica alzando gli occhi al cielo.

"Da quanto tempo hai la patente?" mi chiede di punto in bianco.

"Un anno. Perchè?"

"Vai abbastanza veloce e dovevo capire se avessi l'esperienza necessaria affinché mi potessi fidare della tua guida o meno" mi risponde tranquilla.

La lancetta segna 74 km/h. La strada che stiamo percorrendo é a senso unico e senza incroci per un lungo tratto, quindi non rischiamo alcun incidente, ma comunque sia non mi sono accorto di andare così veloce. La foga del momento mi ha fatto scordare che in macchina con me ci sia anche Gaia. Infatti guido così celermente solo quando sono solo. Neanche Ketty sopporta di buon grado il mio livello di accelerazione.  

"Se ti dà fastidio vado più lentamente" propongo.

"In realtà io stavo pensando di far spostare più a destra la lancetta del tachimetro".

Non mi volto verso di lei mentre premo l'acceleratore.

Non mi meraviglio quando abbassa il finestrino ed esce fuori la testa, facendo volare i capelli in tutte le direzioni.

Non mi meraviglio pensando al fatto di aver perso la testa per una ragazza in apparenza molto diversa da me, ma che dentro mi è più simile di quanto pensassi.  

N.A

Salve a tutti! :D
Volevo informarvi che la storia scritta da me per partecipare al "concorso hot" su Scrittori di Wattpad di "S2ymphony" é stata pubblicata, insieme a quelle di due concorrenti. Mi farebbe piacere (ripeto, a chi piace il genere) se andaste a dare un'occhiata :)
Specifico che una delle due altre concorrenti è la mia, già citata, amica CriTorre,  autrice della storia If You were MusicInfatti, essendo lei una delle altre partecipanti, non vi chiedo di votare me, ma ti leggere e votare in genere la storia che più vi piace :)

Grazie a chi ha utilizzato un po' del suo tempo per leggere la mia nota, e come sempre grazie mille a chi segue la mia storia ♡
Mi farebbe enormemente piacere se interagiste con me, facendomi sapere cosa ne pensate della storia Come cibo per la vita. Ogni commento e parere é ben accetto, quindi spero di leggerne al più presto :)

Come cibo per la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora