Busso alla grande porta che mi si para d'avanti. Gaia mi ha detto che stasera i suoi genitori sarebbero usciti e saremmo rimasti soli in casa. Non sapevo -nè so tutt'ora- come interpretare questa proposta. So che mi sono ripromesso di andarci piano con lei e non affrettare i tempi, ma non avrei potuto rifiutare se mi avesse tentato. Una sorta di vuoto allo stomaco inizia a diffondersi man mano che l'attesa si prolunga. Non mi sentivo così dalla mia prima volta. Lei era più grande di me di un paio d'anni. Non l'avevo rimorchiata in qualche bar o discoteca. L'avevo conosciuta al liceo ad una riunione d'istituto. Mi veniva dietro già da qualche mese, prima che lo facessimo. Lei mi piaceva inizialmente, poi per qualche strana ragione ha iniziato ad essere gelosa di Ketty e mi ha chiesto di scegliere una delle due. Inutile dire che non sussisteva neanche la scelta. Non avrei rinunciato alla mia migliore amica per nessuna ragazza, e se a queste non stava bene peggio per loro.
"Arrivo" sento una voce, Gaia, che urla oltre le mura. Un attimo dopo apre la porta ed è di fronte a me. Si presenta con indosso un vestito color panna morbido a mezze maniche e calze nere. Se fosse stata un bignè alla crema l'avrei giá mangiata tutta, leccandomi perfino le dita.
Non ho il pieno controllo delle mie azioni quando mi chino verso di lei e,prendendole il viso tra le mani, inizio a baciarla con estrema lentezza sulle labbra. Gaia risponde ad ogni mio bacio, come in trans. Poi però sembra risvegliarsi all'improvviso mentre mi dice tra le labbra "Ciao anche a te. Non che mi dispiaccia questo saluto, ma sarebbe meglio evitare mentre siamo ancora fuori, in vista di quei ficcanaso dei miei vicini di casa".
Non me lo faccio ripetere due volte e tre passi dopo siamo giá dentro casa sua. Con una mano chiudo la porta e con l'altra l'attiro a me. Gaia si lascia trascinare mentre la porto sul lungo divano che ricordo essere in salone. Cerco di farla stendere ma in un batter d'occhio ribalta la situazione e me la ritrovo a cavalcioni sopra di me. Mi faccio largo nella sua bocca e scopro il sapore della sua lingua. Forse zucchero? No, più piccante e legnoso. Cannella.
Le accarezzo le gambe per tutta la loro lunghezza, fino ad arrivare a metà coscia. È lì che mi accorgo di un particolare. La consistenza delle calze cambia in quel punto, divenendo di velluto. Vado un po' più su con la mano e sento la pelle nuda.
Diamine. Sono calze parigine. Non avrei nulla in contrario se non fosse per il fatto che sono così sexy.
Sento il sangue fluire direttamente verso il basso, risvegliando un muscolo involontario del mio corpo. Anche Gaia deve essersene accorta perché spalanca gli occhi e guarda il cavallo dei miei pantaloni, giá gonfio.
Le sue guance si tingono di rosso. Che non abbia mai...?
"Gaia, hai mai fatto l'amore prima?" capisco che quella domanda la imbarazza da come abbassa gli occhi.
"Perché me lo chiedi?" la sua voce è come quella di una bambina appena beccata in fragrante con le dita nella torta.
"Sappi che non voglio forzarti e nessuna risposta cambierà la situazione tra di noi. Voglio solo capire come comportarmi con te" le spiego. Non che mi sarei comportato con meno riguardo nei suoi confronti se non l'avessi saputa vergine, ma almeno avrei capito meglio come toccarla. Le ragazze dicono che la prima volta sia dolorosa, e non voglio fare niente che le possa provocare più male del dovuto per la foga di averla e farla mia.
"Non sono vergine" butta fuori velocemente.
Vorrei non fosse così ma sento un profondo fastidio alle sue parole. Stringo i pugni cercando di non farmi notare. Non voglio che pensi che ce l'abbia con lei. Davvero la mia rabbia non è indirizzata a lei ma a quel figlio di puttana che ha osato toccarla. So che è un pensiero incoerente e ipocrita dal momento che io stesso non sono un santo, ma non riesco a trattenerlo.
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Come cibo per la vita
RomansaCosa vi aspettate quando in una storia entra in scena il solito bel ragazzo dallo sguardo ammaliante? Che si comporti da prevenuto snob egocentrico? Andrea non è nulla di tutto ciò. Ma è sicuramente uno che ci sa fare con le ragazze. Tutte tranne...