I'm in love with you and these little things - one direction; little things
Gonzalo Villar
1 gennaio 2021Saluto i miei genitori, devo tornare a Roma, ma non sono triste, perché so che avrò lui. Avrò Borja, e in questo momento è tutto ciò che mi importa, mi sento molto più libero da quando ho ammesso a me stesso di essere innamorato di lui.
Credo di esserlo stato dal primo istante in cui l'ho visto, in realtà, ma penso che ne avessi quasi paura: ora però mi sento felice, mi piace la sensazione che provo quando sono innamorato, mi batte sempre forte il cuore, mi emoziono, sorrido.Saluto mio fratello, diciamo che gli devo un bel pò.
"Avevi ragione" dico, serio.
"Su cosa?" chiede Javi curioso, alzando la testa
"Io... Io amo Borja" è la prima volta che lo dico ad alta voce, però suona bene.
"Bravo!" urla, entusiasta "io lo sapevo, l'ho capito subito. E, se permetti, credo che anche lui sia innamorato di te" snocciola velocissimo, sorridendo radioso.
"Beh, con calma" ridacchio "in ogni caso, se ho problemi o altro, ti chiamo"
"Ci conto, ciao hermano" mi saluta.
"Ciao, stupido. Vado a recuperare Borja e andiamo all'aeroporto" concludo.B. Mayoral
Ringrazio la famiglia Villar e io e Gonzalo entriamo nell'aeroporto per prendere il volo per Roma.
Mentre siamo in fila per il check-in, una ragazza bionda e vestita in un modo a dir poco indecoroso, si avvicina a Gonzalo con una faccia che non promette nulla di buono."Ehi bello" dice "ti va di parlare un pò con me?" io guardo la scena allibito, senza avere la forza di fare nulla.
"Lasciami stare" risponde Gonzalo scocciato, cercando di allontanarsi.
"Sei solo?" chiede ancora, allungando una mano per scompigliare i suoi capelli, e diciamo che qui non capisco più nulla, questa cosa posso farla solo io.
Mi avvicino e con un gesto secco levo la sua mano dai capelli di Gonzalo, lo tiro verso di me prendendolo per mano.
"Lascialo stare, vergognati" mi limito a dire. Le sputerei in faccia, se non fosse che sono stato educato in un certo modo dai miei genitori.
"Ma chi sei tu, cosa vuoi? Volevo solo conoscere qualche nuova persona e questo bel ragazzetto solo mi sembrava l'ideale" non so davvero come non sono già addosso a lei a picchiarla."Lui non è solo" sillabo "è il mio ragazzo, quindi, cortesemente, scollati" vedo Gonzalo sgranare gli occhi e lei fare una faccia schifata. La ragazza si allontana, io prendo le carte d'imbarco e me ne vado trascinandomi dietro, tenendolo per mano, un Gonzalo ancora abbastanza sconvolto, credo.
Ci sediamo in attesa e lui finalmente si decide a parlare, rosso in viso
"Perché hai detto quella cosa?" chiede
"Non lo so" scrollo le spalle. In realtà lo so eccome. Perché vorrei che fosse vero, ecco perché.
"Voglio dire, lei ti stava attaccata, ti ha toccato i capelli e lì sono dovuto intervenire perché quella cosa posso farla solo io" spiego, un pò rosso.
Lui arrossisce ancora "solo tu" ripete.
"Ad ogni modo, se ti ho messo in imbarazzo mi dispiace, scusami" sussurro incerto e triste. Si è davvero scioccato in questo modo?
"No figurati, semplicemente non me l'aspettavo che mi difendessi in quel modo" spiega
"Mi è venuto spontaneo" dico subito, quanto vorrei che capisse tutto, o forse dovrei dire quanto vorrei avere il coraggio di dirgli tutto.
"Grazie" risponde "e comunque ci tengo a dire una cosa: non mi ha scioccato la cosa che hai detto, sarebbe normale, pensa a Leo e Gianluca"
"Sí..."
Ha appena detto che sarebbe normale! Continuo a pensare a Gonzalo, ad un ipotetico noi, finché l'altoparlante non annuncia il nostro volo e siamo costretti ad imbarcarci.
"Io sto al posto al posto vicino al finestrino" esclama subito lui, e ovviamente, con quegli occhi, non riesco a contraddirlo, così lui si siede e io accanto a lui, sistemandogli i capelli, tanto per vederlo arrossire perché questa è una cosa che mi fa impazzire.
"Grazie Borjita" dice "mi piace così tanto quando mi accarezzi i capelli"
"Prego, lo sai che amo toccare i tuoi capelli, mi piacciono tantissimo, sono così morbidi" dopo un attimo realizzo cosa ho appena detto e divento rosso come un pomodoro.
"Non serve che diventi così rosso, lo so bene che i miei capelli sono fantastici" si vanta.L'altoparlante annuncia in spagnolo prima e in italiano dopo che siamo vicini al decollo e vedo Gonzalo che inizia a tremare, quasi.
"Cosa c'è?" chiedo sorpreso.
"Giura di non ridere"
"Giuro" sbuffo "Ma ora dimmi qual è il problema"
"Ho paura del decollo e dell'atterraggio" non riesco a trattenere un sorriso vedendo Gonzalo, sempre sicuro di sé, impaurirsi per una situazione del genere.
"Ti terrò la mano, ragazzino" ormai credo si sia capito che amo prenderlo in giro.
L'aereo inizia la sua rincorsa nel momento esatto in cui la mia mano si posa su quella di Gonzalo, stringendola dolcemente, mentre tento di avvicinarmi di più a lui, per quanto il bracciolo tra i due sedili mi permetta.
In questo momento mi sento come se Gonzalo fosse un piccolo bambino che devo proteggere con ogni mezzo, e ricordo ancora una volta a me stesso quanto io sia dipendente da lui, nonostante lo riconosca da relativamente poco tempo.L'aereo parte e dopo che la fastidiosa sensazione delle orecchie tappate svanisce, iniziamo a chiacchierare tra noi come se nulla fosse.
G. Villar
Dopo una mezz'ora di chiacchiere e vecchie partite, Borja inizia a sbadigliare, cosa alquanto strana, visto che è da poco passata l'ora di pranzo.
Mi giro alla mia sinistra per guardare il cielo fuori dall'obló, é una cosa che mi infonde tranquillità, poi sento qualcosa, o meglio dire qualcuno, appoggiarsi sulla mia spalla, mi volto e vedo Borja dormire pacificamente, perciò resto immobile ad osservarlo, fermo per paura di svegliarlo, rendendomi conto, ancora una volta, di quanto sia bello e di quanto io sia stato stupido a non accorgermi prima di quello che provavo in realtà.
(Non poteva sapere che Borja era stanco poiché era stato sveglio tutta la notte, praticamente, ad osservare Gonzalo dormire).
Dopo un'ora circa, un'ora spesa bene, devo dire, a guardarlo, l'aereo inizia l'atterraggio, e, spaventato come al mio solito, sveglio Borja bruscamente attaccandomi a lui come una cozza, stringendogli fortissimo il braccio.
Lui si stropiccia gli occhi, si aggiusta il suo dannatissimo ciuffo perfetto ma che mi piace da morire, e in contemporanea mi abbraccia forte, quindi l'atterraggio procede tranquillo.Usciamo poi dall'aereo e dall'aeroporto.
"Bentornato a casa" mormoro, guardandomi intorno
"Grazie... sai, é stato bello passare questi giorni con te, mi sentivo così solo qui, mi hai fatto sentire come in famiglia" dice. "Diciamo che me lo immaginavo" rispondo comprensivo "comunque é piaciuto moltissimo anche a me, e credo tu sia piaciuto tanto anche ai miei genitori e a mio fratello".
Facciamo un pezzo di strada insieme, poi ognuno va a casa sua.
"Ci vediamo domani a Trigoria".Il giorno dopo
B. Mayoral
È bello ritornare a Trigoria dopo tutto questo tempo, però sono anche un pò agitato perché ho deciso di raccontare tutto a Gianluca e Leo, ho pensato che forse visto che anche loro ci sono passati, potranno aiutarmi in questa situazione.Busso piano ed entro in camera loro, che tanto per cambiare sono abbracciati sul letto a guardare un film.
"Ehi piccioncini" esordisco richiamando la loro attenzione.
"Ehi"
"Ho un problema, mi dovete aiutare. Io l'ho fatto" gli ricordo.
"Certo, dicci tutto" sorride Gianlu e questo è abbastanza rassicurante.
"Mi sono innamorato" butto fuori sedendomi sul loro letto.
"E chi è la fortunata?" chiedono loro in coro facendosi l'occhiolino, cosa alquanto snervante.
"Il fortunato" preciso spazientito, vedendoli esultare in silenzio e non riesco a trattenere un sorriso.
"Io mi sono innamorato di Gonzalo Villar"
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Segreto || Gonzalo Villar & Borja Mayoral
Fanfiction"Mi sono innamorato" butto fuori sedendomi. "E chi è la fortunata?" chiedono loro in coro. "Il fortunato" preciso spazientito, vedendoli esultare in silenzio e non riesco a trattenere un sorriso. "Io mi sono innamorato di Gonzalo Villar" Borja M...