Borja arriva a Roma - Story Of My Life

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And I'll be gone, gone tonight, the floor beneath my feet is burning wide the way that I've been holding on so tight, with nothing in between - one direction; story of my life

B. Mayoral
Settembre 2020
Guardo fuori dall'oblò dell'aereo sorridendo. Roma mi sembra bella anche dall'alto.
Mi chiamo Borja Mayoral, sono spagnolo e ho 23 anni. Faccio il calciatore e sto per diventare un nuovo giocatore della Roma, un giallorosso, come dicono i tifosi. Al Real Madrid, la mia società, non ho mai trovato molto spazio, essendo così giovane, per questo dopo il prestito in Liga al Levante ho accettato senza esitazioni di venire a Roma per fare la riserva di Edin Dzeko, un calciatore che conosco per fama e stimo molto. Sono molto deciso e riuscirò a ritagliarmi il mio spazio, o almeno lo spero. Tutti mi hanno parlato bene di Roma, della squadra e dell'ambiente e ci sono anche vari calciatori spagnoli, come Pedro.
Mentre scendo dall'aereo sento il calore investirmi e sorrido istintivamente, togliendomi la felpa: qui fa ancora più caldo che a Madrid. Nell'aeroporto di Fiumicino, così si chiama, trovo ad aspettarmi alcuni impiegati della società, un paio di guardie e alcuni tifosi, pochi per le norme del coronavirus. Sorridendo, salgo nella macchina che mi porterà a Trigoria, dove si allena la Roma. Dopo una mezz'ora di macchina durante la quale mi vengono spiegate le cose basilari in inglese, arriviamo. Scendo dalla macchina e faccio qualche foto per i giornalisti, poi entro in un edificio bianco con un grande scudetto della Roma disegnato, mi accoglie una ventata d'aria che mi scompiglia i capelli e mi costringe a rimettermi la felpa. Il general manager della società mi accoglie gentilmente, poi, in inglese, mi spiega che andrò subito a fare le visite mediche e mi chiede
"Che numero vuoi sulla maglia?" io, che avevo già deciso prima di venire qui, sapendo che il 9 è di Dzeko, rispondo sicuro
"21, grazie".
Su un'altra macchina raggiungo un edificio poco distante la cui insegna dice "Villa Stuart" accanto a due immagini di Totti e De Rossi. Entro e dopo due ore di visite, elettrocardiogrammi e quant'altro posso uscire con il certificato di idoneità sportiva e ritorno a Trigoria, curioso di conoscere i giocatori e con un gran sorriso stampato in faccia. Va bene che sono una persona positiva e solare ma mi sento già a mio agio qui. Entro di nuovo a Trigoria, dove il presidente e l'uomo di prima mi aspettano; firmo il contratto e faccio una foto con la mia futura maglietta, la giro e vedo
B. Mayoral
21
È bellissima. Faccio la conferenza stampa di presentazione, in inglese, che fortunatamente so abbastanza bene. Dopo una piccola intervista vengo raggiunto dal general manager.
"Abbiamo avuto un problema con l'interprete di spagnolo che ti avrebbe dovuto aiutare ed introdurre nel centro, è bloccato per strada, se per te va bene chiamo uno dei giocatori spagnoli così ti fa da guida, sennò dovremo aspettare un bel pò di tempo"
"Va benissimo, non si preoccupi, voglio iniziarmi ad allenare il prima possibile" sorrido gentilmente.
Il manager si volta verso uno dei dipendenti dicendogli
"Chiama Gonzalo per favore" mentre inizio a ragionare su chi possa essere questo ragazzo il dipendente si allontana, presumo verso i campi. Attendo qualche minuto, poi sento una voce alle mie spalle
"Ciao" la mia lingua, finalmente...
Mi volto e vedo un ragazzo sorridente. Capelli castani mossi, occhi color nocciola, faccia pulita, il completo d'allenamento giallorosso con il numero 14 sopra. È bellissimo. Cerco di riprendermi dal colpo, continuando a guardarlo, poi sorrido. Insomma Borja un minimo di autostima, so di essere un bel ragazzo ma già mi sento arrossire.
"Ciao" lo saluto.
"Benvenuto" mi dice, poi mi tende la mano "Io sono Gonzalo Villar, piacere"
"Borja Mayoral, piacere mio" rispondo "grazie per l'accoglienza"
"Di nulla" continua a sorridere, così mi uccide.
Il manager dice qualcosa in italiano a Villar, dove capisco solo "maglietta" "squadra" e "allenamento", poi sento il ragazzo rispondere in italiano, e non trattengo una risatina: dalla sua bocca esce un mix di italiano e spagnolo troppo divertente, però se non altro si fa capire, considerato che è qui da cinque mesi.
Il manager si allontana e Villar si volta nuovamente verso di me.
"Vieni seguimi ti porto nella stanza dove troverai i completi d'allenamento così ti cambi e puoi venire ai campi" mi dice, lo seguo e nel frattempo chiacchieriamo un pò, è un ragazzo davvero simpatico, a primo impatto. Inoltre sembra molto entusiasta dell'ambiente, mi dice che si trova molto bene e intanto mi illustra come funziona la vita a Trigoria e mi indica le diverse stanze; raccontandomi della squadra e della piccola comunità spagnola al suo interno.
"Ecco, siamo arrivati" Villar mi tiene la porta aperta ed entra in una stanza. Su un tavolo ci sono una maglietta d'allenamento uguale a quella di Villar con un piccolo numero 21, pantaloncini e felpa da allenamento, poi vari asciugamani, tuta, giacca e borsa.
"Ovviamente alcune cose ti serviranno più avanti"
"Sí certo, fa talmente caldo qui..." rispondo, ancora sconcertato dalla temperatura che mi ha accolto sceso dall'aereo.
"Da oggi siamo al completo visto che anche tu sei arrivato quindi poi decidiamo le stanze e tutto il resto, perciò intanto mettiti maglietta e pantaloncini, il resto lo lasci qui e quando ti danno la stanza li vieni a prendere" mi spiega Villar. Lui esce concludendo "ti aspetto qui fuori"
"Grazie mille" rispondo. Mi levo i miei vestiti e indosso il completo d'allenamento giallorosso per poi allacciarmi gli scarpini e guardarmi allo specchio sorridendo: il completo mi sta bene, i capelli sono a posto e mi sento pronto ed entusiasta per iniziare questo nuovo capitolo della mia vita calcistica. Esco dalla porta e come promesso c'è Gonzalo Villar ad aspettarmi.

G. Villar

Il manager mi ha chiesto di fare da guida a Borja Mayoral per il suo primo giorno a Trigoria, quindi ho conosciuto per primo il nostro nuovo giocatore. E' un bel ragazzo, alto, con i capelli castani chiari e occhi color nocciola, come i miei. Ci ho anche parlato mentre gli spiegavo le varie cose e devo dire che mi è sembrato molto simpatico, e soprattutto mi sembra emozionatissimo di iniziare questa avventura, ma non posso biasimarlo: anche a me è successo. Arriviamo al campo di allenamento dove sono radunati tutti gli altri. Fonseca parla con Borja mentre io gli resto ancora vicino, non so perchè ma mi sento quasi protettivo nei suoi confronti.

"Allora ragazzi lui è Borja Mayoral" lo presenta Fonseca. Edin, da bravo capitano lo saluta ed inizia ad elencare "Lui è Leonardo, Gianluca, Lorenzo, Henrick, Pau, Antonio..."

Vado vicino a Carles Perez e Pedro, mentre il mister annuncia che stanotte la passeremo qui a Trigoria per il classico ritiro da primo allenamento, anche per integrare i nuovi giocatori.

"Come è?" mi chiede Carles, indicando con un cenno della mano Borja.

"Molto simpatico, davvero carino" rispondo beccandomi le puntuali prese in giro di Carles.

"Gonzalo, a parte gli scherzi, ti volevo dire una cosa. Non ti arrabbiare. Mentre tu facevi la guida a Borja Mayoral io ho parlato un bel pò con Pedro; mi ha chiesto se possiamo stare in stanza insieme e io avrei accettato" mi dice tutto d'un fiato "però se non sei d'accordo gli dirò di no"

Non me l'aspettavo, devo dire, ma non mi arrabbio con Carles, almeno potrò conoscere meglio qualcun altro. Mentre gli altri litigano per le stanze io li guardo ridacchiando, è uno spettacolo troppo divertente. Dopo mille discussioni Edin sta con Lorenzo, Gianluca con Leonardo e tutti gli altri si calmano. Io prendo coraggio e mi avvicino a Borja, che è rimasto solo a guardare i ragazzi, probabilmente non ci starà capendo nulla.

"Ciao" gli dico, lui si volta e mi sorride con una faccia interrogativa.

"Stanno scegliendo le stanze, è così ogni volta" gli dico ridendo "senti Borja ti volevo fare una proposta: visto che Carles ha deciso di mettersi in stanza con Pedro vuoi essere il mio compagno di stanza?"

"Sì certo, grazie" mi sorride lui abbastanza riconoscente, credo, forse era preoccupato di non trovare nessuno.

"Gonzalo, alla fine che fai?" mi chiede Carles, sopraggiunto.

"Tranquillo, sto in stanza con lui" dico, indicando Borja Mayoral, il nuovo attaccante della Roma.

Segreto || Gonzalo Villar & Borja MayoralDove le storie prendono vita. Scoprilo ora