Riflessioni - 18

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And all I can do is saying that these arms were made for holding you - one direction; 18

B. Mayoral
Dicembre 2020

E' passato un mese da quando Leo e Gianluca si sono fidanzati, e per ora le cose vanno piuttosto bene, la squadra l'ha presa bene e così lo staff. A parte qualche cretino che è convinto di essere ancora nel medioevo, anche il pubblico e tifosi hanno reagito senza particolari sconvolgimenti, forse qualcuno lo sospettava già, e loro due sono molto contenti.

Sono molto felice per loro, ma la loro storia mi sta facendo riflettere tanto. In un certo senso li invidio perché, almeno all'interno della squadra, possono scambiarsi tutto l'affetto che vogliono, mentre io, quando do a Gonzalo anche solo un abbraccio, vengo preso immediatamente in giro.

In realtà non so bene neanche io che cosa provo, ma di sicuro voglio bene a Gonzalo, ci tengo a lui, quindi mi sento molto confuso. Forse dovrei parlarne con qualcuno ma finché non ne sarò sicuro dubito che farò qualsiasi cosa.

In tutto ciò non mi accorgo che i ragazzi sono entrati in palestra dove mi ero rifugiato per stare un po' solo e pensare, visto che sono seduto su una sedia con la testa fra le mani.

Sento silenzio, perciò capisco che non si aspettavano di trovarmi qui così, Borja che è sempre allegro e sorridente. Ma anche io ho le mie debolezze, e una di queste da un po' di mesi si chiama Gonzalo Villar. Sento dei passi leggeri e una mano posarsi sulla mia spalla, nell'esatto momento in cui avviene il contatto io capisco che è la sua.

"Noi andiamo" sento mormorare da Lorenzo, poi il rumore della porta che si chiude mi fa capire che siamo soli. Io e lui, noi.

Gonzalo leva la mano dalla mia spalla e si inginocchia davanti a me; io non ho ancora il coraggio di guardarlo in faccia. Lui però posa le sue dita sul mio mento costringendomi ad alzare la testa e ad incontrare i suoi occhi, cosa che mi provoca il solito aumento di battiti. Ci guardiamo in silenzio per qualche minuto.

Ad un certo punto, per fortuna direi visto che c'era un po' di imbarazzo, Gonzalo si decide a parlare

"Borja, so che sembra scontato ma cosa è successo?" nega, Borja, nega.

"Niente" rispondo con un filo di voce

"Se non fosse successo niente non staresti piangendo" dice lui sempre fissandomi. Ecco, ci mancavano pure le lacrime. Come un bambino. Che figura.

Strizzo gli occhi cercando di ricacciarle indietro, ovviamente senza successo.

"Borjita, piangere non è una vergogna. Se ti fa sentire meglio sentiti libero di farlo" amo quando mi chiama così, come fanno i miei genitori e mio fratello. Continuo a tentare di asciugarmi le lacrime.

"Aspetta, ci penso io" dice il ragazzo davanti a me per poi allungare le mani, posarle piano sulle mie guance e asciugarmi delicatamente le lacrime. Troppo romantico.

"G-grazie" complimenti Borja, è tutto quello che sai dire dopo che lui fa un gesto così dolce? Mi dico, agitato.

"Allora te lo chiedo di nuovo: cosa è successo?" torna alla carica lui, ma io continuo a negare.

"E io di nuovo ti ripeto: niente" non posso mica dirgli che forse sono innamorato di lui.

"Va bene. Non insisto" si arrende lui "c'è qualcosa che posso fare per te?" e qui mi balena un'idea in mente

"Sì" dico piano

"Dimmi"

"Abbracciami" Gonzalo aggrotta le sopracciglia, sorride, mi si avvicina ancora di più e mi avvolge in uno degli abbracci che solo lui sa dare. Io nascondo la mia faccia spiaccicandola su di lui per evitare che veda il rossore sulle mie guance. Porto le mani sulla sua schiena e lo stringo fortissimo, vorrei che questo momento non finisse mai. Lascio che Gonzalo mi accarezzi i capelli passando ripetutamente le dita nel mio ciuffo, sa che questa cosa mi rilassa e non perde occasione per farla. Ha imparato a conoscermi benissimo e per questo lo ringrazio, mi fa da famiglia qui; ma mi ha anche fatto diventare pieno di dubbi. Mi piace davvero? E' solo una cotta? Vero amore? Sincera amicizia?

"Ti batte fortissimo il cuore" dice lui posando la sua mano proprio sul mio cuore e divento rosso come mai.

"Lo so..." sorrido, è così ogni volta.

"E perché?" esito

"Credo sia perché mi stai abbracciando" non posso rispondere che è perché sto con lui.

"Ma non è la prima volta" osserva lui giustamente.

"Lo so, ma abbracci bene e mi fai sentire apprezzato" rispondo sincero.

"Ma Borja!" esclama lui "non deve esserci bisogno di un abbraccio per dimostrarti quanto ti apprezzo. Sei il mio migliore amico, ti voglio un sacco di bene"

Ecco, è proprio questo il problema: io invece ti amo, vorrei urlargli.

Perché è così. Non posso più negarlo ormai, anche se ho paura di dirlo. Io sono innamorato di Gonzalo Villar.

Segreto || Gonzalo Villar & Borja MayoralDove le storie prendono vita. Scoprilo ora