I don't care what people say when we are together, you know I wanna be the one to hold you when you sleep, I just want it to be you and I forever; one direction - happily
B. Mayoral
Mi sembra di star vivendo un sogno. Neanche nelle mie previsioni migliori avrei potuto immaginare così questo momento. Guardo Gonzalo che sorride e sono certo che la felicità che leggo nei suoi occhi rispecchia la mia. Certo, ci saremmo potuti risparmiare tutti i casini, ma, del resto, nessuna relazione è perfetta, e la nostra mi piace così. Siamo rimasti tutta la sera abbracciati senza muoverci da quel divano a parlare. Gli ho raccontato tutto, dalle prime sensazioni alle gelosie, e non sono rimasto tanto stupito dal fatto che per lui è stato più o meno uguale.
“E così tu quando stavi con Leo e Gianlu parlavi sempre di me?” chiede lui, spostandomi un ciuffo di capelli. Sarà come minimo la quarta volta che me lo chiede, come se non ci credesse.
“Sì, parlavamo di te. Ma solo perché mi facevi diventare matto, non crederti chissà chi” lo smonto.
“In senso positivo, però” mi fa l’occhiolino.
“Se volevi sentirti dire che mi piaci da impazzire non c’era bisogno di inscenare tutta questa commedia, bastava chiedere” mi arrendo.
“Anche tu Borjita, non sai quanto” continua a sorridere e mi chiedo come faccia ad avere la stessa faccia da più di quattro ore.
“Tu invece parlavi con Edin, no?” chiedo, tanto per avere una conferma.
“Sì, è stato lui a dirmi che ti piacevo” ridacchio, pensando a quell’assurda scena con Edin, roba da film comici.
“Lo so” annuisco “purtroppo” aggiungo.
“Comunque non ti ho ancora fatto i complimenti per la tua doppietta” dice Gonzalo tornando serio per un attimo.
“Guarda, smettila sennò è la volta buona che ti do una testata” rispondo ripensando a quanto mi ha fatto stare male con le sue esultanze ed affermazioni.
“Ti chiedo scusa anche per quello” continua; ha capito subito a cosa mi riferivo. Adoro questa connessione che c’è tra noi, come riusciamo a capirci in un secondo.
“Promettimi che abbraccerai solo me in quel modo dopo un gol” sussurro.
“Solo te. Promesso” si spinge leggermente in avanti per darmi un bacio e allora lascio perdere ogni discussione e mi godo il momento.
Quando ci stacchiamo sbadiglio e prendo il telefono guardando di sfuggita le notifiche: compare quindici volte il nome di Leo, undici quello di Gianlu e persino un messaggio di Edin.
“Siamo diventati un caso di squadra noi due” mostro a Gonzalo il telefono e anche lui ridacchia.
“Borja, sono le due di notte, io andrei a dormire” propone lui, ma io ho voglia di stare così ancora un po', perciò prendo tempo.
“Tra un po', dai. Vediamoci un film” per una volta l’ottengo vinta io e così Gonzalo si mette a trafficare con il telecomando in cerca di qualcosa da guardare. Scegliamo un film un po' a caso, la verità è che vogliamo semplicemente stare insieme, il film è soltanto una scusa.
“Aspetta un attimo, mettiamoci comodi almeno” faccio alzare Gonzalo dal divano, lo faccio sistemare e poi mi siedo tra le sue gambe.
“Non mi vuoi lasciare nemmeno per un secondo, eh?” mi prende in giro come al solito.
“Ma smettila, che sei messo anche peggio” ribatto. Il film inizia ed io mi rilasso con le mani di Gonzalo che tanto per cambiare giocherellano con i miei capelli. Dopo un po' le sue mani non si muovono più, mi giro leggermente con la testa e vedo che si è addormentato. Resto un po' a guardarlo, tranquillo e soprattutto felice. Piano per non svegliarlo mi alzo e mi metto in piedi, spegnendo la televisione.
Mi volto nuovamente verso Gonzalo. “Sei bellissimo” sussurro per poi arrossire da solo e ridacchiare per quanto sono innamorato di questo ragazzo. Mi chino su di lui e lo prendo in braccio cercando di non svegliarlo. Spengo la lampada e facendomi luce con la torcia del telefono entro in camera di Gonzalo e lo poggio sul letto. Poi spengo il telefono e mi infilo accanto a lui sotto le lenzuola. Aspetto un po', lui non da segni di vita, per cui timidamente mi avvicino ancora di più e gli prendo la mano stringendola. Mi addormento dopo pochi minuti.G. Villar
Mi sveglio rilassato, felice, senza capire il motivo di questa gioia, poi sento una mano calda stringere la mia e in un attimo mi tornano alla mente tutti i ricordi di ieri. Borja, gli sguardi, i baci, tutto. E sorrido, perché tutto quello che ho sognato negli ultimi mesi è diventato realtà e non poteva realizzarsi in modo migliore. Mi giro e alla mia destra c’è Borja che dorme pacificamente aggrappato alla mia mano come se fosse la sua ancora di salvezza. Rimango un po' a guardarlo, più lo guardo e più mi innamoro. Ieri sera ricordo di essermi addormentato sul divano mentre guardavamo la televisione perciò deduco che sia stato lui a portarmi qui nel letto e sorrido immaginandomi Borjita che mi prende in braccio e poi pieno di dubbi decide di sdraiarsi accanto a me.
Guardo l’ora e con orrore constato che tra dieci minuti dovremmo essere a Trigoria ad allenarci. Decido però di fregarmene, anche perché ieri tra una cosa e l’altra siamo andati a dormire tardissimo e non ho nessuna voglia di svegliare Borja. Siamo sempre stati due ragazzi precisi, se per una volta faremo un po' di ritardo non morirà nessuno, mi dico mentre mi alzo sciogliendo delicatamente la stretta della sua mano. Ho voglia di fargli una sorpresa, così mi infilo al volo una giacca e scendo per strada dal pasticcere sotto casa. Entro sorridente e il signor Giuseppe mi saluta, ormai mi conosce bene.
“Buongiorno!” rispondo allegro. Niente e nessuno rovinerà questa giornata.
“Sei di buon umore oggi?” mi chiede infatti.
“Avoja, come dite voi qui” Lorenzo Pellegrini con il suo parlar romano mi sta rimbambendo. “Vorrei due cornetti al pistacchio” sono i preferiti di Borja e lo sa bene anche Giuseppe perché ogni tanto siamo venuti qui insieme.
“C’è Borja Mayoral?” chiede infatti e io annuisco. “Ora capisco perché sei così felice” mi fa l’occhiolino. Arrossisco, se ne accorge persino il pasticcere. “Comunque ho visto Shaktar-Roma. Grande partita, dillo anche a Borja. Complimenti” io lo ringrazio e lo saluto. Salgo di corsa le scale con in mano il sacchetto dei cornetti ancora caldi, sperando che Borja non si sia ancora alzato. Ho in mente un bel risveglio per lui. Entro in casa e mi fiondo in camera da letto constatando che Borja è ancora nel mondo dei sogni, torno in cucina e tiro fuori un vassoietto. Ci metto due piattini, i due cornetti, due bicchieri. E’ così strano pensare dopo tanto tempo per due, ma è bellissimo. L’allenamento a Trigoria è già iniziato e infatti non prendo il telefono per evitare di leggere messaggi rompiscatole da parte della squadra.
Entro in camera con il vassoio e mi chino su Borja posando le mie labbra sulle sue.B. Mayoral
Un paio di labbra sulle mie, un odore fortissimo di pistacchio, due occhi nocciola che mi fissano. Cosa posso chiedere di meglio? Mi stropiccio gli occhi ricambiando il bacio di Gonzalo che dopo un po' mi prende per mano e mi fa sedere sul letto, mostrandomi orgoglioso la colazione che ha preparato. Si siede accanto a me spostando le lenzuola.
“Sei andato in pasticceria solo per comprarmi i cornetti?” domando tutto commosso. Questo ragazzo non finirà mai di stupirmi.
“Piaciuta la sorpresa?” annuisce lui.
“Mai avuto un risveglio più bello, davvero” confermo “mi fai sentire speciale” ammetto un po' rosso.
“Ma tu lo sei, Borja, devi capire questo: per me sei la persona più speciale di questo mondo” non rispondo, mi limito a poggiare la testa sulla sua spalla e a godermi la colazione. Una volta finito, riportiamo il vassoio in cucina e solo lì mi rendo conto di che ore sono.
“Cavolo ma è tardissimo, Gonzalino” urlo impanicato, perché sono una persona sempre puntuale “l’allenamento è iniziato da un pezzo”
“Lo so, lo so” mi tranquillizza lui “Non volevo svegliarti, eravamo stanchi. E’ la prima volta, ci perdoneranno”
“Se lo dici tu…” borbotto “ora però andiamo” Gonzalo mi presta uno dei suoi completi d’allenamento e speriamo che nessuno si accorga che sopra c’è il piccolo numero quattordici e non il ventuno. A mezzogiorno arriviamo finalmente a Trigoria e mi rendo conto che tutti capiranno, se entriamo così, perciò restiamo all’ingresso, nascosti, indecisi su che scusa usare. Mentre noi riflettiamo, però, sento un movimento alle mie spalle e una voce urlare
“Alleluia! Siano lodati tutti gli dei dell’Olimpo” rimango congelato perché io ho ancora la mano saldamente intrecciata a quella di Gonzalo e se qualcuno ci scopre così è la fine. Per fortuna è solo quel pazzo di Leo con dietro Gianlu. Gonzalo arrossisce e mi molla subito la mano.
“Io vado da Edin” mormora e io ridacchio, non può vergognarsi di Leo e Gianlu, andiamo! Praticamente sono parte integrante della nostra storia. Gonzalo si allontana e sento la voce di Fonseca sgridarlo per il ritardo e chiedergli di me. Lui risponde che non lo sa. Perfetto. Mi avvicino a Leo e Gianlu che sorridono a trentadue denti. Ricambio il sorriso, ci guardiamo e scoppiamo a ridere per poi abbracciarci. Li adoro.
“Dai, vieni, abbiamo detto al mister che dovevamo andare un attimo in dirigenza”
“Grandi ragazzi” meno male, altrimenti tutto il piano (inventato su due piedi) che io e Gonzalo non ci vediamo dall’altro ieri e solo per puro caso abbiamo fatto entrambi ritardo salterebbe.
Ci chiudiamo in una stanzetta vuota.
“Hai il completo di Villar!” esclama subito Gianlu indicando il piccolo quattordici sulla mia maglietta. Non gli sfugge nulla a questo ragazzo.
“Allora!!!” batte le mani Leo, tutto eccitato “Raccontaci tutto, t-u-t-t-o!”
“Calmo Leo, ho capito” sorrido ed inizio a raccontare, tra gli ‘ah!’, ‘finalmente!’, ‘era ora!’, ‘così si fa!’ dei due piccioncini.
“Fammi capire. Ieri sera lui si è addormentato e tu l’hai preso in braccio e l’hai portato in camera, avete dormito insieme, la mattina lui si è svegliato, ti è andato a comprare la tua colazione preferita e ti ha svegliato con un bacio?” chiede Leo tutto contento.
“Esatto, ma sono stato io ad andare a casa sua e dirgli tutto”
“Sei stato bravissimo Borja” mi da una pacca sulle spalle il numero ventitrè.
“Però, per il momento, non dite niente a nessuno” mi raccomando.
“Ovvio, non ti preoccupare” mi tranquillizza Gianluca.
“Siete troppo belli!” squittisce Leo.
“Amore, mi sembri più contento oggi che il giorno in cu ci siamo messi insieme” lo rimprovera Gianlu.
“Ma che dici, amore mio, semplicemente questi due mi hanno fatto vivere una telenovela meravigliosa e sono contento sia andata a buon fine, finalmente fidanzati!” spiega il terzino.
“A dire la verità, non siamo ancora fidanzati” ammetto nervosamente e loro si girano in contemporanea verso di me fulminandomi con lo sguardo.
“Ma penso glielo chiederò domani” aggiungo velocemente per evitare una discussione.
“Ah, ecco…”
“Mi sembrava strano tu facessi per una volta qualcosa per intero”
“Ragazzi, basta, oggi sono innamorato, corrisposto e sono la persona più felice del mondo”N/A
scusate l'interruzione, volevo solo dirvi che ho pubblicato il primo capitolo di una nuova storia ziam, sulla ship tra zayn e liam dei one direction. se vi va di leggerla e darmi un parere ve ne sarei grata. ovviamente continuerò ad aggiornare soprattutto questa!
grazie 🍂
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Segreto || Gonzalo Villar & Borja Mayoral
Fanfiction"Mi sono innamorato" butto fuori sedendomi. "E chi è la fortunata?" chiedono loro in coro. "Il fortunato" preciso spazientito, vedendoli esultare in silenzio e non riesco a trattenere un sorriso. "Io mi sono innamorato di Gonzalo Villar" Borja M...