Prologo - Le Scelte Non Saranno Sempre Corrette

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“Legoshi ti prego accetta la mia proposta di matrimonio, io ti amo. Ti ho sempre amato e mai avrò intenzione di smettere di provare questi sentimenti per te”, disse Haru sinceramente. I due ragazzi stavano camminando per strada e Legoshi, sentendo quelle parole provenire dalla bocca di Haru, iniziò a scodinzolare e si fermò immediatamente in mezzo alla strada, mentre Haru percorreva altri piccoli passi in avanti creando una distanza tra loro due.

“Haru, tu sei l’animale più premuroso di qualunque altro. Sei semplicemente fantastica e devo ammetterlo anche abbastanza piccolina. ”. A quel punto Haru un po’ offesa esclamò: “HEY! sarò anche piccola, ma ho un cuore anch’io; seppur piccolo, il mio amore per te è davvero molto grande, persino più di te!”.

Il mercato nero è stato apparentemente smantellato già da qualche mese, il centro città dovrebbe essere sicuro. Sembra che i carnivori abbiano imparato, dopo la cattura di Melon, quanto spaventosi siano i loro istinti e, mettendosi nei panni di un debole erbivoro, hanno provato compassione per loro apprendendo che cosa fosse la paura. Si sono avvicinati gli uni con gli altri facendo sì che si creasse una società coesa. Il divario che si era creato sembra non esistere più.

Dopo quella vicenda, chiunque abbia partecipato a quella sera, ha mantenuto un forte legame di amicizia.

Louis Il famoso cervo rosso è diventato presidente del conglomerato delle corna, dopo il tragico incidente che ha portato alla perdita di suo padre. Ormai lui è diventato nobile, con l’eredità del padre vive una vita agiata, è diventato l’esemplare perfetto, quello di rango più alto di tutta la specie dei cervi rossi e anche quello con più autorità in tutta la città.

Juno era rimasta al Cherryton per gli studi, lasciando perdere la relazione con Louis, facendolo così rimanere nelle mani della sua reale moglie designata da Oguma, Azuki. Erano prossimi al matrimonio.

I leoni dello Shishigumi erano rimasti incarcerati, Agata era molto triste, ma soprattutto molto giovane e non aveva ancora mandato giù l’amaro boccone della morte di Ibuki. Cercava di farsela passare con il sostegno di Dolph, stavano facendo una partita a scacchi, mentre tutti gli altri, annoiati e tristi, continuavano il loro soggiorno nella cella d’isolamento, quando la porta si spalancò.

I leoni si girarono tutti verso di essa e notarono che esattamente all’entrata sostava un’ imponente ombra. Questa si mosse, entrando in un fascio di luce fioca mostrando le sue sembianze. “LOUIS!” urlò con grande gioia Free. Agata buttò per terra gli scacchi facendo arrabbiare Dolph, che comunque aveva capito la sua felicità e non si era arrabbiato più di tanto. “Che strano vederti qui, cosa sei venuto a fare!? Ma poi come cavolo sei entrato!?”. Louis era estremamente calmo “So semplicemente parlare, non sono un mago” disse Louis con la sua consueta calma. “Smettetela di scodinzolare, mi fate venire freddo... .” Disse Louis, ma sapeva di non poterci fare nulla. “Come state ragazzi?” chiese il giovane cervo che continuò: “Vedo che qui non avete molto da fare”. Agata, che era il più eccitato in quel momento, rispose immediatamente esclamando un forte e sonoro "Ci si annoia da morire! ", accompagnato da tutto il gruppo dei felidi.

Louis prese in mano la situazione, essendo uno di poche parole, arrivò al punto molto velocemente, “Allora ragazzi, che ne dite di farvi un bel giro in città?”. Free, sentitosi preso in giro, rispose “Scusami Louis, noi non possiamo uscire! Che cosa stai blaterando?!”. Louis spalancò gli occhi “Beh sapete, ho pagato una cauzione per farvi uscire nell’immediato”, i sorrisi dei leoni stavano diventando incontrollabili, un po’ come le loro code “Cosa c’è non ve l’avevano detto? Cavoli ho rovinato la sorpresa, che sbadato. Vabbè, fate su le vostre cose e preparatevi, vi aspetta una bella chiacchierata”. La porta si richiuse dietro le nobili corna di Louis. Lo shishigumi stava gioendo e stava festeggiando. Louis aveva un'espressione strana che esprimeva un forte pentimento.

“Merda!” gridò Louis nella sua testa, come se stesse punendo se stesso. “Che cosa diamine ho appena combinato… ”.

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