Capitolo 9 -Cantiamo in coro la melodia del sostegno

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Era arrivata sera, Juno e Louis erano ancora insieme. “Anche questa cosa di oggi è stata una tua idea?”. Il litigio tra Haru e Legoshi sembrava quasi architettato da lui . “La loro discussione è stata puramente un caso, ne ho solo approfittato, ma non credere che io sia contento. ” La situazione stava rendendo molto triste Legoshi. Gli sembrava quasi che quel lupo stesse tornando come a quando si erano conosciuti, un debole lupo triste e impaurito di essere pericoloso. “Non ho chiesto ad Haru di allontanarsi, è stato tutto un caso, ma non riesco ad accettarlo così. Però…. Legoshi lo amo davvero” Juno era un po’ incredula, ma Louis aveva gli occhi molto lucidi, forse era davvero onesto.
Il numero 3 era stato pronunciato Haru si era girata, Legoshi era ancora lì “avrai sicuramente notato… La mia voce è debole” Legoshi cadde per terra, perse i sensi. Aveva raggiunto il limite e non riusciva più a pensare. Haru lo guardò, fece un passo verso di lui, ma con gli occhi gonfi si girò nuovamente e continuò a intraprendere passi brevi e lenti. Era qualcosa di unico, un colpo di fulmine per uno, un’opportunità per l’altra. Una visione di un futuro migliore è sempre stata utopistica, Perché? Legoshi è lì per terra, non ha la forza di alzarsi, gli artigli graffiano il marciapiede cercando di scaricare del dolore. Fu un istinto proveniente dal cuore, una cosa lancinante, tutto il dolore uscì in quel momento “UUUUUUU!!!” Tutta la città drizzò le orecchie e guardarono la luna, le macchine si fermarono, la città fece rimbombare quel suono. “Juno cos’è sta-” venne interrotto da Juno rapidamente. “No non può essere. Louis vieni dobbiamo andare! ” Louis non capiva “Cosa int-” era tardi “LOUIS ANDIAMO!”
Era nel letto, aveva appena assunto le medicine, si stava addormentando, ma quel suono lo trattenne. Si affacciò alla finestra, le sue squame si gonfiarono, stava ricordando. Prese la giacca e seguì il suono, non poteva ignorarlo.
I canidi della 701 si erano riuniti a casa di Jack stavano festeggiando per il loro diploma, ma all’udire di quel suono, si guardarono esterrefatti, la loro felicità era scomparsa, si guardarono negli occhi e anche loro iniziarono ad ululare dalla finestra. “Non possiamo stare qui fermi, so di chi è questo ululato. Venite dobbiamo andare.”
Presto tutti questi amici erano riversati in strada, alcune persone stavano correndo, seguendo quel magnifico e puro ululato. Legoshi prese fiato nuovamente, questa volta le lacrime gli impedivano di aprire gli occhi “UUUUUUU!!!” Arrivarono tutti, Legoshi era circondato da persone, in preda al panico stava tremando e continuava ad ululare “Fateci passare!” “Allontanatevi tutti un passo indietro!” “Legoshi!!” Tante voci che chiamavano il suo nome e chiedevano la distanza gli si avvicinarono “Legoshi cosa stai facendo stai spaventando tutti!”. Cercò di calmarlo Miguno invano, Collot gli aveva appoggiato Voss sulla spalla per pettinargli il pelo. “Legoshi cosa è successo? Raccontaci”. Jack stava per mettersi a piangere, non aveva mai sentito un ululato che trasmetteva così tanta sofferenza, ma lui non parlava. “Legoshi so che hai gli occhi chiusi, sono Durham, vieni con me andiamo a casa mia! Possiamo parlarne! ” Provò ad alzare Legoshi, ma era pesante quanto un macigno. Era il turno di Juno . “Lo sai che non mi piace vederti così Legoshi ,hai combattuto tanto, perché sei qui per terra?!”. Non l’aveva minimamente calcolata. Le speranze erano perse.
Le persone intorno erano spaventate, alcune seriamente terrificate, altre disperate dalla angosciante compassione. L’ultima persona si fece avanti: “Lasciatemi parlare”, nel frattempo erano arrivati dei giornalisti . “Legoshi sei diventato un Beastar, sono molto contento di questo. Molto probabilmente so che cosa è successo in questo posto adesso… ” Legoshi continuava a fissare il pavimento “Dammi la mano, ti porto via di qui.” Legoshi strinse forte la mano spalancò gli occhi e urlò “FERMO!”. Tutti smisero di provare ciò che stavano sentendo e si concentrarono sulla scena. I giornalisti avevano le telecamere puntate sul Beastar e su Louis. “Ululate con me. TUTTI!” Si guardarono negli occhi, sguardi accesi si stavano interrogando tra di loro “Noi? Ma non siamo canidi! ” Legoshi non aveva orecchie “Tutti sanno urlare una U! Vi chiedo solo questo favore. Non voglio altro, da domani il vostro Beastar si ritirerà per 3 giorni.” Aveva cominciato nuovamente a guardare verso il basso e a singhiozzare. Improvvisamente una voce di fronte a lui si accese “UUUUUUU!!!” Era Louis che stava ululando, non poteva credere ai suoi occhi. Cominciò Juno, la seguirono tutti gli amici canidi di Legoshi “UUUUUUU!!!” I canidi intorno seguirono, era un coro unico. C’erano talmente tante persone che anche i non-canidi si misero ad ululare. Le persone che stavano guardando il telegiornale decisero di unirsi. Tutta la città stava ululando per Legoshi. Ben presto tutto il mondo stava ululando per Legoshi, la terra tremava di dolore.
Haru si era nascosta in un vicolo lì vicino, non era molto lontano dalla folla. Lei non ululava, lei piangeva dalla disperazione. Aveva sbagliato fino ad adesso, non avrebbe dovuto perseverare con questa storia amorosa, fin da quando aveva capito che gli istinti dei carnivori erano pericolosi, avrebbe dovuto allontanarsi da Legoshi, ma l’amore è un sentimento che rende ciechi, non ha capito il perchè, ma continuava perché era innamorata! Ora tutta la città sta aiutando Legoshi, nessuno sta aiutando lei, quella che ha sbagliato di più alla fine è quella che riceve meno attenzioni, d'altronde lei era solo una semplice coniglietta indifesa, come lo sarà per sempre.
Accompagnata da quel coro Haru si incamminò, ma non andò a casa di Legoshi, bensì dai suoi genitori. “Haru che cosa ci fai qui è tardissimo! ”, chiese suo padre particolarmente preoccupato. “Papà.. Mamma… fratelli e sorelle...”. Tutti guardarono Haru “Da oggi la mia vita è cambiata nuovamente, tornerò a stare da voi.”; chiesero di Legoshi. “Non voglio parlarne, sono stata un’idiota.” Il padre tentò di fermarla “Haru ferma!” Haru corse in camera sua “LASCIATEMI IN PACE! ”

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