Capitolo 12 - Chi si cela dietro quella pelliccia?

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Da quanto tempo Legoshi non vedeva la scuola, tanti giovani ragazzi avevano iniziato a frequentare l’istituto. Le cose sembravano essere tornate ai buoni vecchi tempi.
Si poteva intravedere la porta che il Senpai Riz aveva sfondato per concludere la sua aggressione sul povero Tem. In lontananza vide anche alcuni membri del club di teatro, in particolare il dipartimento d'arte: “Più tardi andrò a salutarli. Nonno andiamo in segreteria, dobbiamo mostrare il mandato”. Gosha era affascinato dalla scuola .“Legoshi hai davvero studiato qui? Che scuola bellissima!”. Rimase per un po’ immobile a guardare i corridoi e si decise a camminare insieme a Legoshi verso la segreteria.
“Abbiamo un mandato per indagare su Kenshin, sono Legoshi, lupo grigio, ex studente di questa scuola, Beastar della città. Qui c’è il mio distintivo.”. La segretaria si mise gli occhiali :“Ah Legoshi Legoshi, che piacere rivederti! Sta procedendo bene il tuo futuro! Dimmi Louis ti ha aiutato per scalare i ranghi politici?”. Perche mai avrebbe dovuto parlare di Louis? Non c’era alcun tipo di motivo logico, ma Legoshi non ci fece caso “Sono ancora in contatto con Louis, ma non c’entra nulla con tutto questo. Ora devo recarmi in sala Habitat per le indagini. Buona giornata!”. Se ne andò e Gosha lo seguì.
Dovevano andare nei seminterrati, alcuni lupi grigi stavano scendendo le scale e Legoshi decise di seguirli.
Quanti ricordi anche per quelle scale, tanti suoi vecchi amici gli ritornavano in mente. Rimase forte e non cedette alle emozioni.
La sala degli habitat era una salone circolare nel quale c'erano diverse porte che separavano in stanze tutti i vari habitat. La stanza dei lupi era esattamente di fronte alle scale. "Legoshi devo venire con te? Io non sono un lupo non so se posso entrare…"; il nipote cercò di rassicurarlo. "Nonno sei un Beastar! Hai tutto il diritto di entrare, è per il bene della città ricordati".
Legoshi prese in mano la maniglia e aprì la porta. Nella stanza svariati adolescenti stavano seduti sulle panchine ad osservare la luna. Quel giorno di due anni fa Legoshi era seduto sulle panchine, esattamente come tutti quei giovani, li capì che anche lui poteva essere felice, aveva conosciuto Haru, la ragione per la quale lui è diventato forte.
"Ciao a tutti! Sono qui per indagare su Kenshin, chiedo gentilmente a tutti coloro che conoscevano come me questo ragazzo, di seguirmi" Nessuno inizialmente si mosse. Erano tutti concentrati su Legoshi.
Dopo un minuto di silenzio si alzarono 3 lupi maschi: Il primo era Tojiru migliore amico di Kenshin, il secondo Tsunagu il compagno di stanza e il terzo Himitsu il compagno di classe.
Si alzarono lentamente, Legoshi fece loro gesto di uscire e andarono tutti insieme nell'ufficio del preside. Nessuno fece uscire una singola parola dalle proprie bocche. Legoshi aprì la porta e fece entrare i 3 giovani ragazzi, avevano tutti la stessa età.
Gosha era di fianco a Legoshi per poterlo aiutare, effettivamente lui non aveva mai affrontato un discorso privato tra 3 persone, ma d'altronde era cambiato abbastanza per potersi permettere di essere tranquillo; infatti Legoshi iniziò a parlare. “Cari ragazzi vi dichiaro generosamente la mia gratitudine nei vostri confronti proprio perché ora state collaborando per far sì che il vostro amico possa tornare sano e salvo alla vita normale, non mi ci vorrà tanto, continuate a fare i buoni amici e compagni e prometto che Kenshin sarà qui in una settimana sempre che non gli sia successo nulla di brutto.” I ragazzi sembravano particolarmente a loro agio, non erano agitati, anzi era tutto il contrario!
Legoshi chiese chi dei tre avesse voluto parlare per primo, Tojiru si alzò e si inchinò diligentemente: “Buongiorno signor Beastar!”. Legoshi non aveva mai sentito nessuno rivolgersi a lui con così tanta autorevolezza. “Sono il migliore amico di Kenshin, mi chiamo Tojiru. Io e Kenshin eravamo molto legati.” Dopo la presentazione Legoshi parlò: “Dimmi Tojiru, Come trascorrevi il tempo con Kenshin?” Tojiru rispose subito: “Vede di solito stavamo insieme nelle serate, ci sedevamo nel giardino dell’istituto, spesso guardavamo le forme delle ragazze...” Legoshi rimase un attimo immobile, ma tuttavia stava parlando con degli adolescenti che avevano gli ormoni a mille. “Hai altro da aggiungere?”, chiese infine Legoshi e un no fermo chiuse il discorso tra lui e Tojiru.
Venne il turno di Tsunagu. “Ciao Il tuo nome è?”, Tsunagu si presentò e la domanda fu esattamente quella che Legoshi pose a Tojiru .“Vede essendo compagni di stanza ci conosciamo molto, passiamo tutta la notte insieme e ci scambiamo spesso dei segreti intimi molto nostri, Kenshin è particolare, ma è un ragazzo d’oro, a lui piace molto uscire dalle regole, ma non esagera mai, è comunque molto composto.” I segreti non erano buoni per le indagini, ma poteva rispettarli. “Grazie mille Tsunagu, puoi rimetterti a sedere.”
Era il turno dell’ultimo lupo. “Ciao tu saresti?”, chiese Legoshi gentilmente. Il lupo non aprì bocca. “Ho bisogno di sapere chi tu sia, altrimenti ti porto in questura, fidati io sono più buono di quei cagnacci dei poliziotti, su andiamo dimmi, quale è il tuo nome?” . Il lupo ci ripensò e iniziò a parlare “I-Io sono H-Himitsu, sono un compagno di c-classe di K-Kenshin, io e lui andavamo s-sempre in città il f-fine settimana.” Balbettava parecchio, lui era il più agitato di tutti. “Ciao Himitsu, senti la domanda è sempre la stessa, sono tutto orecchie!” Himitsu esitò per un secondo. “Io e Kenshin nei fine settimana andavamo sempre in città, sempre sulla sera tardi”. Legoshi lecitamente chiese lo scopo delle loro uscite, ma Himitsu rimaneva molto vago sull'argomento. Non aveva approfondito nulla e sembrava non voler continuare.
"Ho capito, grazie di tutto ragazzi venite vi accompagno nuovamente nella stanza degli habitat, se siete in ritardo per delle lezioni vi giustificheró io." Gosha non aveva fiatato, era esterrefatto dal comportamento di Legoshi. Era stato impeccabile.
Legoshi però dentro di sé sapeva che non aveva risolto nulla, erano venute fuori solo informazioni neutre. Aveva aperto la porta della stanza degli habitat. "Prego ragazzi entrate"; fece entrare prima Tojiru e poi Tsunagu, mise una mano, sulla spalla ad Himitsu. "Fermati, devo ancora chiederti qualcosa."

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