Capitolo 20 - Il singolo sentimento luminoso

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"Come hai potuto farmi questo? " Azuki era seduta sulla scrivania di Louis, a quanto pare aveva infranto il giuramento che qualche settimana fa i due si erano stretti "Azuki non so cosa dire, non volevo tu scoprissi tutto questo. " non lo fece parlare "Perché hai fatto questo? Ti avevo chiesto solo una cosa, non volevo che tutto ciò accadesse perché quei dannati gatti ti avevano portato fuori strada già anni fa..." Le scuse erano inutili, ormai sapeva anche lui che prima o poi sarebbe dovuto accadere. Questa farsa non poteva andare avanti così tanto a lungo.
"Non posso essere perdonato. Né tanto meno chiedo di esserlo. Sono andato contro le decisioni che mio padre adottivo aveva preso per me. Non sai per me quanto sia doloroso ora averti qui di fronte sapendo che mio padre aveva previsto il nostro matrimonio… " Prese una pausa, stava iniziando a piangere "Tu saresti dovuta essere la mia compagna, nonostante tu in realtà non abbia fatto nulla per ottenermi. Tu mi avresti avuto in ogni caso, e questa cosa in realtà a me non stava bene, non mi sta bene tutt'ora… Mi avresti avuto in modo non corretto, solo per ottenere un'eredità che non sarebbe dovuta spettare a te, soprattutto perché io non ti ho mai veramente voluta. " Azuki era molto sconcertata, ma Louis continuò: "Non ho mai avuto nessuno che potesse prendere delle decisioni per me, ho imparato a prenderle da solo, ho imparato ad essere forte nonostante il mio sia un genere debole, ero diventato talmente insensibile che non potevo più provare cosa fosse veramente la felicità. Solo un lupo capì davvero come io realmente fossi, solo per un lupo ho sacrificato il mio stesso corpo, il mio stesso sangue per far sì che potesse essere felice. Perché ogni qualvolta io lo vedevo felice, per me voleva dire aver raggiunto un traguardo. Ho reso felice una persona che per tutta la sua vita ha vissuto nell'oscurità, per paura di spaventare la società. Ora è lì a fare il Beastar davanti a tutta la città e stasera lo festeggeranno. Festeggeranno per tutto quello che io ho organizzato per lui. " Azuki sembrava stesse capendo, Louis aveva ancora tanto da dire "Esatto, Kenshin e Yukue, i due ragazzi spariti, sono stati degli ottimi attori, li ho ingaggiati io personalmente. Ho chiamato io il cherryton. Himitsu, Tsunagu, hanno coperto Kenshin in modo tale che lui potesse rimanere all'interno della scuola senza saltare le lezioni. Quei due ragazzi non sono mai diventati degli spacciatori, quelle gang mafiose non hanno mai abusato di loro, e loro stesse non avevano mai ripreso il loro commercio, era tutta una messa in scena. Il mercato nero è stato costruito e ideato da me, la carne non è vera, è solo cartone insaporito. I carnivori al loro interno non attendevano i loro filetti di carne, ma bensì facevano solo scena. Tutta la città è consapevole di questa azione. Lo dirò una volta per tutte. Io sono innamorato di Legoshi, perché è stata l'unica decisione per la quale sono stato felice pensando a me stesso. Stasera tutta la città lo acclamerà, sarà felice per l'ennesima volta, sempre per mano mia. Quando lo saprà vedremo cosa dirà. Sai come sono fatti i canidi. " Azuki era stata in silenzio fino ad adesso, aveva ascoltato ogni minima parola di Louis: "Louis, o meglio Presidente, capisco perfettamente le tue intenzioni. E’ vero tuo padre mi ha scelto tramite ereditarietà, non sarebbe mai potuto essere un amore sincero anche perché ci siamo frequentati sempre poco, anche per la differenza dei nostri lavori, potevamo vederci in poche occasioni. Stasera sarò presente, tiferò per te Louis. L'amore che provi per quel lupo è molto più legittimo del nostro rapporto. Hai pianificato tutto fino ad adesso, porta a termine il tuo sogno, non esitare a raggiungere la felicità, tuo padre sarà sempre contento. Guarda a proposito di tuo padre. Lui mi insegnò una cosa… " Louis venne attratto dall'oggetto che Azuki aveva tra le mani "Questa era la calcolatrice di tuo padre no? Ci teneva tanto, valutava il suo rapporto con le persone tramite calcoli numerici. Questo lo sai bene anche tu, hai testato sulla tua stessa pelle questo metodo. Ora vorrei fare una prova… " Azuki iniziò a digitare alcuni numeri sulla calcolatrice e gli mostrò il primo risultato. La calcolatrice segnava 356291. "Questo è il valore numerico del nostro rapporto. Ora fammi valutare quello tra te e il tuo Legoshi. " Riprese a digitare, ci impiegò più tempo del dovuto. Una volta finito, fece una smorfia molto confusa e ricominciò a fare i calcoli. Si assicurò che fosse tutto corretto ma il risultato fu sempre uguale, a quel punto glielo mostrò "Questo risultato non era forse quello uscito tra te e tuo padre? " Azuki mostrò lo schermo della calcolatrice a Louis. C'era scritto *ERROR*. Louis non poteva crederci, i ricordi di suo padre riaffiorano e cominciò a versare lacrime felici, suo padre non aveva mai sbagliato con quella calcolatrice, forse ci sarebbe stata una possibilità, doveva solo crederci. "Louis ti auguro il meglio,. Stasera trasmetti tutto il tuo piano e tutta la tua dedizione a quel ragazzo, ti vorrò vedere sorridere. Buona fortuna" Azuki lasciò delicatamente la calcolatrice sulla scrivania e lasciò successivamente l'ufficio.
Louis guardò ancora la calcolatrice, sconcertato da quello che era appena successo. Azuki non avrebbe mai dovuto scoprire questa cosa, sarebbe stato deleterio per il lavoro che suo padre Oguma aveva svolto, eppure i calcoli non tornavano. Azuki aveva capito la situazione perfettamente, aveva appreso i sentimenti di Louis e anche lei era consapevole del fatto che tra loro due non c’era tutto questo gran feeling.
Lo aveva spinto a fare quello che voleva, o almeno quello che lo avrebbe reso felice, ora Louis è più motivato che mai: "Posso farcela. Ora vedo una luce!”

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