Capitolo 19 - Sarebbe successo, ne ero consapevole

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Le domande erano ancora tante, ma non riusciva a darsi una risposta. A quanto pare il Cherryton e la famiglia di Yukue avevano già dato la notizia del loro ritrovamento. Kenshin aveva l’odore di Louis addosso, e tutto d’un tratto Louis è sparito.
Non c’era tempo, bisognava cercarlo e ovviamente trovarlo, ma come qualche settimana fa l’interfono cittadino interruppe la routine del giovane lupo: “GENTILI CITTADINI E CITTADINE, STUDENTI E STUDENTESSE, BAMBINI E BAMBINE. IL BEASTAR DELLA NOSTRA CITTÀ E’ RIUSCITO A RISOLVERE I CASI DI BEN DUE SCOMPARSE! ABBIAMO DECISO QUINDI DI FESTEGGIARE QUESTO AVVENIMENTO CON UNA CERIMONIA DI PREMIAZIONE PER L'INTENSITÀ DEL LAVORO SVOLTA DAL BEASTAR LEGOSHI. TALE CERIMONIA SI SVOLGERÀ NELLA SERATA DI DOMANI. IL BEASTAR DOVRÀ’ ESSERE PRESENTE. BUONA GIORNATA A TUTTI. LODE AL BEASTAR!” La città fece un grandissimo urlo di vittoria, erano tutti felici e l’artefice di questo era Legoshi. “Va bene alla cerimonia ci andrò. Inizierò a cercare Louis subito dopo questa festa. Per ora mi riposerò per arrivare alla festa lucido!”
Si prese la giornata libera e uscì andando in giro per la città cercando qualche svago momentaneo per poi ritornare di sera.
“Un grande cammino può essere caratterizzato da diversi tipi di passi: ci sono quelli corti, i passi di quelli che sono insicuri e che hanno paura di cadere; ci sono invece quelli grandi, per quelli che invece sono molto sicuri di se stessi ma che involontariamente si ritrovano a saltare degli step molto importanti; non possiamo però dimenticarci dell’esistenza dei passi falsi, quelli che permettono ad una persona di cadere, di inciampare sulla propria vita o anche possibilmente su quella degli altri. Servono per far trovare la forza necessaria per affrontare la tanto temuta realtà a qualsiasi individuo.
La vita di Legoshi è stata un percorso composto da tanti piccoli passi, la sua crescita è stata davvero molto impervia. Uno che aveva paura persino della sua stessa ombra nonostante fosse un carnivoro, tuttalpiù ibrido. Mi impegnerò, farò del mio meglio per averlo al mio fianco, lo ho già reso più di una volta felice, e anche lui ha fatto felice me di conseguenza. Quelle sue zanne mi hanno cambiato la vita e...“ venne interrotto da qualcuno che bussò alla porta “STAVO PROVANDO!!! AVANTI CAVOLO!!!” Juno entrò molto lentamente “S-Scusami non volevo interromperti, so quanto per te sia importante questa ultima recita. Tu stai bene?” Louis si calmò all’istante “No Juno, per la prima volta sto veramente temendo che qualcosa vada storto...” Juno cercò di tranquillizzarlo. “Domani andrò a lavoro, è da troppo che lascio la corporazione in mano a quei mici. E’ il momento di riprendere un po' le redini, Legoshi non si aspetterà mai che io domani andrò a lavoro. Torno verso casa ti saluto e grazie per la compagnia di oggi!” Louis scappò molto velocemente. Juno sorrise “Quando vuoi qualcosa sei sempre così testardo da portarla in fondo fino alla fine. Sei proprio come Legoshi...”
Il giovane cerbiatto dopo tanti giorni tornò a casa sua, era esattamente come quando aveva smesso di frequentarla, Azuki però era lì dentro “Dove sei stato tutti questi giorni amore?” Lei era la cosa che meno si aspettava di poter incontrare “EHM VEDI…. VEDI EHM… *cough* *cough* ” tossì per prendere un pò di tempo “Un mio amico è stato male, aveva bisogno di cure, i suoi genitori non c’erano più e suo nonno era anch’egli malato… ho pensato bene di assisterlo.” Azuki lo guardò perplessa “Mh va bene, vieni a dormire caro? Dato che non ci sei da tanto possiamo riprovare a combinare qualcosa… Sai ho la serata libera e domani mattina sarò in giro per la città...Che ne dici?” Louis non sapeva più cosa fare, Azuki aveva iniziato a toccare parti importanti di lui con la sua mano. Louis non reagiva, non si stava eccitando.
“Proviamo ad andare a letto di nuovo vieni! ” Azuki si spogliò completamente e aiutó anche Louis a compiere la medesima azione. Lo prese per il braccio e lo trascinò a forza nel letto “Baciami amore” Le labbra dei due cervi si toccarono, Louis non chiuse gli occhi, non stava provando sentimenti e Azuki questo lo stava capendo. “Che cosa ti prende amore? ” Louis non sapeva veramente che cosa dire, non stava sorridendo, non era felice in quel momento: “Va bene non c’è problema, ci vediamo domani sera. Domani mattina partirò presto… Buonanotte.” Che strana esperienza “Buonanotte Azuki...”
La notte tra quesiti e dubbi passò molto lentamente, ma era ormai ora di andare a lavoro, il gruppone dei felidi accolse nuovamente il presidente Louis all’interno dell’azienda, erano tutti molto silenziosi. Anche questo era un grande punto di domanda per Louis. Entrò nel suo ufficio per sistemare i suoi documenti “Come hai potuto farmi questo amore...”

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