CAPITOLO 2: Ordine

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Delfina pov's.
Sono in macchina con Remus che mi è venuto a prendere alla stazione.
- Allora, con tutto quello che è successo non mi hai spiegato ancora se la pozione Antilupo fatta da me funziona.-
- Funziona e ha un sapore fantastico, ne hai delle altre?- chiese.
- Si, sia al cioccolato che alla vaniglia, ne hai in abbondanza per una cosa come due anni.- dissi ridendo seguita da lui.
Ci fermammo davanti a delle villette a schiera.
Tra queste però mancava la numero dodici.
Dovetti leggere un biglietto e appena memorizzato il tutto comparve la casa.
Entrammo e subito andai in salotto per salutare mio padre.
- Papà!- esclamai saltandogli addosso.
- Miss. Black- disse lui ridendo.
- Mi sei mancato così tanto.- dissi.
- Ma se ci siamo visti una settimana fa.- disse.
- Lo so ma tu mi manchi sempre.- e gli diedi un bacio.
Dal mio rientro da scuola passarono circa tre giorni.
Remus mi chiamò in salotto dove c'era papà tutto serio e questo capitava una volta all'anno.
- Allora Delfina, abbiamo riunito un associazione per combattere contro Voldemort, vorremo rendere questo il quartier generale, a te andrebbe bene?- mi chiese.
- Certo, se possiamo fare qualcosa per combattere contro al senza naso allora facciamolo. Comunque voglio partecipare anche io.-
- È pericoloso.- tentò Remus.
- Avete visto cosa sono in grado di fare. Sono la migliore del mio anno, faccio incantesimi che non sapreste fare nemmeno voi. Direi di meritarmelo.- dissi.
- Va bene. Ma devi stare attenta. Comunque devo chiedere a Silente, è lui il capo.- disse papà.
- Meraviglioso.- dissi eccitata, sapevo che Silente non mi avrebbe detto di no.
Quella sera avevo dimenticato di insonorizzare la stanza.
Stavo sognando la morte di Cedric poi quella di mamma e infine quella dei miei genitori.
È stato orribile.
- Sei stata tu.-
- È colpa di un essere inutile come te se sono morta.-
- Come fai a guardarti ancora in faccia sapendo di averci ucciso?-
- Fai schifo!-
Io intanto mi ero rannicchiata a terra con le mani sulla testa mentre loro continuavano a dirmi quello.
Mi svegliai urlando scoprendo che erano accorsi in camera mia anche papà e zio insieme a Kreacher.
- Stai bene?- chiese mio padre.
- Si... Si non vi preoccupate. Tornate a dormire.- dissi facendo un sorriso tirato.
Anche se titubanti uscirono dalla stanza.
Vedendo che ormai erano le 6:30 e non sarei più riuscita a dormire mi misi a scrivere una canzone.
Una volta finito il testo mi vesti dato che ci sarebbe stata una riunione dell'ordine e scesi le scale per fare colazione.
Finita colazione presi la chitarra l'accordai e iniziai a suonare qualche accordo.
In cucina in quel momento non c'era nessuno quindi iniziai a cantare.
"Cammino per la mia città ed il vento soffia forte
Mi son lasciato tutto indietro e il sole all'orizzonte
Vedo le case, da lontano, hanno chiuso le porte
Ma per fortuna ho la sua mano e le sue guance rosse
Lui mi ha raccolto da per terra coperto di spine
Coi morsi di mille serpenti fermo per le spire
Non ha ascoltato quei bastardi e il loro maledire
Con uno sguardo mi ha convinto a prendere e partire
Che questo è un viaggio che nessuno prima d'ora ha fatto
Alice, le sue meraviglie e il Cappellaio Matto
Cammineremo per 'sta strada e non sarò mai stanca
Fino a che il tempo porterà sui tuoi capelli il bianco
Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Restiamo un po' di tempo ancora, tanto non c'è fretta
Che c'ho una frase scritta in testa ma non l'ho mai detta
Perché la vita, senza te, non può essere perfetta
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che ho paura di sparire
E il cielo piano piano qua diventa trasparente
Il sole illumina le debolezze della gente
Una lacrima salata bagna la mia guancia mentre
Lui con la mano mi accarezza in viso dolcemente
Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette
Voglio arrivare dove l'occhio umano si interrompe
Per imparare a perdonare tutte le mie colpe
Perché anche gli angeli, a volte, han paura della morte
Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Corriamo via da chi c'ha troppa sete di vendetta
Da questa Terra ferma perché ormai la sento stretta
Ieri ero quiete perché oggi sarò la tempesta
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più
Prima di te ero solo un pazzo, ora lascia che ti racconti
Avevo una giacca sgualcita e portavo tagli sui polsi
Oggi mi sento benedetto e non trovo niente da aggiungere
Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere
Ero in bilico tra l'essere vittima, essere giudice
Era un brivido che porta la luce dentro le tenebre
E ti libera da queste catene splendenti, lucide
Ed il dubbio o no, se fossero morti oppure rinascite
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più sparire
Ah, ah, ah, ah
Ah, ah, ah, rai, rai, rai, ra-ah
Quindi Marlena torna a casa che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa che ho paura di sparire"

Suonai l'ultimo accordo e mi girai trovandomi quello che dovrebbe essere l'ordine al completo.
- Oh, scusate, stavate aspettando me?-
- Non si preoccupi signorina Black, ascoltare le sue canzoni è sempre bellissimo.- si complimentò il preside.
- Oh, ehm grazie.- dissi imbarazzata.
L'ordine infine prese posto.
Riconobbi la McGranitt, i Weasley maggiorenni usciti da scuola, il mago della coppa del mondo, i Diggory, Hagrid e poi malocchio.
La gli puntai le mani contro.
Tutti si chiedevano il perché ma in quella stanza solo Silente,mio padre, Remus e i professori conoscevano i miei poteri.
- Delfina, sta calma, non fare cose affrettate.- disse Silente.
- Mi dovrebbe conoscere professore, non attacco se non mi attaccano ma è giusto una precauzione, in quale scompartimento del baule era rinchiuso?- chiesi.
- Settimo scomparto.- e detto questo lo feci passare.
Gli altri intanto mi guardavano interrogativi.
- Perché lo hai fatto?- mi chiese quello che avevo capito si chiamasse Kingsley.
- Perché, sono stata torturata un anno intero l'anno scorso da una persona che sarebbe dovuto essere lui, non ci tengo ad altre sorprese.- dissi e vidi tutti guardarmi con tristezza bha.
- Pa' gliel'ho hai già chiesto?-
- No volevo farlo ora.- disse lui
- Allora professor Silente, Delfina voleva entrare a far parte dell'ordine.- disse
- Non vedo quale sia il problema.- disse Silente.
- A che ci servirebbe una ragazzina se non ha nemmeno i G.U.F.O.- disse Moody.
- Mi scusi ma penso di avere tutte le carte per entrare a far parte di quest'ordine.- gli risposi.
- Oh andiamo saprai fare un exspelliarmus e uno stupeficium.- rispose.
- Ma davvero?- chiesi con fare di sfida.
- Adesso ti faccio vedere gli exspelliarmus e gli stupeficium.- dissi.
La McGranitt mi guardava orgogliosa e dopo un ok da silente iniziai il colpo di scena.
Iniziai a ruotare le mani e creai una maestosa fenice di fuoco.
Nessuno parlava.
Rimossi le mani e un corvo d'acqua.
Di nuovo il movimento con le mani e
Un leone di fulmini e poi subito dopo un serpente di aria.
Senza perdere la concentrazione mi trasformai e diventai il mio bellissimo unicorno alato.
Nitrii e dal corno uscì un raggio arcobaleno che colpì una padella al centro e poi richiamai tutti i miei animali e ritornarono in me, mi ritrasformai.
- Allora, piaciuto l'exspelliarmus?- chiesi con un sorriso da prendere a schiaffi.
Tutti shoccati.
- Bene allora diciamo che è dentro.- disse Silente divertito.
- Come fai ad essere già un animagus a 15 anni?- chiese Shakebolt
- Veramente a 13 comunque so anche smaterializzarmi e cambiare corpo.- dissi trasformandomi in una Barbie umana e trasportandomi dall'altro lato della sala.
La serata passò a fare piani e qualche volta anche a scherzare.
Questo fu la mia entrata nell'ordine della fenice.



LA FIGLIA PERDUTA: IL RITORNO DEL LORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora