CITOLO 10:Natale a casa Black

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Narratrice pov's.
Quando la ragazza comparve all'interno del salotto trovò i ragazzi intenti a litigare.
- Dobbiamo andare al San mungo.- disse George.
- Non potete andare al San Mungo adesso.- rispose Sirius.
- Certo che possiamo se vogliamo. È nostro padre- protestò Fred.
- E come farete a spiegare che sapevate che Arthur è stato ferito ancora prima che l'ospedale avvisi sua moglie?- si intromise la ragazza fredda, cercando di mantenere la calma e la compostezza che appartenevano ai Black.
Tutti sbandarono, dato che non si erano accorti della sua presenza ma una volta che George si fu ripreso le rispose a tono.
- Che differenza fa?- chiese.
- Molta perché non volgiamo far sapere a tutti che Harry ha visione di cose che accadono a centinaia di chilometri da lui.- intervenne Sirius.
- Potremmo averlo saputo da qualcun'altro che non sia Harry.- disse Ginny.
- E chi per esempio?- chiese la ragazza corvina.
- Sentite, vostro padre è stato ferito mentre lavorava per l'ordine e le circostanze sono già abbastanza sospette senza che i suoi figli lo sappiamo due secondi dopo. Potreste danneggiare seriamente quello che l'ordine...- intervenne Sirius.
- Chi se ne frega dell'ordine!- gridò Fred.
- Papà sta morendo!- urlò George.
- Vostro padre sapeva quello che stava facendo e non vi ringrazierebbe se intralciaste i piani dell'Ordine!- disse Delfina alzando anche lei la voce ma facendola rimanere fredda come una l'asta di ghiaccio.
- Le cose stanno così, ecco perché voi non fate parte dell'Ordine, ci sono cose per cui vale la pena morire.- disse poi più calma la ragazza mentre riceveva sguardi orgogliosi dal padre.
Poi una lettera comparve grazie a Fanny.
- Papà è ancora vivo...Sto andando al San Mungo... Restate dove siete... Vi darò notizie appena posso...- lesse George.
Poi i ragazzi si posizionarono nel salotto tutti seduti sulle varie poltrone apparte Delfina.
- Io ho una cosa da fare, non posso riposarmi.- rispose agli sguardi curiosi degli amici.
Ritornò poco dopo con degli spartiti e delle pergamene.
- Che fai?- le chiese il padre dandole un bacio fra i capelli.
- Devo trovare un motivo valido secondo il quale il signor Weasley si trovava la sotto dato che non ci tengo a farlo finire ad Azkaban, e gli spartiti mi servono quando ho un blocco o per alleviare la tensione se no sarei capace di spaccare tutto, ora però mi metto a lavoro.- disse la ragazza che nonostante fosse stanca iniziò a scrivere alternandosi tra spartiti e pergamene.
Sirius rimase a guardare la figlia di fronte a lui, la quale le ricordava sempre di più Polaris, anche lei scriveva spartiti per alleviare la tensione.
I ragazzi si assopirono sentendo solo il rumore della piuma sulla pergamena che scriveva e cancellava ininterrottamente.
Alle cinque però tutti furono sull'attenti dato l'arrivo della signora Weasley.
- Guarirà.- disse e quella fu l'unica cosa che ascoltò la ragazza per poi ritornare con gli occhi sulla pergamena e riprendere a scrivere.
Poi il padre annunciò la colazione ma la ragazza non si mosse di una virgola.
- Non ho fame, mangerò quando avrò finito.- disse sventolando la mano, mentre la signora Weasley scrutava Sirius per cercare di capire cosa stesse scrivendo la ragazza ricevendo un segno di negazione da Sirius che sapeva solo per sommi capi ciò che la ragazza stava scrivendo.
Poi verso le nove i ragazzi furono spediti nelle stanze mentre Delfina era impegnata a scrivere la bella copia del discorso per il signor Weasley.
- Finito!- urlò e si accorse solo dopo aver alzato gli occhi dalla pergamena che era circondata da membri dell'ordine ordine della Fenice e si portò la mano dietro la nuca imbarazzata.
- Cosa signorina Black?- le chiese gentile Silente.
- Il piano per non fare finire il signor Weasley in galera.- disse la ragazza.
- Ma noi avevamo già un piano, avremmo detto che il signor Weasley aveva sentito un rumore ed era andato a controllare.- disse Moody.
- Si, e come farete a spiegare che lui ha sentito un rumore 4 piani sotto al suo ufficio?- chiese la ragazza con un sopracciglio alzato.
- Ha ragione.- disse Emmeline.
Poi la ragazza passò i fogli a malaccio e Silente che li lessero attentamente per poi spostare lo sguardo sulla ragazza agitata per la paura di non essere stata utile.
- Quindi tu mi stai dicendo che Arthur avrebbe sentito dei rumori fuori dal suo ufficio dal quale ancora non era uscito perché doveva terminare di compilare alcuni documenti. Questi rumori lo hanno messo in allerta e non vedendo nessuno pensò di esserseli immaginati ma subito dopo si sentirono altri rumori e vide il serpente, lo seguì cercando di attaccarlo al momento opportuno ma appena stava per catturarlo il serpente si accorse della sua presenza e lo attaccò. E tutto questo visto del quadro di Everard che ha chiamato i soccorsi appena visto quel serpente e l'uomo ad inseguirlo.- disse sbalordito Moody.
- Non va bene? Deve essere cambiato qualcosa?- la ragazza iniziò a parlare a vanvera preoccupata di non aver fatto abbastanza.
- È perfetto! Non ci sono punti che il ministero può usare contro di noi ma spiega tutti i fatti in modo molto dettagliato.- disse Silente.
Molly intanto si era alzata e aveva abbracciato la ragazza ringraziandola.
Per tutto il resto della riunione la ragazza ascoltò poco e niente dato che si parlava di turni di guardia e continuò a comporre le canzoni, fatto sta che alla fine della riunione aveva terminato di scrivere tre canzoni.
Silente e i restanti professori se ne erano andati ma gli altri erano rimasti curiosi di sentire le nuove canzoni di Delfina e scesero anche i ragazzi curiosi di ascoltarla.
Accordò per bene la chitarra e poi iniziò a suonare guardando dritto Harry negli occhi.
"È un mondo fatto per due
Come le confezioni dello yogurt
Dentro l'amore c'è una punta d'odio e viceversa
Che ti sei perso
Siamo così diversi nelle foto
Schizzi nell'acqua, è solo un gioco
"Vuoi la mia giacca, fa freddo in moto"
Salto nel vuoto, vieni con me
Guarda da qui le luci della città
E non capisco dove sia casa mia
Mi chiedevo se
Salto nel vuoto, vieni con me
Guarda da qui le luci della città
E mentre i taxi vanno via
Hai detto che eri solo mia
Mi chiedevo se
Vanno via tutti resti con me?
È un mondo fatto per due
Come le selle delle moto
Come le stelle se le guardi solo
Non è uguale senza di me
Guarda da qui le luci della città
E non capisco dove sia casa mia
Mi chiedevo se
Salto nel vuoto, vieni con me
Guarda da qui le luci della città
E mentre i taxi vanno via
Hai detto che eri solo mia
Mi chiedevo se
Vanno via tutti resti con me?
Vanno via tutti resti con me?"
Finita la canzone il ragazzo si alzò, le mise una mano sulla guancia e la baciò in modo molto appassionato, si staccarono solo per colpa di due colpi di tosse.
- È sempre mia figlia Potter.- disse Sirius mentre Remus si limitava a trucidarlo con lo sguardo.
- Questa la ho iniziato un po' di tempo fa però mi piace quindi l'ho terminata.- disse mentre tutti annuivano introno a lei.
"Io ti guardo
E qualcosa di te, non so cosa, mi mette a disagio
Il fatto non è che non mi piaci
E a te nessuno ha mai chiesto se io ti piaccio
Il mio problema è iniziato a Maggio
Devo andare a scuola ma non ce la faccio
E ora che ti fisso non posso avvicinarmi
E provo solo imbarazzo, non posso, mi alzo
Vado in camera mia, volo in un altro Stato
Lontano da mia madre che urla, vado lontano
Sdraiata sul letto, rivedo il mio film mai girato
In cui io sono diversa da così
Diversa da così, sono migliore
Ora chiudo le persiane pure se fuori c'è il sole
Mio papà crede sia presto per soffrire per amore
Ma è una frase banale, io sono altrove
La vita scivola dalle tue mani
Ma sarai in piedi anche domani
Troverai, troverai veramente un senso a questo niente
E quell'amore che ti meritavi
Sarà bellissimo domani
Troverai, troverai finalmente tutto il coraggio che ti serve
Mi fai schifo, non ti voglio
Di te non ho bisogno, io conosco il mio corpo
Fa freddo, mi copro, sei al primo posto delle cose che odio
Devo andare, ti lascio qui da solo
Tutto a posto, tutto a posto mica tanto
Io non piango ma perdo l'equilibrio e cado
Mi rialzo, è tutto a posto
Non voglio lasciarti vincere, anzi, non posso
Non mi servi tu, non mi serve il parere vostro
In nome del quale mi state con gli occhi addosso
Ora guardo il cielo e sembra un quadro di Rothko
E penso che dentro di me c'è qualcosa di rotto
Ed eri tu a farmi sentire un mostro
A farmi sentire sporca, a farmi sentire in colpa
Quella che eri una volta oramai è morta (quella che eri una volta oramai è morta)
Tanto a nessuno importa, tanto nessuno ascolta (tanto nessuno ascolta)
La vita scivola dalle tue mani
Ma sarai in piedi anche domani
Troverai, troverai veramente un senso a questo niente
E quell'amore che ti meritavi
Sarà bellissimo domani
Troverai, troverai finalmente tutto il coraggio che ti serve
Non sei un ragazzo che si è comportato male, no
Neanche un'amica sleale
Non è una stupida cotta adolescenziale
Non è una droga sintetica o naturale
Sono normale, giuro, sono normale
L'oroscopo mi ha detto che oggi è un giorno speciale
Voi non vi disturbate, tranquilli, lasciate stare
Per l'ennesima volta, io non ho fame, no grazie (io non ho fame, no grazie)
La vita scivola dalle tue mani
Ma sarai in piedi anche domani
Troverai, troverai veramente un senso a questo niente
E quell'amore che ti meritavi
Sarà bellissimo domani
Capirai, capirai finalmente che farsi male non ti serve"

LA FIGLIA PERDUTA: IL RITORNO DEL LORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora