CAPITOLO 16: Emergenza

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Ero in salotto a prepararmi una tisana dato che avevo un mal di testa allucinante, uno di quei mal di testa che mi si presenta quando sta per succedere qualcosa di brutto, per fortuna non c'era nessuno, erano tutti ognuno nelle proprie stanze, con mio padre non parlavo dal giorno dell'accaduto, lui provava a parlarmi ma mi aveva fatto molto male e per il momento ero troppo incazzata per non litigare di nuovo e non volevo succedesse di nuovo, volevo metterci una pietra sopra e ritrovare il nostro rapporto padre figlia.
Mentre stavo bevendo la tisana sento la porta della casa sbattere, poi i passi di gente che scendono le scale, mi affrettò ad uscire con la bacchetta in mano e la punto contro colui che è entrato in casa, senza curarmi del fatto che dietro di me ci fosse presente metà ordine della fenice.
- Identificati.- dissi severa davanti ad un Severus Piton che rispose.
- Sono Severus Piton, capocasa della casa serpeverde, professore di pozioni, non hai mai preso un voto più basso di eccellente nella mia materia ed ero presente quella volta in quel corridoio quando Malfoy ti fece il livido sul polso.- disse e io abbasai la bacchetta facendo segno agli altri di fare lo stesso mentre tutti mi guardavano cercando di farsi spiegare la storia di malfoy, ma non c'era tempo, se piton era lì ciò significava che qualcosa di grave stava accadendo.
- Cosa è successo professore?- chiesi mentre ci avviammo verso la sala riunioni.
- Potter e i tuoi amici...- borbottó e io lo invitai a continuare.
- Sono andati al ministero perché pensano che Balck senior sia rinchiuso nella stanza delle sfere e stia venendo torturato da Voldemort, per questo motivo ha deciso di catapultarsi al ministero insieme ad una banda di 15...- disse e io iniziai a tirare fuori tante di quelle imprecazioni che nessuno avrebbe mai potuto battermi.
- Dio, è una trappola, come fa il suo cervello bacato a non arrivarci?- chiesi e mi teletrasportai una felpa e subito me la misi mentre sentivo la risposta di mio padre.
- È preoccupato, se tu avessi visto me in quella situazione cosa avresti fatto?- chiese.
- A me non sarebbe successo perché io a differenza del tuo figlioccio quando mi danno un compito mi impegno al massimo per raggiungerlo e adesso se volete muovervi avremmo il culo di una decina di quindicenni da salvare.- dissi ma venni prontamente fermata da mio padre di nuovo.
- tu resti qui e non vai da nessuna parte...- disse era preoccupato ma mi dispiaceva, nessuno mi avrebbe fermata.
- Ci sono i miei amici la fuori, non ho intenzione di starmene qui con le mani in mano mentre voi potreste morire, mi dispiace ma non è una cosa che faccio, comunque se non partite adesso non arriverete mai in tempo, io cercherò di tenere la situazione a bada il più possibile.- dissi e loro capirono che mi sarei teletrasportata.
- Ma potrebbe...- riprovò mio padre ma lo fermai abbracciandolo.
- Non succederà niente, ti voglio bene papà sei il migliore.- dissi dandogli un bacio per poi dare un bacio a Remus, avevo quella sensazione che non svaniva anzi aumentava sempre di più, per poi svanire.
Pensai intensamente ad Harry e gli altri e mi ritrovai in una stanza di tribunale con al centro la pedana con un velo, i miei amici erano stati tutti catturati e c'era Harry con la profezia in mano ad un palmo dalla mano di Lucius, avevamo fatto tanto per non farla arrivare a loro, non gli avrei permesso di rovinare tutto.
- Non provare a dargliela Harry.- dissi fredda mentre avanzavo verso di loro, tutti mi guardarono stupiti e vidi nei loro occhi la speranza di farcela.
- Ma chi abbiamo qui, Delfina Balck, sai che non puoi praticare più la magia vero?- chiese deridendomi lucius.
- E allora perché ho appena fatto questo?- dissi attirando Harry con un incantesimo verso di me.
- Quando ci sarà casino rompila, nessuno deve sentire cosa dirà una volta che sarà rotta, è di vitale importanza, nessuno deve sapere cosa dice.- gli dissi all'orecchio per poi ricevere un segno di assenso.
- Adesso sei condannata a vita ragazzina.- disse Malfoy ridendo.
- Non se prima faccio uscire tutti voi allo scoperto.- dissi sorridendo malignamente.
- Io non credo proprio, Crucio!- disse una voce alle mie spalle che riconobbi come quella di bellatrix, vidi Harry che era stato messo in disparte, perfetto per un pò si sarebbero scordati di lui anche se io stavo soffrendo come un animale.
- Allora, abbiamo con noi un membro dell' ordine della fenice, perché non ci dici cosa dite in quegli incontri?- chiese mentre io cadevo sulle ginocchia dal male che stavo provando, cazzo, la Umbridge mi aveva fatto il solletico a confronto.
- Preferisco morire piuttosto che tradire l'ordine.-
- Forse non ci siamo capiti, dimmi dov'è la sede e cosa fate!- urlò istericamente dandomi un schiaffo.
- Mai, dovrai uccidermi, non venderò la mia famiglia a degli schifosi mangiatore.- dissi digrignando I denti mentre la potenza aumentava sempre di più iniziando a farmi urlare, porta miseria sentivo che avrei preso fuoco tra un po.
- Lascia stare mia figlia stronza!- urlò la voce di mio padre e subito vidi tutto l'ordine al completo mentre Bellatrix veniva scagliata dall'altro lato della stanza.
- Stai bene?- mi chiese Ninfadora alzandomi e portandomi dietro un pilastro.
Sputare un pò di sangue, concentrai le energie sul mio corpo e lo risanai sotto lo sguardo schoccato di Tonks.
- Benissimo...- dissi mentre mi rialzavo, avevo perso la bacchetta ma ciò non sarebbe importato anzi sarebbe stato anche meglio.
Poi iniziò una lotta intensa tra Bellatrix e Tonks.
- Allora nipotina, che dici al posto di sporcare il nostro nome perché non fai la stessa fine di Jame...- non fini che Tonks iniziò a controbattere incantesimi pesantemente.
- Andiamo davvero? Avada Kedavra!- disse provando a colpire Tonks con l'incantesimo della morte trovando però il mio scudo a bloccarlo.
- Non farai del male a nessuno oggi.- dissi sfidandola.
- Davvero, e se colpissi il tuo amato padre, sei troppo distante non riusciresti a fermarmi...- disse ridendo per poi iniziare a formulare l'incantesimo, andava tutto a rallentatore, la formula, la luce verde che usciva fuori dalla bacchetta e che andava in direzione del suo petto accanto a quello di Harry, dove dietro di loro c'era uno strano velo.
Anche Silente era arrivato ma io non me ne ero accorta, come nessuno si era accorto di quello che stava facendo bellatrix apparte Tonks che però essendo stata colpita da un altro mangiamorte era per metà incosciente a terra.
- Noooooo! - il mio urlo fece fermare tutti, tutti si accorsero di quel lampo di luce verde che si dirigeva verso mio padre.
Poi successe qualcosa, senti una forza sovrumana impossessarsi di me, questa energia esplose come una bolla, corsi verso mio padre in una velocità inaudita, mi frapposi fra lui e l'incantesimo, lo bloccai, lo deteriorai stupendo tutti, poi allargai le braccia e tutti i mangiamorte presenti nella stanza furono sbalzati alle pareti, tranne bellatrix, che era riuscita a procurarsi solo qualche taglio, poi la vidi correre via, e io la insegui, me l'avrebbe pagata, aveva quasi ucciso mio padre, non lo avrei perdonato neanche a Merlino questo.
- Stronza!- ulrai mentre sentivo delle voci urlarmi di tornare indietro.
Ma la vendetta non era il mio unico piano, sapevo dove si stava dirigendo, si stava dirigendo verso l'atrium, da lì presto sarebbero sbucati tutte le persone importanti al ministero, e sentivo Harry che mi inseguiva ciò voleva dire un arrivo di Voldemort immediato.
Era incredibile, dove c'era uno c'era l'altro, sembravano degli sposi.
Narratrice pov's
Harry l'aveva superata, ormai non stava più correndo, stava camminando, sarebbe saltata fuori al momento opportuno.
Bellatrix voleva la profezia ma Harry l'aveva rotta, lo leggeva nella sua mente priva di protezione e quando capi di non essere stata l'unica a leggere la sua mente uscì allo scoperto, adesso erano Voldemort e Bellatrix contro Harry e Delfina.
- e così hai rotto la profezia?- chiese il mago oscuro.
- No bella non dice il falso, vedo la verità Nella sua mente indegna e non sono l'unico ad averlo visto vero Black? Mesi di preparati, Mesi di sforzi, e ancora una volta mi mangiamorte hanno permesso a Harry Potter di tagliarmi la strada.-
- padrone, mi dispiace, non sapevo, stavo combattendo contro Black!- disse bellatrix hai piedi di voldemort mentre quest'ultimo avanzava verso i ragazzi.
-Taci! non ho altro da dirti, Potter veniamo a noi, mia Infatti sono anche troppo, e per troppo tempo. Avada Kedavra!- disse Voldemort, Harry non fece niente, con la bacchetta rivolta verso il pavimento, ma Delfina non avrebbe accettato di morire così, senza combattere, infatti aveva già creato il suo scudo, ma non ci fu bisogno di utilizzarlo dato che una statua di un mago decapitato si frappose fra i ragazzi e l'incantesimo.
- Silente.- disse, l'unico mago di cui Voldemort aveva paura era arrivato, ma forse lui non era il solo mago di cui aveva paura il mago oscuro perché lui era uno dei pochi a sapere il potere che custodiva in lei la ragazza, ma era comunque uno dei tanti a non sapere con esattezza tutti i poteri che lei aveva in sé.
Le altre statue presero vita. Quella della strega Corte verso Bellatrix, che urlando le lanciavano un incantesimo dopo l'altro, e salto addosso, bloccandola sul pavimento. Il Goblin e l'elfo domestico zampe tarono vicino ai camini lungo la parete, Il Centauro con un braccio solo galoppo verso Voldemort, che svanì per apparire accanto alla vasca. La statua senza testa spinse indietro Harry, lontano dalla battaglia, mentre Silente si avvicinava al Voldemort il centauro dorato galoppava loro intorno.
-sei stato uno sciocco a venire qui stanotte, Tom gli Aurora stanno per arrivare......- disse Silente.
- Però allora io me ne sono andato, e tu sarai morto!-sibilo Voldemort. Spara contro Silente un altro incantesimo mortale, ma lo manco Ecco invece il tavolo del guardi mago, che prese fuoco. Silente molti appena la bacchetta: né scaturì un incantesimo così forte che al suo passaggio Harry e delfino, benché protetti dal loro guardiano dorato, si sentirono rizzare i capelli; stavolta per respingerlo Voldemort bucatrice evocare dal nulla uno scintillante Scusa argentato. L'incantesimo, quale che fossi, non provoca danni visibili allo scudo male trasse un rintocco profondo simile ad un Gong: un Sono stranamente agghiacciante.
-non voglio uccidermi, Silente? Sei superiore a tale brutalità vero?- gridò Voldemort assatanto.
- sappiamo entrambi che si sono altri metodi per uccidere un uomo, Tom, Ammetto che non mi darebbe soddisfazione toglierti soltanto la vita...- affermò calmo Silente.
- niente è peggio della morte, filante!-ringhiò Voldemort.
- Ti sbagli! In verità, l'incapacità di capire che esistono cose assai peggiori della morte è sempre stata la tua più grande debolezza...- spiegò calmo Silente, continua ad avvicinarsi e parlando in tono leggero, come se stessero facendo due chiacchiere davanti a un bicchiere di whisky incendiario. Vedo andare a camminare così indifeso, privo di scudo, Harry ebbe timore, avrebbe voluto gridare un avvertimento, ma il guardiano senza testa e Delfina glielo impedivano.
Un altro esempio di luce verde scaturì da dietro lo scudo argentato punto stavolta Pull centauro con un braccio solo che galoppando davanti a Silente, ricevette il colpo ed esplode, ma prima ancora che pezzi avessero toccare il pavimento, Silente ritrasse la bacchetta e la mossa in avanti come una frusta. Una lunga fiamma sottile parti Dalla punta e volò ad avvolgersi attorno a Voldemort e al suo scudo. Per un istante Vabbè che si sente avesse vinto, ma di colpo la fune fiammeggiante diventa un serpente che subito lascio andare Voldemort e si voltò sibilando verso il suo creatore.
La battaglia continuò per altri interminabili minuti finché Voldemort non scomparve e Delfina non senti un verso strozzato al suo fianco.
- Allontanati da lui Delfina.- la avvertì Silente.
- No, non posso...- disse prendendogli la mano la quale fu immediatamente scaraventato via.
- uccidimi adesso, Silente... se la morte non è nulla, Silente, Uccidi il ragazzo punto- voldemort parlava dal corpo di Harry, mentre ragazzo sperava solo che il dolore cessasse , che Silente lo uccidesse, perché la morte era nulla in confronto a quello che stava provando in quel momento.
Gente stava arrivando nell'atrium, ma a Delfina non importava, lei stava facendo una fatica immane, stava combattendo nella mente di Harry contro voldemort, poi mentre erano tutti e tre avvolti da una nuvola nera lei lo baciò, vincendo così la battaglia mentale di Harry.
- Tu sei il debole e non conoscerai mai l'amore o l'amicizia e mi dispiace per te- queste erano le parole amare che furono dette dal ragazzo.
- sei uno sciocco Harry Potter e perderai ogni cosa.- disse il signore oscuro, che poi accortosi dell'arrivo degli auror provò a scappare ma Delfina lo capi subito e gli lanciò addosso un incantesimo.
- Non andrai da nessuna parte Voldemort. - disse lei allontanandosi dal ragazzo, tutti stavano assistendo alla scena inermi, Auror, il ministro, i dipendenti, tutti impietriti da quello che stavano vedendo.
- Come osi?- le chiese mentre le lanciava contro le maledizioni senza perdono che prontamente si infrangevano contro il suo scudo.
- Oso, la paura di un nome non fa altro che aumentare la paura della persona stessa, o una cosa del genere.- disse ridacchiando e iniziando a contraccambiare gli incantesimi.
- Sei brava nei duelli, ti ripropongo l'offerta che ti faccio da ormai cinque anni, unisciti a noi, e non ti verrà mai fatto del male.- disse mentre si stoppata dal lanciare incantesimi.
- La risposta è sempre la stessa Tom, no, dovresti aver imparato ormai che il mio bene è l'ultima cosa che mi interessa, preferirei venire torturata finché non esalerò l'ultimo respiro piuttosto che unirmi a te.- sputò acida mentre iniziavano una battaglia violenta.
- Benissimo allora, non farò male a te che ne dici magari al Ministro... Crucio!- disse rivolto al ministro ma la ragazza come accaduto poco fa, sorprendendo tutti si frappose fra l'incantesimo e il ministro.
La potenza di quell'incantesimo era anche più potente di quello nel cimitero.
Le gambe cedettero e tagli si formarono sulla sua pelle bianco latte.
- Guardati, a difendere coloro che non ti hanno creduto, coloro che ti hanno dato la caccia, che hanno provato a toglierti la magia...- disse mentre metteva ancora più potenza nell'incantesimo mentre la ragazza si alzava con le poche forze rimaste.
- difenderò qualunque essere vivente sulla terra purché stia dalla parte della luce.- disse per poi con una mano disarmare in signore oscuro, le gambe cedettero di nuovo anche se l'incantesimo fu spezzato, aveva esaurito le forze, erano ore che combatteva era stata torturata due volte e non aveva più energie per auto curarsi.
Voldemort intanto disarmato si smaterializzò.
Sirius vedendo la figlia cadera a peso morto sul pavimento non si preoccupò di essere circondato da Auror, le corse contro scatenando l'iralità generale.
- Delfina, Delfina, no, non puoi andartene, non puoi...- disse prendendola fra le sue braccia cullandola.
- Sirius Black! Avanti arrestatelo. - esordì il ministro che però non scosse nessuno.
Nessuno riusciva a muoversi, come faceva un pluromicida a piangere così sul corpo semimorente della figlia?
- Sirius, è ancora viva, bisogna portarla al San mungo.- disse Silente mentre tutto l'ordine era ormai arrivato intorno alla ragazza.
- Lui non andrà da nessuna parte.- disse Caramel cercando di farsi valere anche se l'occhiata di Silente lo intimorì.
- oh, invece si, adesso tu farai un permesso che permetterà al signor Black di portare sua figlia all'ospedale, dirai ai tuoi auror di smettere di dare la caccia al mio insegnante di Cura delle Creature magiche, a Delfina Black e a Sirius Black, e a quest'ultimo concederai un processo, allontanerai Dolores Umbridge da Hogwarts e io ti concederò mezz'ora del mio tempo prima di rimettermi a lavoro nel mio ufficio.- disse Gelido Silente.

LA FIGLIA PERDUTA: IL RITORNO DEL LORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora